Un simbolo della cultura rurale. Il patrimonio immateriale legato alla Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso comprende un insieme di tradizioni secolari, riti religiosi e
Un simbolo della cultura rurale. Il patrimonio immateriale legato alla Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso comprende un insieme di tradizioni secolari, riti religiosi e
Il patrimonio immateriale legato alla Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso comprende un insieme di tradizioni secolari, riti religiosi e conoscenze storiche che riflettono l’eredità culturale del territorio rurale e della Via Francigena.
Nello specifico, gli elementi principali sono:
- La Festa di Sant’Antonio Abate: Celebrata nel mese di gennaio, è considerata un simbolo della cultura rurale. Comprende riti ancestrali come la benedizione degli animali (legata storicamente all’allevamento dei maiali degli Antoniani per curare il “fuoco di Sant’Antonio”) e dei mezzi agricoli.
- Riti e Usanze Popolari: Include la tradizione dei falò (fuochi rituali) e pratiche devozionali che fondono fede religiosa e credenze popolari.
- Saperi Storico-Medici: La memoria storica dell’attività degli ospitalieri Antoniani, esperti nella cura dell’erpes zoster attraverso l’uso del grasso di maiale e di erbe, costituisce un patrimonio di conoscenze mediche e assistenziali medievali.
- Identità della Via Francigena: Il ruolo di Ranverso come polo di accoglienza e spiritualità lungo l’antico cammino di pellegrinaggio, che continua a influenzare la percezione e l’uso sociale del sito ancora oggi.
- Riconoscimento Culturale: Queste celebrazioni e saperi sono oggetto di proposte per il riconoscimento formale come Bene Culturale Immateriale.
Per approfondire le attività culturali e le visite guidate, è possibile consultare il sito della Fondazione Ordine Mauriziano.
Il patrimonio immateriale di Ranverso comprende
principalmente la Festa di Sant’Antonio Abate, con i suoi riti ancestrali come la benedizione di animali e mezzi agricoli, che rappresenta una tradizione viva legata alla cultura rurale e alla protezione degli animali, con proposte per il riconoscimento come Bene Culturale Immateriale Piemontese e Nazionale, con l’obiettivo di valorizzare anche il legame con la storia locale e la Chiesa Precettoriale di Sant’Antonio Abate.
Cosa include specificamente:
- Pratiche e riti: La benedizione degli animali domestici e da lavoro (cavalli, trattori, ecc.) che si svolge sul sagrato della chiesa.
- Spazi culturali: Il sagrato e la Chiesa di Sant’Antonio Abate, luogo centrale delle celebrazioni.
- Espressioni e saperi: La conoscenza e le pratiche legate alla figura di Sant’Antonio Abate, protettore degli animali, e le storie e iconografie dei santi presenti negli affreschi della chiesa.
- Connessioni con l’ambiente: Il legame con l’ambiente rurale, la natura e i cicli agricoli, inserendo la festa in un contesto più ampio di tradizioni legate all’inizio dell’anno.
Obiettivi di valorizzazione:
- Riconoscimento ufficiale come Bene Culturale Immateriale (a livello regionale e nazionale).
- Rendere la festa più inclusiva e aperta, celebrando il senso di appartenenza e la diversità culturale.
- Collegare la tradizione locale a riti propiziatori più ampi.
