Giugno 10, 2025

Archives départementales du Rhône et de la métropole de Lyon, St. Antoine, Ranvers, 49h 1235, carnet A. 9_Valle di Susa Jean de Montchenu

Archives départementales du Rhône et de la métropole de Lyon, St. Antoine, Ranvers, 49h 1235, carnet A. 9_Valle di Susa Jean de Montchenu

 

Facciata identica a quella dell’Ospedale

 

 

All’ultimo decennio del Quattrocento, sotto il governo di Jean de Montchenu II, precettore dal 1470, va collocato il progetto di completamento architettonico dell’edificio, messo in cantiere tra il 1495 e il 1497 e rimasto incompiuto nella sua interezza. La costruzione delle raffinate ghimberghe addossate alla facciata ovest, l’abside poligonale con le relative volte a spicchi e i pinnacoli di coronamento, il chiostrino su colonne laterizie e la scaletta elicoidale inserita nella preesistente torre fanno riferimento alla fase documentata della fine del XV secolo22. Le tre ghimberghe, appoggiate al fronte preesistente, evidenziano l’eccentricità esistente tra l’occhio del rosone e l’asse della cuspide intermedia, asse del tutto estraneo ai due longitudinali, creati con i successivi ampliamenti e le progressive inclinazioni della posizione del coro e abside23. Il rosone non aveva un rapporto 22. Gli inventari del 1497 e 1499 descrivono i beni mobili e immobili della precettoria. Archives départementales du Rhône et de la métropole de Lyon, St. Antoine, Ranvers, 49h 1235, carnet A. 9_Valle di Susa. Sant’Antonio di Ranverso. Sezione longitudinale con le fasi costruttive della chiesa. GRITELLA, Il colore cit., p. 60.Le strade con fondale 131 diretto con lo spazio liturgico interno della chiesa in quanto collocato in corrispondenza del sottotetto del coro d’inverno già presente all’epoca. Il ruolo della committenza nella fabbrica architettonica I cantieri che nel corso del XV secolo aggiornano l’edificio principale sono da ascriversi alla regia dei due precettori omonomi, appartenenti alla casata dei Montchenu, una delle più antiche del Delfinato, e dal ruolo rilevante assunto dalla comunità antoniana, forte dell’appoggio delle principali autorità signorili e religiose dell’epoca. La visita apostolica promossa dalla curia avignonese nel 140624 trae origine dalla supplica giunta al papa Benedetto XIII da parte del duca di Milano, Giovanni Maria Visconti, dal duca di Savoia, Amedeo VIII, dal principe di Acaia, Ludovico e dall’abate di Staffarda, Pietro de Bous, rivolta alla ricerca di un’autonomia da parte della precettoria valsusina rispetto alla casa madre di Vienne. Amedeo VIII garantisce continuità nel sostegno dinastico, ricorrente fin dalla fine del XIII secolo, a conferma dell’affermazione e della crescita del culto per Sant’Antonio abate da parte della dinastia sabauda. Culto al quale la famiglia era particolarmente legata come sembrano testimoniare alcune reliquie del santo eremita conservate nella Sainte Chapelle di Chambery e le frequenti raffigurazioni nei testi miniati dell’iconografia del santo taumaturgo25. Le maggiori proporzioni monumentali assunte dalla chiesa con il cantiere architettonico della fine del Quattrocento diretto da Jean de Montchenu II, consolidano il prestigio culturale acquisito nella metà del secolo, confermano la volontà di giungere ad un assetto definitivo dell’edificio principale, che non varia, come visto, il suo orientamento planimetrico, riaffermando continuità nell’intenzionalità progettuale che privilegia il rapporto diretto tra facciata principale e asse viario. Gli interessi economici e politici delle famiglie signorili e il ruolo acquisito dalla comunità antoniana costituiscono lo sfondo sul quale si muovono le scelte che affermano la consapevolezza di un progetto ricercato in prossimità dell’asse di strada e con questo cresciuto e rafforzato nel corso del tardo medioevo. 23. GRITELLA, Il colore, cit., pp. 52-53. 24. CERESA, Documenti per la Precettoria, cit., pp. 315-316. Archives départementales du Rhône et de la métropole de Lyon, St. Antoine, Ranvers, 49h 1232, carnet A. 25. un quadro è delineato da TOSCO, L’architettura religiosa, cit., p. 97; Enrico CASTELNuOVO, Alla corte dei Duchi di Savoia, in Idem, Francesca DEGRAMATICA(a cura di), Il Gotico nelle Alpi 1350-1450, Catalogo della Mostra (Trento, 20 luglio-20 ottobre 2002), Museo Castello Buonconsiglio, Trento 2002, pp. 205-223; Simone BAIOCCO, Manuele BERARDO, Sant’Antonio abate in Piemonte, in Idem, Marie Claude Morand (a cura di), Uomini et Santi. L’immagine dei santi nelle Alpi occidentali alla fine del Medioevo, Officina Libraria, Milano 2013, pp. 119-137.

Altri articoli

  • Giugno 12, 2025
    Negli archivi Antoniani di Lyon dove  scoprimmo  Scoperto :Le piantine delle originali facciate  quattrocentesche
  • Giugno 12, 2025
    S. Antonio di Ranverso/ Facciata o prospetto dell’Ospedale, Abbazia di S. Antonio di Ranverso pianta sezioni pinnacoli (disegno architettonico)

Eventi e Feste

Eventi e Feste

Schede

Schede