Eventi & Feste
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Un ricordo di Ersilio quando all’età di 12 anni si arrampicava così sui muri nel mese di Giugno per raccogliere le nespole ammeru la cabbina te Noule.
Hello la Festa di Sant’Antonio di Ranverso a Gennaio .Un grosso ringraziamento a tutti i volontari anche virtuali augurandoci di cogliere con passione quelle piccole opportunità che il territorio offre, o di cui necessita, coinvolgendosi così nella gestione del bene pubblico.
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La ghimberga centrale di Sant’Antonio di Ranverso è spostata di almeno 30 centimetri verso destra non per mero errore, come taluni a volte pensano, ma per non compromettere eccessivamente la visuale del bel rosone centrale. Al centro della ghimberga centrale, la più alta delle tre, spicca lo stemma di Jean de Montchenu, vescovo di Viviers, nominato nel 1470 Cellerario di Ranverso, promotore di questi ultimi lavori di abbellimento della chiesa. La Cuspide ottagonale, per non coprire il rosone, San rocco, terreni donati dai Savoia a condizione di costruire la Chiesa a Ranverso.
Marie-Aimée Bouchet dell’Associazione Francese AFAA amici degli Antoniani in collaborazione con Ersilio Teifreto , bènèvole A.S.A.R (Amis de Saint Antoine de Ranverso)et membre de l’AFAA, per Settembre 2022 organizzano un viaggio che parte da Saint Antoine l’Abbaye con destinazione la primogenita Casa Antoniana di Sant’Antonio di Ranverso alle porte di Torino.
Ordine di San Lazzaro breve storia dal 1.099 in Terra Santa prima Crociata.
I canonici regolari di Sant’Antonio di Vienne erano un ordine ospedaliero e monastico-militare medievale. I membri di questo ordine, chiamati anche cavalieri del fuoco sacro (la malattia oggi detta ergotismo o “fuoco di Sant’Antonio”), si dedicavano alle cure degli ammalati di ergotismo che cercavano grazia e conforto presso i santuari di Sant’Antonio abate. Venivano anche chiamati i cavalieri del tau, per la loro divisa che era formata da una veste e da un manto neri, con una croce di soli tre bracci di colore azzurro, cucita sopra il cuore.
In relazione a Ventimiglia sono illuminanti le testimonianze di Gerolamo Rossi, il quale, citando il Gioffredo ed un’opera agiografica, il Compendium Antonianae Historiae, dà ampio spazio alla vicenda leggendaria dell’origine ventimigliese del santo Antonio Abate .
da: Enciclopedia dei Santi. Dai Bollandisti i Santi del 17 gennaio;a cura del sac. G. Giovanelli, Siena 1952, pp. 48-56, 153-154.Sozomeno così descrive il luogo natale di S. Antonio: Questi, nato da nobile casato era oriundo di Coma.
Fòcara Sant’Antonio Abate, a Novoli dalle mani dell’abile devoto e scultore Sig. Andrea Gandini prende forma un tronco di albero di ulivo morto diventando una scultura.
