Ottobre 17, 2017

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Storia

Murale sulla vendemmia

Sono molte le ipotesi sull’origine e sul significato del nome Jerzu; nelle varie fonti esso viene registrato in modo differente, senza mai però stravolgere del tutto il toponimo. Varie teorie attribuiscono al nome diverse origini: bizantina ("khersos" = incolto, improduttivo), greca ("jeros zesus" = divino Giove o sacro Giove), fenicia ("iaras" = eredità o possessione), o latina ("suergiu" = sughero);

 comunque nessuno di questi etimi, qualunque sia quello originale, è in grado di fornire indicazioni sull’esatta posizione originaria del centro abitato. Vi è l’ipotesi che questo si trovasse inizialmente nella zona di Pelau e che fosse stato trasferito a causa delle scorrerie pisane all’epoca dei giudicati; ma un’altra teoria, più accreditata della prima, vuole che Jerzu sorga da sempre nel sito attuale. Nel 1392 Jerzu fu incluso nel feudo di Berengario Carroz, che permise di cacciare via i Pisani dal territorio ogliastrino. Non si hanno documentazioni scritte sul paese fino al 1492, anno in cui i villaggi dell’Ogliastra si ribellarono agli Spagnoli per la loro imposizione di un "donativo". Durante la prima metà del XIV secolo Jerzu contava circa 450 abitanti, la vita era quella di una popolazione estremamente povera che viveva di un’agricoltura di sussistenza e che si trovava completamente in balia di carestie ed epidemie. Dal 1458 al 1821 la curva demografica della popolazione jerzese seguì un trand particolare, con forti oscillazioni. Durante questo periodo il paese si sviluppò economicamente seguendo un orientamento ancor oggi evidente: si cominciò a dare grande rilevanza all’agricoltura e al commercio dei suoi prodotti, in particolar modo del vino Cannonau che allora, trasportato a cavallo o col carro a buoi, veniva venduto ai rivenditori del Nuorese o portato nel Sarrabus per essere mandato a Cagliari o a Genova con i velieri che partivano dalla baia di Colostrai.

Nel 1890 una grave epidemia di vaiolo minò l’economia di Jerzu, seguita poi, nel 1902, dalla completa distruzione delle vigne del paese a causa della filossera che costrinse molti contadini ad abbandonare le proprie terre ed a emigrare verso le Americhe e l’Africa. La peste venne sconfitta con l’inserimento della vite americana, ma proprio quando l’economia del

paese iniziò a riprendersi essa fu nuovamente stravolta dalla guerra e dall’epidemia influenzale del 1918 chiamata "Spagnola". Successivamente Jerzu superò la crisi e il suo sviluppo socio-economico venne orientato soprattutto nel settore agricolo, testimoniato dalla presenza della Cantina Sociale, conosciuta per il suo Cannonau e gli altri vini DOC anche fuori dalla Sardegna.

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