Luglio 18, 2020

Sul portale internet RicetteDiCultura2014 un grande articolo scritto dalla Signora Alessandra Giovinale: A Sant’Antonio di Ranverso entrando in chiesa vi mancherà il fiato per l’atmosfera. Gli affreschi quattrocenteschi di Giacomo Iacquerio.

Sul portale internet RicetteDiCultura2014 un grande articolo scritto dalla Signora Alessandra Giovinale: A Sant’Antonio di Ranverso entrando in chiesa vi mancherà il fiato per l’atmosfera. Gli affreschi quattrocenteschi di Giacomo Iacquerio.

 
A Ranverso ritroviamo i segni tangibili di tutta questa storia: la costruzione dell’Ospitale – foresteria dove venivano ospitati i pellegrini, la strada che costeggia i terreni della precettoria, tratto ben conservato dell’antica via Francigena che può condurvi con una passeggiata facile e in piano fino ad Avigliana, i giardini dove un tempo i monaci coltivavano semplici, medicamenti e ortaggi, le querce che grazie alle ghiande davano sostentamento ai maiali ed infine la chiesa.

Entrando in chiesa vi mancherà il fiato per l’atmosfera. Gli affreschi quattrocenteschi di Giacomo Iacquerio, quando precettoria e ospitale erano già appartenenti e finanziati dai Savoia, danno un’idea di quella che doveva essere la decorazione medievale. I colori sono vividi e decisi, i volti sono di un’espressività commovente…tanto che vi chiederete come mai questo capolavoro, fuori dai più noti circuiti turistici, sia quasi dimenticato. Non aggiungo di più. Solo immagini che spero possano darvi un’idea di quello che c’è a Ranverso.

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