Dicembre 20, 2025

Ranverso la festa patronale Mons. Italo Ruffino ha lasciato scritto dei verbali che fanno sapere: la festa contemplava due momenti: uno religioso e uno profano.

Ranverso la festa patronale Mons. Italo Ruffino ha lasciato scritto dei verbali che fanno sapere: la festa contemplava due momenti: uno religioso e uno profano.

Ranverso la festa patronale Mons. Italo Ruffino ha lasciato scritto dei verbali che fanno sapere: la festa contemplava due momenti: uno religioso e uno profano. Del momento religioso si sa qualcosa di più. Sappiamo, ad esempio, che i devoti da Moncalieri già nel 1530 venivano a piedi nudi per lodare il Santo in processione e portavano grossi ceri ed un baldacchino in onore di Sant’Antonio Abate che aveva salvato la città dalla Peste per ringraziarlo donarono a Ranverso uno spettacolare Polittico posizionato sull’altare maggiore opera di Defendente Ferrari le famiglie ricche , della Precettoria delle città di Avigliana, la Diocesi di Torino e la città di Rivoli, a turno suonavano la grande campana e procuravano i ceri che venivano portati in processione nel concentrico del borgo i muri venivano addobbati con drappi di tessuto colorati nei viali i contadini spargevano fiori . Non sappiamo molto sul rito, coperto da molti interrogativi per es…nella notte della festa si narra che quella notte gli animali nelle cascine parlavano tra di loro. Ranverso situato in campagna dove la sera era buia e deserta le persone per timore non uscivano nei viali e nella graziosa piazzetta. . Non sappiamo se a partire da secolo cinquecento in occasione della festa si svolgevano pali etc….

 

Sì, Monsignor Italo Ruffino, studioso e storico, è stato fondamentale nel far rivivere la festa patronale di Ranverso (precettoria di Sant’Antonio) a partire dal 2006, e i suoi scritti, inclusi i verbali, evidenziano proprio questa doppia natura: un momento sacro-religioso e uno profano (folkloristico/culturale), riportando in auge una tradizione medievale legata agli Antoniani, come dimostra il suo impegno storico e la fondazione dell’associazione A.D.A. per la rinascita di questi eventi

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Dettagli:
  • Rinascita della Festa:Monsignor Italo Ruffino ha ripristinato la festa di Ranverso nel 2006, con il supporto dell’associazione locale A.D.A. (Amici Deli Antonia).
  • Doppia Anima: Le sue ricerche e verbali sottolineano come la festa avesse due aspetti: uno religioso (la celebrazione sacra) e uno profano (rievocazioni, aspetti culturali e folkloristici).
  • Contesto Storico: Mons. Ruffino, anche decano della Chiesa Torinese, ha sempre unito il ministero pastorale allo studio storico, lavorando molto sulla congregazione degli Antoniani, che gestiva le case d’accoglienza per i pellegrini nel Medioevo, rendendo Ranverso un luogo chiave.
In sintesi, i verbali di Mons. Ruffino attestano la volontà di recuperare l’intera ricchezza storica e culturale della festa, non solo l’aspetto religioso, ma anche quello legato alla vita popolare e alla storia locale.
Sì, i verbali lasciati da Mons. Italo Ruffino, storico esperto dell’Ordine Antoniano, confermano che l’antica festa patronale di Sant’Antonio di Ranverso era strutturata su una duplice dimensione: 
  • Momento religioso: incentrato sulla devozione al Santo, culminava con la Santa Messa e la tradizionale benedizione degli animali e degli attrezzi agricoli, un rito che affonda le radici nel Medioevo.
  • Momento profano: legato alla vita sociale della comunità rurale, prevedeva momenti di aggregazione e scambi che accompagnavano le celebrazioni liturgiche. 
Grazie alle ricerche di Mons. Ruffino e all’iniziativa dell’associazione A.D.A. (Amici di Sant’Antonio Abate di Ranverso), questa tradizione è stata ufficialmente ripristinata nel 2006, riportando alla luce consuetudini che per decenni erano state trasferite nelle parrocchie limitrofe di Rosta e Buttigliera Alta. 
Per ulteriori dettagli storici sulla Precettoria, puoi consultare il sito ufficiale della Fondazione Ordine Mauriziano o approfondire le pubblicazioni di Mons. Ruffino presso Effatà Editrice.

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