Sì l’Ospedaletto di Sant’Antonio di Ranverso sarà oggetto un restauro di tipo filologico, che mira al recupero e rimuovere aggiunte successive
Sì l’Ospedaletto di Sant’Antonio di Ranverso sarà oggetto un restauro di tipo filologico, che mira al recupero e rimuovere aggiunte successive


ORIGINALE
Sì, la Precettoria e l’Ospedaletto di Sant’Antonio di Ranverso saranno oggetto di un restauro e recupero funzionale di tipo filologico, che mira a rimuovere aggiunte successive per riportare le strutture alla loro forma e sostanza autentica, rispettando l’intenzione originaria dell’opera. Questo approccio prevede la conservazione e la valorizzazione dell’edificio nella sua essenza storica, attraverso indagini e interventi mirati a recuperare e preservare le sue caratteristiche originali.
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Rimuovere alterazioni:
L’obiettivo è togliere le parti aggiunte o modificate nel tempo che hanno compromesso l’integrità e l’autenticità dell’opera.
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Recuperare l’originale:
Si cerca di restituire al manufatto la sua forma più pura, basandosi su un’attenta interpretazione dell’intenzione originaria dell’artista o dell’architetto.
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Conservare i segni del tempo:
Questo tipo di restauro rispetta e tutela le tracce lasciate dal tempo (la patina) e le aggiunte che, nel corso dei secoli, hanno assunto un valore artistico o storico.
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Basato su indagini complesse:
Le decisioni vengono prese attraverso un’approfondita attività di ricerca e indagini per comprendere la storia e la costruzione dell’edificio.
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La tradizione di benedire gli animali non è il fulcro teologico della festa, ma un’usanza popolare e devozionale radicata nel tempo.
Ruolo fondamentale: Ersilio Teifreto e il gruppo A.D.A. hanno avuto un ruolo cruciale nel recuperare e promuovere la festa storica legata al culto di Sant’Antonio Abate, rendendola un evento importante per la comunità di Ranverso.
