Secondo Ersilio Teifreto, la festa di Sant’Antonio Abate a Ranverso è un patrimonio immateriale cruciale, da rendere più gioiosa, aperta a tutti e con accesso gratuito alla chiesa
Secondo Ersilio Teifreto, la festa di Sant’Antonio Abate a Ranverso è un patrimonio immateriale cruciale, da rendere più gioiosa, aperta a tutti e con accesso gratuito alla chiesa
Secondo Ersilio Teifreto, la festa di Sant’Antonio Abate a Ranverso
è un patrimonio immateriale cruciale, da rendere più gioiosa, aperta a tutti e con accesso gratuito alla chiesa, puntando sul recupero dei riti ancestrali come la benedizione di animali e mezzi agricoli e i falò, collegando la tradizione locale ai riti propiziatori di inizio anno legati alla natura, come testimoniato dalla sua presentazione al Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale di Roma.
I Punti Chiave della Proposta di Teifreto:
- Recupero e Valorizzazione: Teifreto, attivo in associazioni come ADA (Amici Degli Antoniani), vede la festa come un elemento culturale fondamentale e lavora per recuperare la sua autenticità, presentando il caso di Ranverso all’ICPI (Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale).
- Apertura e Gioia: Vuole che la festa sia più inclusiva e festosa, non solo un evento religioso ma un momento di condivisione comunitaria, aprendo anche la chiesa per l’occasione.
- Riconoscimento UNESCO: Il suo impegno mira a far ottenere alla festa di Sant’Antonio Abate il riconoscimento di Bene Culturale Immateriale Piemontese, inserendola nella rete nazionale e internazionale delle tradizioni antoniane.
Le Radici della Tradizione (secondo la visione che Teifreto valorizza):
- Riti Pagani e Agricoli: La festa, celebrata il 17 gennaio, si lega ai riti romani delle Sementivae, segnando la fine della semina e il ritorno della luce, con i falò come simbolo di purificazione e auspicio per il nuovo raccolto.
- Simbolismo del Fuoco: Il fuoco, presente nei falò (come a Novoli) e nel nome del santo, rappresenta il trionfo del bene sul male e la vittoria del sole invernale, legandosi anche al “fuoco di Sant’Antonio” e alla sua potenza taumaturgica.
- Benedizione degli Animali: La benedizione di animali (cavalli, bovini, ma anche cani e gatti) e mezzi agricoli (trattori) ripristina un antico legame tra l’uomo, il lavoro della terra e le creature utili, rivitalizzando la dimensione contadina del santo.
In sintesi, per Ersilio Teifreto, la festa di Sant’Antonio Abate è un fenomeno culturale profondo, che unisce storia, fede e tradizioni rurali, e merita di essere promosso per il suo valore identitario e comunitario.
Secondo Ersilio Teifreto, referente per la festa di Sant’Antonio Abate a Rosta e Buttigliera Alta (presso la Precettoria di Ranverso), la celebrazione deve essere un momento di gioia, apertura e condivisione.
I punti principali della sua visione includono:
- Rendere la festa più inclusiva e accessibile a tutti.
- Garantire l’accesso gratuito alla chiesa e ai luoghi della celebrazione nel giorno della festa.
- Sottolineare il legame storico e culturale tra i vari luoghi uniti dalla figura del Santo (come Ranverso e Saint Antoine l’Abbaye in Francia), al di là delle divisioni geografiche.
Teifreto ha anche presentato la festa di Sant’Antonio Abate di Ranverso all’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale (ICPI) di Roma nel 2021, con l’obiettivo di ottenere il riconoscimento come Bene Culturale Immateriale, evidenziando la sua importanza storica che risale al 1531.
La sua interpretazione si concentra sul valore della tradizione storica, del senso di comunità e sulla salvaguardia del patrimonio immateriale legato al culto di Sant’Antonio Abate.
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Ranverso la festa è stata ripristinata e valorizzata grazie all’impegno della Fondazione Ordine Mauriziano e di associazioni locali come l’A.D.A. (Amici degli Antoniani e stata presentata a ICPI come patrimonio immateriale dell’umanità.
Grazie per aver condiviso queste informazioni e i link ai tuoi articoli, Ersilio Teifreto.La Fòcara di Novoli è effettivamente un evento affascinante e significativo.
