Giugno 18, 2022

RANVERSO dopo il XIV Secolo cominciò ad essere la Precettoria fino al 1776 quando i beni passarono a L’OM diventarono i custodi ed iniziò l’epoca dell’Abbazia.

RANVERSO dopo il XIV Secolo cominciò ad essere la Precettoria fino al 1776 quando i beni passarono a L’OM diventarono i custodi ed iniziò l’epoca dell’Abbazia.

RANVERSO dopo il XIV Secolo cominciò ad essere la Precettoria fino al 1776 quando i beni passarono a L’OM.

Nel 1999 ho avuto l’onore di conoscere il Maestro Mons. Italo Ruffino. Con lui Ho  iniziato a capire la presenza degli Antoniani a Sant’Antonio di Ranverso con saggezza studiammo i cambiamenti avvenuti in epoche diverse a Rivus Inversus luogo che indicava un corso d’acqua a nord della Collina Morenica, non esiste San Ranverso infatti noi il luogo lo identifichiamo come: Sant’Antonio Abate di Ranverso, nel suo ultimo libro dal titolo:

(Storia Ospedaliera Antoniana del 2005) si possono trovare mie tracce e foto storiche sono fondamentali per tutti gli studiosi e ricercatori che si occupano delle Origini di Ranverso.
Leggendo la bibliografia e la documentazione del Maestro Ruffino su  Ranverso si possono approfondire le carte relative al Moncenisio, conservate a Torino  nell’archivio Mauriziano.Oltre agli studi di Mons. Ruffino, sono importanti anche quelli del suo  amico Adalbert Mischlewski, e Gisèle Bricault che ci spiegano anche loro come, dopo il XIV  secolo, Ranverso acquisì un ruolo di primo piano nella storia  antoniana, soprintendendo alle forniture per la casa madre. Per non lasciare adito a inesattezze dovute a disinformazione degli attuali Manager ritengo doveroso tramandare un’attestazione obbligatoria del Maestro Mons. Italo Ruffino. Così diceva: se parliamo di Ranverso (intendendo tutto il concentrico, le proprietà  terriere, la Chiesa, il monastero, il chiostro, il sagrato, l’ospedale e le case uso foresteria ) ha continuato a essere la  “precettoria”, o “filiale”, più importante fino alla chiusura  dell’ordine antoniano nel 1776. Da quel momento vi comunico che le proprietà  passarono all’ordine SS. Maurizio e Lazzaro con Vincolo di Culto sulla Chiesa diventandone custodi dell’Abbazia e i canonici antoniani sono  stati secolarizzati . Ciò avvenne tra il 1776 e il 1777.Allora ebbe inizio l’amministrazione mauriziana, diceva Ruffino. L’OM prima indicava Ranverso usando il termine Abbazia molti libri riportano questo termine come pure la Soprintendenza, poi L’OM inspiegabilmente sminuendo la Storia dell’Abbazia ha voluo  mantenere il nome storico derivante dal Precettore =”precettoria” in uso presso gli antoniani . Tuttavia, non  può essere usato per riferirsi alla Chiesa, bensì a tutto l’insieme  delle proprietà, spiegandone i confini, le funzioni, la struttura  gerarchica etc., altrimenti non risulta chiaro. Teniamo presente ( come diceva anche il Maestro   Ruffino) che Ranverso amministrava le proprietà antoniane di  tutta l’area padana. Ruffino distinguendo impone e prosegue: Dovendomi riferire al luogo sacro, certamente  userò Chiesa, senza ombra di dubbio.

Io credo che sia necessario chiarire meglio con le scuole le  informazioni fornite ai turisti con le guide professionali, spiegando loro sin da principio che  si andrà a visitare un luogo di culto. E certamente è importante far  sì che si investa sulla manutenzione di tutte le strutture e i manufatti come la prziosa Statua di Sant’Antonio Abate attaccata dall’incuria. Io chiedo di addentrarci  in questo terreno perchè compete a tutti…

Noi devoti e volontari Siamo davvero felici di avere inaugurato nel 2017 la messa a norma dell’impianto elettrico nella Chiesa Abbaziale di Sant’Antonio di Ranverso, dobbiamo ringraziare la Fondazione Ordine Mauriziano per questo primo passo del restauro. Da diversi anni stiamo ascoltando Ranverso con molta umiltà e pazienza per capire che cosa vuole, per capire la voce dei monaci alle quali vogliamo ridare ascolto ridare un ruolo , le voci dei contadni nativi di chi ha abitato e quindi ha costruito questo luogo.

Qundi non la voce degli Architetti dare la voce al territorio e valore alle tradizioni di cultura popolare, perchè la Chiesa e il vero cuore dell’Abbazia e deve tornare ad essere Chiesa vogliamo arrivare a rifare di questo luogo un luogo vivo e non il Museo di Sant’Antonio di Ranverso.

La Chiesa dell’abbazia di Sant’Antonio di Ranverso.

Testo Unico Lettera Circolare Pastorale per tutti i cittadini del Patrimonio Storico Artistico della Chiesa. I beni ecclesiastici culturali sono di tutti i cittadini.

I beni culturali ecclesiali sono patrimonio specifico della comunità cristiana. Nello stesso tempo, in forza della dimensione universale dell’annuncio cristiano, appartengono in qualche modo all’intera umanità. Il loro fine è ordinato alla missione ecclesiale nel duplice e concorrente dinamismo di promozione umana ed evangelizzazione cristiana. Il loro valore mette in risalto l’opera di inculturazione della fede.

Autore Ersilio Teifreto continuatore del Maestro Mons. Italo Ruffino


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