Dicembre 13, 2021

Format Venaria Reale (TO) il vero Cuore della Casa e la Cameretta auguri di buone feste di Natale 2021. Treccani tutti i Termini es…. Le camerette La cameretta

Format Venaria Reale (TO) il vero Cuore della Casa e la Cameretta auguri di buone feste di Natale 2021. Treccani tutti i Termini es…. Le camerette La cameretta

LE CAMERETTE

cèlla¹

Vocabolario on line

cèlla1 s. f. [lat. cĕlla «cameretta, dispensa, cantina»]. – 1. Stanza piccola e nuda, spec. quelle dei monasteri e romitaggi, o delle carceri e stabilimenti di pena; cdi rigore, nelle carceri, ora camera di punizione2. In apicoltura, ciascuna delle camerette a forma di prismi esagonali, disposte in direzione orizzontale su entrambe le facce del favo, nelle quali le api depositano il polline e il miele e la regina le uova. 3. Nell’architettura dell’antichità, la parte del tempio chiusa da muri, nella quale si trovava l’immagine della divinità, e che negli esempî greci di maggiori dimensioni era divisa in tre, eccezionalmente in due, navate da file di colonne spesso su due ordini sovrapposti. 4. ant. Stanza terrena o sotterranea dove si conserva il vino e l’olio; dispensa, cantina: ella farà vista di scendere nella c. (Novellino). 5. In locuz. particolari, ambiente ristretto destinato a un uso determinato: a. Ccampanaria, il vano, alla sommità dei campanili, nel quale sono collocate le campane. b. Cfrigorifera, ambiente, talvolta di notevoli dimensioni, termicamente isolato e mantenuto a bassa temperatura per la conservazione di viveri e derrate. 6. ant. Chiesuola campestre, tenuta aperta al culto di uno o più monaci staccati da un priorato o abbazia. Per estens., piccola azienda agraria benedettina, dipendente da una grangia o da un monastero. Da questi due sign., l’uso di Cella come toponimo. 7. Nel linguaggio tecn., il termine, specificatamente qualificato, indica recipienti o dispositivi destinati a particolari usi: celettrolitica, dispositivo per elettrolisi o per altre operazioni analoghe (v. elettrolitico); è spesso usato anche come sinon. di cellula (per es., cella fotoelettrica), o di pila (per es., cella voltaica, sinon. di pila voltaicacella o cellula solare, denominazioni correnti della pila solare: v. pila). Nella tecnica nucleare, è la camera stagna utilizzata per immagazzinare o manipolare materiali radioattivi; in partic., ca guanti, l’involucro stagno in cui si può manipolare il materiale, senza che esso venga a contatto con l’operatore, per mezzo di guanti fissati a tenuta d’aria a delle aperture praticate nelle pareti della cella; cschermata, in mattoni di piombo o in calcestruzzo pesante: la manipolazione avviene a distanza per mezzo di pinze speciali comandate dall’esterno della cella. 8. In informatica, componente elementare della memoria di un calcolatore elettronico, sia in senso fisico (per es., un nucleo di ferrite in una memoria a nuclei magnetici) sia in senso operativo; nel secondo senso la cella, detta anche posizione di memoria, coincide con una unità elementare d’informazione o bit (e si chiama allora cbinaria), oppure, più spesso, con una unità d’informazione più ampia, come un byte o una parola, che venga registrata e trattata in modo unitario. 9. In cristallografia, celementare, il parallelepipedo dalla cui ripetizione tridimensionale si può considerare derivato tutto un reticolo cristallino; è determinata dalle costanti reticolari, cioè dai periodi di identità dei filari (che ne costituiscono gli spigoli) e dagli angoli tra essi compresi (v. reticolo). Viene detta a facce centrate la cella che (oltre che ai vertici) ha un nodo al centro delle facce; centrata quella che ha il nodo al centro del cubo (così, nei reticoli cristallini del sistema monometrico, si hanno celle a cubo semplicea cubo a facce centratea cubo centrato). ◆ Dim. cellinacellétta.

