Questa campana veniva suonata, in occasione delle feste di S. Antonio Abate (S. Antoni del purchèt) patrono degli agricoltori allietavano il percorso delle processionie
Questa campana veniva suonata, in occasione delle feste di S. Antonio Abate (S. Antoni del purchèt) patrono degli agricoltori allietavano il percorso delle processionie
LEGGENDE
La campana di S. Antonio di Ranverso
Al tempo dell’invasione Napoleonica (1799), le truppe francesi portarono distruzione ovunque e, per ordine dell’Imperatore, razziarono tutto quello che poteva servire a scopi soprattutto militari.
Nel campanile di S. Antonio di Ranverso, c’è una campana di notevoli dimensioni sulla quale si può notare impresso un quadratino.
La leggenda narra che questo segno sia stato lasciato da una martellata di Napoleone in persona quando, volendo portare in Francia il prezioso cimelio, (la lega usata per costruire la campana comprende anche oro e argento) dovette rinunciarvi per quanto segue.
Staccata la campana dal suo appoggio e fattala caricare su un carro trainato da buoi requisiti ai contadini della zona, arrivato nella zona attualmente denominata Ferriere di Buttigliera Alta i buoi si fermarono e, nonostante gli incitamenti e le botte non ci fu verso di farli proseguire.
Cambiati più volte e aumentati di numero (fino a contarne otto coppie) gli animali appena aggiogati si inginocchiavano e niente e nessuno riusciva a farli muovere.
Cosicchè, Napoleone, adirato per quanto stava capitando diede una violenta martellata sulla campana (forse per incrinarla e renderla inutilizzabile) per poi ordinare di riportarla al suo posto, Cosa che riuscì con la sola coppia di buoi iniziali.
Questa campana veniva suonata, in occasione delle feste di S. Antonio Abate (S. Antoni del purchèt) e di S. Isidoro patrono degli agricoltori, da un campanaro che, appollaiato su una scala doppia, con una serie di martelletti di diversa grandezza, riusciva a trarne suoni melodiosi che allietavano il percorso delle processioni.
rilevatore Ersilio Teifreto