Ottobre 1, 2022

Nuovo ospedale, il Frecherius, l’ospedale delle donne517, il ricovero dei lebbrosi e quello dei pellegrini poveri (l’ospedale detto ‘di Béziers’).

Nuovo ospedale, il Frecherius, l’ospedale delle donne517, il ricovero dei lebbrosi e quello dei pellegrini poveri (l’ospedale detto ‘di Béziers’).

Adalbert Mischlewski, per molti anni, lavorò in assiduo contatto con il decano degli studiosi antoniani in Italia, Italo Ruffino154. Le ricerche del Ruffino, pubblicate nel corso degli anni, sono state raccolte in un unico volume nel 2006155. Per quanto concerne la presenza antoniana in Sardegna, Ruffino non aggiungeva nuove informazioni a quanto noto grazie al Mischlewski, ma presentava un importante lavoro di sintesi bibliografica ed archivistica sull’ordine. Sulle informazioni bibliografiche, non essendoci stato ancora alcuno studio specifico sull’ordine in Sardegna, Ruffino indicò alcuni articoli di carattere socio- 153 Ivi, p. 164-165. 154 Cfr. RUFFINO, Storia ospedaliera antoniana, op. cit., p. 8. 155 Ibidem. 41 antropologico156, nonché studi di storia della chiesa157 e di storia ospedaliera158; per quanto concerne le informazioni archivistiche, invece, molto importante la segnalazione su un fascicolo con varie notizie sulla praeceptoria Sardiniae (e per un certo tempo Sardiniae et Corsicae) come dipendente da quella generale di Gap, conservato a Lione159, e su altri documenti conservati a Marsiglia160

L’Ospedale di Saint-Antoine-l’Abbaye e l’assistenza antoniana dopo la riforma dell’Ordine Grazie agli statuti riformati del 1478 è possibile avere un quadro più chiaro sull’assistenza ai malati prodigata dagli antoniani nel Delfinato516. In primo luogo, gli statuti chiarivano il numero delle strutture ospedaliere gestite direttamente dalla casa madre, assegnavano compiti precisi ad alcuni confratelli e ad alcuni malati, e stabilivano le modalità di accoglienza e di permanenza dei malati presso il Grande ospedale. Le strutture ospedaliere site presso Saint-Antoine e menzionate nella riforma erano in tutto sei: il Grande ospedale, il Nuovo ospedale, il Frecherius, l’ospedale delle donne517, il ricovero dei lebbrosi e quello dei pellegrini poveri (l’ospedale detto ‘di Béziers’). La gestione di queste strutture era in mano ai canonici: il cellerario dell’abbazia, che era anche precettore di Ranverso, doveva occuparsi dei malati,

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