Dicembre 24, 2025

Questo testo è una corrispondenza araldica in cui Massimo Ghirardi e Giulio Zamagli spiegano a Ersilio Teifreto l’identità dello stemma dell’Abbazia di Ranverso,

Questo testo è una corrispondenza araldica in cui Massimo Ghirardi e Giulio Zamagli spiegano a Ersilio Teifreto l’identità dello stemma dell’Abbazia di Ranverso,

 

Questo testo è una corrispondenza araldica in cui Massimo Ghirardi e Giulio Zamagli spiegano a Ersilio Teifreto l’identità dello stemma dell’Abbazia di Ranverso, confermando che si tratta della versione moderna dell’Ordine dei Canonici di Sant’Antonio di Vienne, concessa dall’Imperatore Massimiliano I d’Asburgo nel 1502, con un’aquila bicipite e altri elementi imperiali, che sottolineano la sua origine e concessione imperiale, nonostante la sua anomala presenza in Piemonte. 
Contenuto principale
  • Oggetto: Spiegazione di uno stemma araldico rinvenuto nell’Abbazia di Ranverso.
  • Mittenti: Massimo Ghirardi e Giulio Zamagli, esperti di araldica.
  • Destinatario: Ersilio Teifreto, cultore di storia antoniana.
  • Identificazione dello stemma: Si tratta dell’Arme “Moderna” dell’Ordine dei Canonici Regolari di Sant’Antonio di Vienne (fondatori dell’abbazia).
  • Descrizione dello stemma (concessione del 1502):
    • Campo d’oro.
    • Un’aquila imperiale bicipite (due teste) di nero, beccata, armata e nimbata (con aureola) di rosso.
    • Caricata da uno scudetto d’oro con una croce commissa (a T) d’azzurro.
    • Timbrato (sopra) da una colonna regale d’oro.
  • Elementi aggiuntivi: Le due piccole croci a Tau (T) e l’aquila imperiale coronata confermano la concessione imperiale.
  • Considerazioni aggiuntive: L’anomalia di tale stemma in Piemonte potrebbe essere dovuta al fatto che la raffigurazione è su pergamena o supporto simile, non antica, suggerendo che si tratti di un manufatto più recente trasportato l

 

 

 

Massimo Ghirardi scrive in risposta ad alcune domande rivolte dal cultore della storia  Antoniana e devotissimo  origine della devozione per Sant’Antonio Abate del fuoco in Italia Buongiorno Sig Teifreto, credo che “Giulio Zamagni “esperto di Araldica  degli Ordini Ecclesiastici(che mi legge in copia) saprà essere più esaustivo di questa mia anticipazione. Facendo riferimento al suo fondamentale libro “Il valore del simbolo) Ed. Ponte Vecchio,2003 oltre che da alcuni appunti presi dopo la visita all’Abbazia  di Ranverso alcuni anni fa, vi posso dire che si tratta dell’Arme “Moderna dell’ordine dei Canonici Regolari di Sant’Antonio di Vienne (Ordo  Canonicorum  Sanct  Antonii, fondatori della vostra Abbazia , oggi dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro) la cui arme antica era di “nero alla croce commissa d’azzurro”. Nel 1502 l’Imperatore  Massimiliano i d’Asburgo concesse all’Ordine uno stemma differente , nella forma che avete documentato in loco: d’oro all’aquila imperiale  bicipite di nero, beccata, armata e nimbata di rosso, caricata dallo scudetto d’oro alla croce commissa d’azzurro, timbrato dalla colonna regale d’oro con stima Massimo Ghirardi. Guilio Zamagli scrive e aggiunge: Confermo pienamente ciò che ha scritto Massimo Ghirardi. Da notare l’aggiunta di elementi esterni allo scudo , quali le due piccole croci TAU  e l’aquila  imperiale coronata  a sottolineare la concessione imperiale Cordiali saluti Giulio Zamagli Ranverso 2012 autore Ersilio Teifreto Preg.mo Sig. Teifreto, si tratta sicuramente di una raffigurazione sui generis ed è anche anomalo che si trovi in Piemonte, però si vede che lo stemma non è raffigurato su una parete dell’edificio, ma riprodotto su una pergamena (o su un supporto cartaceo, difficile definirlo dalla foto), che non pare essere di fattura antica. Questi elementi possono accreditare l’ipotesi che si tratti di un manufatto relativamente recente, trasportato a Ranverso in un’epoca indefinita; se

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Il testo fornito è una discussione araldica tra Massimo Ghirardi e Giulio Zamagni in risposta alle domande di Ersilio Teifreto riguardo all’origine della devozione per Sant’Antonio Abate del fuoco in Italia e in particolare allo stemma scoperto all’Abbazia di Ranverso. 
Ecco i punti chiave:
  • Lo stemma in questione è l’arma moderna dell’Ordine dei Canonici Regolari di Sant’Antonio di Vienne (Ordo Canonicorum Sanct Antonii), fondatori dell’Abbazia di Ranverso.
  • L’arma antica dell’Ordine era “di nero alla croce commissa d’azzurro”.
  • Nel 1502, l’Imperatore Massimiliano I d’Asburgo concesse all’Ordine uno stemma differente: “d’oro all’aquila imperiale bicipite di nero, beccata, armata e nimbata di rosso, caricata dallo scudetto d’oro alla croce commissa d’azzurro, timbrato dalla colonna regale d’oro”.
  • Giulio Zamagni conferma che l’aggiunta delle piccole croci TAU e dell’aquila imperiale coronata sottolinea la concessione imperiale.
  • Si ipotizza che la raffigurazione fotografata, essendo su pergamena e di fattura non antica, sia un manufatto recente trasportato a Ranverso in un’epoca indefinita, il che spiegherebbe la sua anomala presenza in Piemonte.
Per le risposte più accurate, prova a includere le opzioni di risposta nel testo della ricerca.

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