1194 Rivoli, regione detta de Maglaretto, mediante l’annuo fitto di dodici denari Secusini a favore del frate della Chiesa Sant’Antonio di Ranverso Gioanni Gerso.Il Regaldi Snaturando la vera storia forse involontariamente indica Fondatore di Ranverso Johannes Cersen, per chiarire compare uno scritto del Mons. Italo Ruffino
1194 Rivoli, regione detta de Maglaretto, mediante l’annuo fitto di dodici denari Secusini a favore del frate della Chiesa Sant’Antonio di Ranverso Gioanni Gerso.Il Regaldi Snaturando la vera storia forse involontariamente indica Fondatore di Ranverso Johannes Cersen, per chiarire compare uno scritto del Mons. Italo Ruffino

I e II ) , indicato come religioso e per lo più con la qualifica di precettore sino al … che la donazione del 1194 viene fatta Iohanni Gerso de Sancto Antonio ( doc …
L’altro Joannes Gerson nato a Lyon nel 1363
Il vero Fondatore di Ranverso si chiama Iohanni Gerso de Sancto Antonio in vita nel 1194
fonte Ruffino
Croce Patente
Simboli Araldici dei costrutto di Vienne e quello dell’Armè di Ranverso ‘
Tau sembrano uguali nelle forma in realtà Templare
Nella Chiesa troviamo diverse croci le Templare e Ordine e quelle dei Savoia e dei dei Santissimi Maurizio e Lazzaro.
10/1/1
Sant’Antonio – Rivoli
Originale
1194.31.Luglio
Vendita fatta da Oddone de Pulverusa, ed Alessandro di lui fratello d’una pezza di terra, gerbido,
brusco, e prato sita nel territorio di Rivoli, regione detta de Maglaretto, mediante l’annuo fitto di
dodici denari Secusini a favore del frate di Sant’Antonio Gioanni Gerso.
10/1/2
Sant’Antonio – Rivoli
Originale
1201.9.Aprile
Investitura concessa dal Precettore della Casa di Sant’Antonio di Ranverso a favore di Pietro figlio
del fu Vairoli d’una casa sita nel luogo di Rivoli soggetta all’annuo censo di due Sestari di
formento.
10/1/3
Sant’Antonio – Rivoli
Originale
1202
Vendita fatta da Gonterio di Ranverso di tutto il feudo, a sia tenimento sito nelle fini di Rivoli verso
Avigliana, consistente in campi, prati, e boschi per il prezzo di Lire venti di Susa.
10/1/4
Sant’Antonio – Rivoli
Originale
1202.9.Gennaio
Ratificanza passata da Giacomo Riporeggia ed Agnese sua Moglie a favore de’ Padri di
Sant’Antonio di Ranverso della donazione da loro fatta a favore di detta casa d’una pezza di terra,
Gerbido, e bosco sita nelle fini di Rivoli.
273
160
10/1/5
Sant’Antonio – Rivoli
Originale
1202.1.Dicembre
Vendita fatta da Gioanni Panis di Rivoli a favore della Casa di Sant’Antonio di Ranverso d’una
pezza di prato sita nelle fini di Rivoli, mediante il prezzo di quaranta soldi buoni di Susa.
10/1/6
Sant’Antonio – Rivoli
Originale
1205.17.Novembre
Vendita fatta da Bongioanni, e Guglielmo fratelli Esmerilli del luogo di Rivoli a favore de’ Padri di
Sant’Antonio di Ranveso d’una pezza prato di seitorate sette, e mezza sita nelle fini di Rivoli
mediante il prezzo di soldi cento di Susa, e l’annuo censo di denari tre.
10/1/7
Sant’Antonio – Rivoli
Originale
1206.12.Dicembre
Infeudazione fatta da Pipino, e Gualfredo fratelli Maranteri di Rivoli a favore della Casa di
Ranverso di giornate venti di terra site in dette fini, sotto l’annuo censo di sei denari.
10/1/*
Sant’Antonio – Rivoli
Originale
1206.12.Dicembre
Vendita fatta da Enrico, e Gualfredo fratelli, e figlivoli del fu Mainardi di Rivoli a favore della
Chiesa di Sant’Antonio di Ranverso d’una pezza di terra arativa sita nel territorio di Rivoli di
giornate venti per il prezzo di Lire quindeci buone secusine.
Detto giorno
Rattificanza passata da cui sovra a favore di detta Chiesa del sudetto Contratto di vendita.
* V. Cattegoria Avigliana Mas 1 n° 8Sant’Antonio Magno (continuazione e fine). Tra i religiosi cominciamo a chiamarlo “il Grande”. I suoi discepoli fondarono un primo monastero (Pispir) a dodici leghe dalla sua grotta, una distanza stabilita dallo stesso eremita. Va spesso lì e parla con i visitatori dopo che sono stati ricevuti da Macario, anche lui un futuro santo. Gli altri monasteri fondati dai suoi discepoli avranno l’onore della sua visita meno spesso. Alla fine, apprende per rivelazione che la sua morte si avvicina. Poiché non vuole essere imbalsamato, pratica che condanna, chiede a Macaire e Amathas – che lo assistono negli ultimi anni della sua vita – di seppellirlo in un luogo che manterranno segreto. La sua morte avviene il 17 gennaio 356, all’età di centocinque anni, scrive padre Giry. Chi continua: “Era una cosa meravigliosa che con tante lunghe ed eccessive penitenze che questo Santo aveva praticato, non avesse perso un solo dente, che la sua vista non fosse diminuita, e che avesse ancora gambe sode e corpo robusto; che era una grande prova della sua virtù, e che Dio opera miracolosamente a favore dei suoi servitori ”. Per rivelazione, Dio ha la responsabilità di far conoscere l’ubicazione della tomba. La salma fu trasportata ad Alessandria, poi, intorno al 635, a Costantinopoli, quando gli arabi conquistarono l’Egitto. Nel 1070, l’imperatore greco Romain Diogenes concesse le reliquie a Jocelin, uno dei baroni di Dauphiné, la provincia dell’attuale Francia. Arrivano a La-Motte-Saint-Didier, vicino a Vienne, dove viene costruita una chiesa per accoglierli. I monaci benedettini dell’abbazia di Montmajour, vicino ad Arles, sono chiamati a custodirla. Nel 1090, una terribile malattia, il Mal des ardents si diffuse in più regioni e solo l’invocazione a Sant’Antonio allevò i malati. Così i pellegrini e gli ammalati accorrono alla chiesa Saint-Antoine di La-Motte-Saint-Didier. Un uomo di nome Gaston, il cui figlio era guarito da Mal des ardents, si impegna a costruire un ospedale accanto alla chiesa. Inizia così la storia dell’ordine antonino, approvato da papa Urbano II come società di fratelli ospedalieri. Ma litigano Ospitalieri e Benedettini. Nel 1297 papa Bonifacio VIII decise di porvi fine. Ha eretto il priorato di Saint-Antoine in un’abbazia, ha fatto partire i monaci di Montmajour e lo ha dato agli Antonini. Questi ora vivranno sotto la regola di Sant’Agostino. L’ordine aveva molte case, chiamate, come tra i Templari, comanderie. Fu incorporato in quello di Malta nel 1776 e nel 1777 da bolle papali. Durante la Rivoluzione, ci dice padre Géry, c’erano ancora sessantasei Antonini. Oggi La-Motte-Saint-Didier, nell’Isère, è diventata Saint-Antoine-l’Abbaye. La chiesa abbaziale, eretta tra il XIII e il XV secolo, custodisce le reliquie di Sant’Antonio Magno.