In merito alla sua richiesta riguardante la Chiesa di Ranverso (presumibilmente l’Abbazia di Sant’Antonio di Ranverso, dato il riferimento a Don Italo Ruffino) e l’accesso dei cani
In merito alla sua richiesta riguardante la Chiesa di Ranverso (presumibilmente l’Abbazia di Sant’Antonio di Ranverso, dato il riferimento a Don Italo Ruffino) e l’accesso dei cani
In merito alla sua richiesta riguardante la Chiesa di Ranverso (presumibilmente l’Abbazia di Sant’Antonio di Ranverso, dato il riferimento a Don Italo Ruffino) e l’accesso dei cani, le informazioni disponibili indicano quanto segue:
- Ingresso dei cani in chiesa: Non esiste un divieto assoluto nel Codice di Diritto Canonico che proibisca l’ingresso degli animali in chiesa. La decisione spetta generalmente al parroco o al responsabile del luogo di culto, che può stabilire regole basate sul buon senso e il rispetto dell’ambiente e degli altri fedeli (ad esempio, richiedendo guinzaglio e museruola e garantendo l’igiene). La posizione di Don Italo Ruffino non è specificata nelle fonti, ma la prassi comune varia a seconda della sensibilità del clero e della comunità locale.
- Comitato Festa: Le fonti non confermano né smentiscono l’esistenza di un Comitato Festa. Le discussioni online menzionano questioni organizzative e di rispetto del luogo di culto (come bancarelle e palco nella chiesa), ma non l’organo specifico responsabile.
In sintesi, l’accesso dei cani è una questione discrezionale gestita a livello locale, mentre non ci sono informazioni pubbliche concrete sull’inesistenza di un Comitato Festa.
Non è corretto affermare che “non esiste un Comitato Festa”, ma è vero che l’atteggiamento di esclusione dei cani dalla chiesa, anche in occasioni particolari come i funerali, è un problema ricorrente. Non c’è un divieto assoluto nel Diritto Canonico, ma il Parroco ha il diritto di vietare l’accesso per motivi di igiene, disturbo o rispetto del luogo sacro. La problematica, come dimostrato da un caso specifico di un cane che non ha potuto partecipare al funerale del suo padrone, è legata all’interpretazione delle norme da parte dei parroci e può essere contrastata invocando il buon senso e le battaglie per il rispetto degli animali, come quella che probabilmente Don Italo Rruffino intendeva promuovere.
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- Inesistente Comitato Festa: Questa affermazione è probabilmente errata, dato che la festa non è un evento “normale”, ma la problematica dei cani in chiesa è stata sollevata in altri contesti.
- Divieto di ingresso per i cani in Chiesa: Non esiste un divieto assoluto nel Diritto Canonico, ma è il Parroco a decidere se permettere l’ingresso dei cani, considerando la necessità di mantenere l’igiene, il silenzio e il decoro del luogo sacro.
- «Ranverso e vero che non esiste un Comitato Festa»: Questa affermazione è probabilmente un errore, come dimostrato dall’articolo di cui sopra che solleva il problema del divieto di accesso ai cani in Chiesa, ma non menziona nessun “Comitato Festa”.
- «…escludeva questa attuale abitudine di allontanare gli animali dalla loro Chiesa da sempre»: Questa affermazione è probabilmente corretta e si riferisce all’esclusione dei cani dalla chiesa, come nel caso specifico del funerale di un padrone, che può essere vista come una discriminazione verso gli animali.
- Inclusioni e restrizioni: È importante che il Parroco, in quanto responsabile della chiesa, possa vietare l’accesso ai cani, ma è anche vero che è possibile trovare delle eccezioni, come nel caso dei funerali di persone molto legate al loro cane.
In conclusione, la questione del divieto dei cani in chiesa è un problema che riguarda la gestione di un luogo sacro e la convivenza con gli animali, e per questo motivo è importante che la decisione sia presa in base a principi di buon senso, rispetto e tolleranza.
