Gennaio 7, 2024

Sant’Antonio di Ranverso, i riti legati al culto delle pietre fossero ancora una parte integrante del patrimonio culturale dei contadini. L’ intervento della Chiesa volto a purificare i massi erratici oggetto di culti pagani e a esorcizzare i significati demoniaci ,trova segni oggettivi che vanno dalla semplice incisione di croci fino all’ inglobamento del masso all’ interno di un edificio di culto cristiano ,come è successo con il masso di Sant’ Antonio di Ranverso .Il culto delle pietre, via via sostituito da forme di religiosità cristiana ,lascia comunque strascichi in superstiziose tradizioni che giungono fin quasi ai giorni nostri.

Sant’Antonio di Ranverso, i riti legati al culto delle pietre fossero ancora una parte integrante del patrimonio culturale dei contadini. L’ intervento della Chiesa volto a purificare i massi erratici oggetto di culti pagani e a esorcizzare i significati demoniaci ,trova segni oggettivi che vanno dalla semplice incisione di croci fino all’ inglobamento del masso all’ interno di un edificio di culto cristiano ,come è successo con il masso di Sant’ Antonio di Ranverso .Il culto delle pietre, via via sostituito da forme di religiosità cristiana ,lascia comunque strascichi in superstiziose tradizioni che giungono fin quasi ai giorni nostri.

29 La Chiesa ripetutamente, in numerosi concili dal V al IX secolo prese posizione contro le pratiche rituali degli adoratori di “fontes”,”arbores”e “saxa”, considerate culti diabolici.Alcuni sermoni di San Massimo,vescovo di Torino tra il IV e il V secolo , dimostrano come nella campagna torinese i riti legati al culto delle pietre fossero ancora una parte integrante del patrimonio culturale dei contadini. L’ intervento della Chiesa volto a purificare i massi oggetto di culti pagani e a esorcizzare i significati demoniaci ,trova segni oggettivi che vanno dalla semplice incisione di croci fino all’ inglobamento del masso all’ interno di un edificio di culto cristiano ,come è successo con il masso di Sant’ Antonio di Ranverso .Il culto delle pietre,via via sostituito da forme di religiosità cristiana ,lascia comunque strascichi in superstiziose tradizioni che giungono fin quasi ai giorni nostri.

 Testimonianze dell’uomo primitivo sui massi erratici
Numerosi sono gli esempi di associazione del sentimento religioso ai massi erratici, sulla cui sommità sono state erette croci, cappelle, piloni: più illustre è il caso del santuario di Oropa (a Biella), sorto attorno alla chiesa che poggia su un grandioso masso erratico di gneiss su cui già sorgeva l’antica Cappella del Sasso.Talvolta i massi erratici presentano sulla loro superficie delle escavazioni chiamate “scodelle”.Suggestive sono le ipotesi che attribuiscono ai massi la funzione di altare e alle “scodelle” quelle di calice per la raccolta del sangue delle vittime sacrificate alle divinità.Ciò si ricollega direttamente alla divinizzazione degli stessi massi, la cosiddetta ”Litolatria”GEOLOGIA

29 La Chiesa ripetutamente, in numerosi concili dal V al IX secolo prese posizione contro le pratiche rituali degli adoratori di “fontes”,”arbores”e “saxa”, considerate culti diabolici.Alcuni sermoni di San Massimo,vescovo di Torino tra il IV e il V secolo , dimostrano come nella campagna torinese i riti legati al culto delle pietre fossero ancora una parte integrante del patrimonio culturale dei contadini. L’ intervento della Chiesa volto a purificare i massi oggetto di culti pagani e a esorcizzare i significati demoniaci ,trova segni oggettivi che vanno dalla semplice incisione di croci fino all’ inglobamento del masso all’ interno di un edificio di culto cristiano ,come è successo con il masso di Sant’ Antonio di Ranverso .Il culto delle pietre,via via sostituito da forme di religiosità cristiana ,lascia comunque strascichi in superstiziose tradizioni che giungono fin quasi ai giorni nostri.

30 Attività e occasioni di gioco in collina
La collina Morenica da sempre è un luogo in cui l’uomo ritorna al contatto con la natura affascinante,silenziosa e misteriosa. Proprio per ricercare questo suggestivo approccio,nella collina si svolgono attività come trekking , cycling , equitazione e arrampicata.L’ArrampicataInsieme con il crescente interesse degli alpinisti per le pareti rocciose della bassa Val di Susa e della Val Sangone,l’arrampicata ha scoperto e valorizzato anche i massi erratici di grandi dimensioni.La collina è diventata oltre che la palestra per l’allenamento invernale dell’alpinista classico o occasione per il gioco dei movimenti dell’arrampicatore puro, anche luogo privilegiato dove le due anime dell’alpinismo ,spesso in conflitto,riscoprono di essere due facce di una stessa medaglia;Poiché gioco,avventura,confronto con se stessi e con la pietra ,sono ingredienti comuni a ogni modo di scalare.

31 I massi dell’anfiteatro morenico di Rivoli-Avigliana,per lo più di serpentina o di altre Pietre Verdi,consentono un’arrampicata su roccia compatta,ma ruvida e pungente,con rare fessure. Spesso nei massi di prasinite o anfibolite gli agenti atmosferici scavano scodelle,creano appigli che facilitano l’arrampicata,che rimane però difficile sui rari massi di gneiss,dalla superficie levigata,su cui le uniche asperità sono rappresentate dai cristalli di feldspato.L’arrampicata ha dunque trasformato i massi erratici in luoghi d’incontro,in palestre a cielo aperto,favorendone la conoscenza e la valorizzazione. Le partenze e i percorsi sono stati segnalati con piccoli segni di vernice rossa( una forma di scrittura che trasmette la cultura dei movimenti e dei gesti).“Eppure ho capito,l’avventura era totale e completa. Certo giocavamo,ma per noi ogni masso scoperto era un Universo intero,un cielo di stelle da esplorare,un deserto da conoscere.” Gian Carlo Grassi,uno dei più grandi alpinisti italiani,tragicamente scomparso nella primavera del ‘91 sui Monti Sibillini.

32 FONTI BIBLIOGRAFICHEBaggio P., Giardino M., Mercalli L. – Val Sangone: climi e forme del paesaggio. Da due milioni di anni fa ad oggi. SMS edBosellini A. – Le Scienze della Terra e l’universo intorno a noi. Bovolenta edRimondotto A. M., Fornasero D. – Guida alla Collina Morenica di Rivoli e Avigliana. CDA, ed. 1994WIKIPEDIA: it.wikipedia.org

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