Simboli di Ranverso un pellicano ,colomba scolpiti sulla croce in marmo posta sulla stele dove sono scolpiti Tau e campanello di Antonio Abate
Simboli di Ranverso un pellicano ,colomba scolpiti sulla croce in marmo posta sulla stele dove sono scolpiti Tau e campanello di Antonio Abate
Sul lato nord, nel piazzale antistante l’odierno accesso alla chiesa, si erge una stele di granito ottagonale, risalente al XIV secolo, collocata su un masso erratico forse dall’Abate Jean De Monchenu. Essa rappresentava con dei un segnali distinguendosi come luogo religioso, ben visibile per i pellegrini che erano in cerca di un rifugio e di una sicura accoglienza. La stele è scolpita a scudi, recanti la T inframmezzata da simboli. Prima di essere completamente distrutta dal generale Catinat25, esisteva una croce in marmo con la base scolpita su entrambe le facce che mostrava da un lato un pellicano e dall’altro un colombo. La data esatta della fondazione della chiesa di Ranverso non è certa, anche se è verosimile collocarla alla fine del XII secolo. La tradizione vuole che essa sia stata costruita su una preesistente cappella dedicata a San Biagio, ma di ciò non vi è traccia in alcun documento, tranne che non si voglia pensare all’origine dell’attuale cappella dedicata proprio a tale Santo. La Chiesa è segnata nel corso dei secoli da parecchie ricostruzioni, modificazioni e alterazioni successive. In origine aveva dimensioni ridotte, consisteva di una sola navata con un’abside semicircolare con un basso campanile sul quale nella seconda metà del Trecento fu costruito quello attuale. Il campanile che si erge a sinistra della chiesa, leggermente inclinato verso sud, di stile lombardo gotico è alto m. 31,30 dalla base all’estremità della cuspide. È suddiviso in cinque piani: i primi due sono illuminati da semplici feritoie, il terzo ha finestre bifore con archi a tutto sesto nei lati nord e ovest, mentre ai lati est e sud si trovano due orologi; il quarto e quinto piano, anch’essi con finestre bifore su tutti e quattro i lati, e di pregevole fattura con archi a tutto sesto e con deliziose decorazioni in cotto terminanti al vertice in forma ogivale, divise da eleganti fasce orizzontali di archetti acuti e trilobati26. Il campanile ha sulla sommità 25 Nicolas de Catinat de La Fanconnierie nacque a Parigi il 1° settembre 1637 e morì a Saint-Gratien il 22 febbraio 1712. Condusse le campagne militari francesi in Italia prima a fianco dei Savoia con la persecuzione dei Valdesi e, successivamente, contro i Savoia con la disfatta di molte città piemontesi (Carmagnola, Avigliana, Rivoli, Saluzzo, Savigliano e Fossano). 26 Le bifore del quarto piano sui lati est, sud e ovest presentano decorazioni di ciotole maiolicate. Una di queste si trova al Museo Adriani, a Cherasco, con un’annotazione che recita “Piatto di terracotta dipinta della facciata della Chiesa di Sant’Antonio di Ranverso, fondata nel 1181”.Ranverso e… oltre 34 Facciata nord della chiesa 27 Frontone altissimo, a punta, ordinariamente fiancheggiato da due pinnacoli, sovrastante porte o finestre negli edifici gotici. 28 Durante il periodo romanico-gotico, l’uso della terracotta nell’abbellimento architettonico nasce, oltre che da una aspirazione artistica artigianale, anche come fabbricazione a stampi di tipo industriale, grazie ai quali si poteva ripetere all’infinito il motivo ornamentale. Tale tecnica di produzione si era sviluppata anche in Lombardia tra il XIV e XVI secolo. Gli esempi più comuni di decorazione sono grappoli d’uva, ghiande, pere, foglie di cardo e di quercia, oppure rosette, fiori stilizzati, tronchi di ramo. Pertanto, quest’arte spiccatamente piemontese, pur derivando da modelli gotici, assume un carattere peculiare a se stante e durerà sino ai primi anni del 1600. una cuspide ottagonale, ornata da quattro pinnacoli con in cima una T in ferro battuto; sul vertice della cuspide campeggia una banderuola segnavento, riproducente l’immagine di Sant’Antonio con il bastone e il maialino tra i piedi.