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LA CAMERETTA

càmera

Vocabolario on line

càmera s. f. [lat. camĕracamăra «volta, soffitto a volta di una stanza», dal gr. καμάρα]. – 1. a. In senso generico, qualunque ambiente interno di un edificio per abitazione, che non abbia, per particolarità di forma, dimensioni e impianti, una destinazione speciale. Più concretam., ciascuno dei locali che compongono un appartamento: cda lettocda pranzocda soggiornoun appartamento di tre ce cucina. In senso più ristretto, il nome di camera è riservato spesso (soprattutto in Toscana) alla sola camera da letto, preferendo per gli altri ambienti il nome di stanza; è con questo sign. che s’intendono anche le espressioni: cd’albergocmobiliata (in partic. quella che si dà a pigione); affittare e prendere in affitto una c.; prenotareriservaredisdire la c. (in un albergo); cmatrimonialela cdegli ospitifare o rifare la c., ripulirla, rifare i letti, rimetterla in ordine; veste da c., sinon. di vestaglia, ecc. Per estens., l’insieme dei mobili che arredano un ambiente: acquistare una cda lettouna nuova cda pranzocin stile Ottocentoin stile modernouna cin nocein mogano, ecc. b. Dal sign. di stanza appartata, di ambiente (o complesso di ambienti) riservato in una Corte e sim. per abitazione privata del principe e dei familiari, le designazioni: maestro di c., cortigiano, gentiluomo, addetto alla cura personale di un principe, di un prelato, e valletto di c., paggio. Ha origine affine anche la locuz. musica da c.: indicò dapprima la musica eseguita nelle sale delle corti a divertimento dei principi (contrapp. alla musica di teatro o di chiesa), poi, in genere, quella per pochi strumenti e per poche voci, come il duetto, il trio, il quartetto, il quintetto, ecc. c. Nella marina mercantile, servizio di c., personale di c., l’insieme dei servizî relativi all’alloggiamento, alla mensa e alla vita dei passeggeri e del personale di bordo, e rispettivam. il personale addetto a tali servizî. 2. Il senso fondamentale di ambiente o spazio delimitato atto a contenere qualcosa si conserva, con particolari accezioni, nelle seguenti denominazioni specifiche: coscura, il laboratorio in cui il fotografo esegue operazioni di sviluppo e stampa lavorando al riparo da sorgenti luminose, naturali e artificiali, ad eccezione di deboli lampade diversamente colorate o schermate a seconda dei materiali sensibili usati (per un altro sign. dell’espressione, v. oltre, al n. 4); cdi punizione (semplice o di rigore), nelle caserme, locale dove i militari scontano le punizioni per infrazioni disciplinari; cdi sicurezza, cella della questura e di posti di polizia in genere, in cui vengono custodite temporaneamente le persone fermate; con altro senso, cdi sicurezza o ccorazzata o blindata, locale, di norma sotterraneo, con pareti e soffitto di forte spessore e porta blindata, nel quale le banche custodiscono i valori proprî o affidati loro dai clienti (cassettisti) e le riserve di metalli preziosi (è detta anche, nel linguaggio corrente di banca, sagrestia o tesoro o, con parola francese, caveau); cd’ordini (o centrale d’ordini), nelle navi militari, locale in comunicazione con la torre di comando, che contiene gli apparecchi per la trasmissione di ordini nei varî compartimenti, nonché gli organi di rispetto per il governo della nave; camere a gas, i locali, appositamente attrezzati, nei quali, durante la seconda guerra mondiale, venivano soppressi mediante gas venefici prigionieri di guerra e internati per motivi politici o razziali nei campi di sterminio istituiti dalla Germania nazista (in alcuni degli Stati Uniti d’America, la camera a gas è usata per le esecuzioni capitali); c. (o cappellaardente o mortuaria, stanza parata a lutto, in cui si espone la salma su un cataletto, tra ceri accesi. 