Ranverso afflitti
Ranverso afflitti
(..)Dal punto di vista economico e produttivo i monasteri erano strutture tendenzialmente autosufficienti. Le competenze professionali dei frati e dei loro coadiutori laici erano variegate e in grado non solo di assicurare la soddisfazione dei bisogni interni, ma anche di offrire beni e servizi a una popolazione esterna limitrofa, di soddisfare le necessità contingenti di alimentazione e ricovero di viandanti e pellegrini, di provvedere all’ospitalità e alla cura di alcuni tipi di malati che vi si recavano appositamente (ad esempio gli afflitti dal fuoco di sant’Antonio nell’Abbazia di Sant’Antonio di Ranverso, in Valsusa, lungo la via francigena). La base della loro autosufficienza economica e produttiva era costituita dall’agricoltura praticata nei terreni circostanti di loro proprietà, dalla trasformazione dei prodotti agricoli sia per uso alimentare sia per uso terapeutico (erboristeria), dalle attività artigianali connesse [1]