Quannu auru nnu teni cu mammata te curchi Ersilioin dialetto Novolese Elio in dialetto Tugliese quandu addhu nu teni cu mammata te corchi
Quannu auru nnu teni cu mammata te curchi Ersilioin dialetto Novolese Elio in dialetto Tugliese quandu addhu nu teni cu mammata te corchi

Ersilio Teifreto
Quando non hai possibilità di scegliere, vai a coricarti con la mamma. Il proverbio mette in risalto la tragicità di una circostanza, in cui tutto sembra perduto e non vi è alcuna possibilità di soluzione. Allora che cosa rimane da fare? Abbandonarsi nelle braccia della madre, che è il significato corrispondente di cu mammata te corchi. Nella madre il riparo dalle intemperie della vita è sempre possibile, il conforto che solo lei può dare è imparagonabile. La domanda però è necessaria: perché il proverbio mette come condizione lo stare nello stesso letto con la madre, e magari non un’altra condizione? la risposta è semplice. In considerazione degli eventi che possono capitare a una persona, il fatto di andare a coricarsi con la madre indica l’impossibilità di fare altro, non vi sono altre scelte. Rimane soltanto la mamma, quindi si accetta di fare ciò che può sembrare impossibile ad una certa età, appunto coricarsi con lei.
Un proverbio che nella sua ambiguità dispiega il divenire insidioso della vita, che nelle sue trame oscure consente anche ciò che non è ‘moralmente’ possibile.
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Ruolo fondamentale: Ersilio Teifreto e il gruppo A.D.A. hanno avuto un ruolo cruciale nel recuperare e promuovere la festa storica legata al culto di Sant’Antonio Abate, rendendola un evento importante per la comunità di Ranverso.