3. Nome dei varî spazî racchiusi da rettangoli di rete che, posti l’uno a contatto dell’altro, costituiscono la tonnara: cgrandecdi levantecdi ponentecdella morte4. In varie tecniche, il termine si è esteso a indicare ambienti chiusi, o cavità, anche di piccole dimensioni, aventi funzioni particolari, o destinati a contenere qualcosa, o in cui si svolge un processo fisico o chimico o d’altra natura. In partic.: cdi accensione, negli endoreattori, il dispositivo dove avviene la precombustione; cd’aria, sia l’involucro destinato a contenere un gas compresso (come, per es., i pneumatici delle ruote gommate, o i palloni del calcio), sia l’intercapedine ottenuta nello spessore di un muro; ca bolleca scintillecdi Wilson (o a espansione o a nebbia), dispositivi per rendere osservabili, e quindi fotografabili, le traiettorie di particelle ionizzanti; ca canna, struttura leggera usata per soffittatura, costituita da un’armatura portante di legno sulla quale è fissato uno strato di stuoie di sottilissime canne o reti metalliche rivestite di intonaco; cdi combustione, nelle macchine e negli impianti termici, ambiente opportunamente delimitato entro il quale avviene la reazione tra un combustibile e un comburente; cdi decompressione, con più usi (v. decompressione, n. 1); cgas, lo spazio interno all’involucro di un aerostato o dirigibile (o anche la parete che lo limita), destinato a contenere il gas sostentatore; cdi lancio, nelle navi da guerra, il compartimento che contiene il lanciasiluri; cdi mina (o fornello), scavo fatto nella roccia per sistemarvi delle cariche esplosive; cdi piombo, impianto per la fabbricazione dell’acido solforico, costituito da grandi recipienti di lamiera di piombo; crigeneratrici, camere di recupero del calore nei forni a combustione; cdi riposo, locale ove si lascia sedimentare un miscuglio liquido; in partic., nei caseifici, luogo dove avviene la separazione, per affioramento, della crema dal latte (cdi riposo del latte); cdi scoppio, nei motori a scoppio, lo spazio fra la testata dei cilindri e il pistone, quando questo si trova nella sua posizione più elevata. Nelle armi da fuoco, cdi scoppioca bossolo o a polverecdel proietto, la parte dell’arma destinata a contenere la carica. In ottica: coscura, vano interno delle macchine fotografiche, con pareti annerite, ove viene sistemato il materiale sensibile (lastra o pellicola) da impressionare; anche l’apparecchio ottico, prototipo della macchina fotografica, costituito da una cassetta su una parete della quale è praticato un forellino (o è fissata una lente), attraverso il quale gli oggetti esterni illuminati proiettano la propria immagine capovolta sulla parete opposta. In alcune lingue europee, meno spesso in italiano, si dà il nome di camera alla macchina fotografica; in Italia tale uso è raro, e più spesso attribuito alla macchina da presa cinematografica e a quella televisiva (cfr. anche telecamera). Cchiara (o clucida), dispositivo, costituito da un prisma di forma idonea, usato nella riproduzione a mano di disegni: disposti opportunamente una figura e un foglio rispetto al prisma, si vedono attraverso di esso le due immagini sovrapposte, sicché la figura è veduta sul foglio e se ne possono seguire i contorni con la matita. 5. a. In medicina, il termine è usato per indicare cavità anatomiche piccole e ben delimitate: cdel dente, la cavità della polpa dentaria; camere dell’occhio, due cavità, tra cornea e iride (canteriore) e tra iride e cristallino (cposteriore), che comunicano tra loro attraverso la pupilla e contengono l’umore acqueo; viene inoltre detta cdi attrizione, nelle ferite d’arma da fuoco con ritenzione del proiettile, la sede in cui questo si arresta nello spessore delle parti molli. Col sign. più generale, esso indica anche ambienti attrezzati per scopi particolari o apparecchiature in cui l’elemento fondamentale sia rappresentato da una cavità chiusa: c. (o salaoperatoria, per l’esecuzione di interventi chirurgici; cincubatrice (v. incubatrice, n. 2). b. In botanica, cavità che si trova in un tessuto, di dimensioni più ampie dei soliti spazî intercellulari; per es., csottostomatica, che sta al di sotto di uno stoma e comunica con altri spazî intercellulari del mesofillo. 6. Termine usato fin dai tempi lontani, e tuttora di largo impiego, per indicare il luogo dove si riuniscono corpi o collegi con potere deliberativo, e gli organismi stessi che vi si riuniscono; per es
., cdi consiglio, ambiente d’un tribunale nel quale i giudici si riuniscono per deliberare le cause; per estens., procedimento in cdi consiglio, tipo di procedimento (così detto perché in nessuna sua fase si svolge in udienza) che riguarda in genere materia di famiglia o stato delle persone; nelle navi da guerra, cdi consiglio, sala facente parte dell’alloggio dell’ammiraglio, destinata anche a riunire gli ufficiali per un tribunale di guerra, per un consiglio di disciplina o per altre cerimonie. Nel medioevo, camera indicava inoltre il luogo dove si custodiva il denaro pubblico (per es., cregia, il tesoro del principe in età feudale, a cui confluivano tutte le rendite provenienti dai varî cespiti), e quindi lo stesso denaro (così, corso o valuta di camera era detto il prezzo a cui le camere ricevevano il denaro dovuto all’erario, corrispondente all’attuale corso legale). Con l’uno o con l’altro di questi sign. originarî, il termine è stato o è tuttora usato per indicare: a. Collegi deliberanti in materia amministrativa, con controllo diretto sull’attività finanziaria di uno stato, e anche varî uffici finanziarî, incaricati della revisione dei conti o di risolvere controversie in materia di tributi o di prestiti pubblici; per es.. Cdella Sommària, ufficio istituito nel regno di Napoli da Carlo I d’Angiò (1266-1285) per la riscossione dei tributi; Cdei conti, magistratura dello stato di Savoia e del ducato di Milano, con funzioni di controllo sui varî organi che maneggiavano pubblico denaro; Capostolica, ufficio finanziario e amministrativo della curia romana (in origine chiamato Camera dominii papae) che curava gli interessi patrimoniali della Chiesa romana. b. Magistrature speciali; per es., Cdel podestà, istituita a Venezia nel sec. 15° per giudicare sommariamente le controversie dei pastori; cardente, tribunale istituito in Francia da Enrico II nel 1547, con l’incarico di perseguire i colpevoli di eresia; Cstellata (ingl. Star Chamber), tribunale inglese, abolito nel 1640, che giudicava cause di natura politica. c. Istituzioni che hanno il fine di rappresentare gli interessi di particolari forme di attività economica; in partic.: cdei mercanti, organo che a Milano, in epoca comunale, si occupava delle varie questioni attinenti al commercio e decideva le controversie in materia; cdel lavoro, associazione territoriale (provinciale o comunale) di lavoratori, che raggruppa gli iscritti ai varî sindacati professionali esplicanti la loro attività in quel territorio; cdi commercio, ente di diritto pubblico, sottoposto alla vigilanza e tutela del ministero dell’Industria e Commercio, che ha lo scopo di proteggere il commercio, l’industria e l’agricoltura in ogni provincia; c. (o stanzadi compensazione o di liquidazione: v. compensazione, n. 3 b. Carattere e funzioni particolari hanno le cosiddette carbitrali (v. arbitrale). d. Organi legislativi, e in partic., negli stati a sistema rappresentativo, i due rami del Parlamento; così, in Inghilterra, la Calta o dei Lord, e la Cbassa o dei Comuni; in Italia, le due assemblee del Parlamento, chiamate congiuntamente Camere (lo scioglimento delle C., votazione a Criunite), e disgiuntamente Senato e Camera dei deputati (ma anche, più brevemente, Camera, in espressioni come i membri della C., le riunioni della C., l’elezione della nuova C., ecc.). ◆ Dim. cameréttacamerinacamerino m. (v.), letter. camerèlla; spreg. camerùccia; accr. cameróna, e cameróne m.; pegg. cameràccia (tutti quasi esclusivam. nel sign. proprio).

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