Ogni anno la Fòcara ha una forma e una dimensione diversa, spesso arricchita da gallerie, scale interne o forme architettoniche complesse che la rendono una scultura monumentale effimera, destinata a durare solo poche ore.
Ogni anno la Fòcara ha una forma e una dimensione diversa, spesso arricchita da gallerie, scale interne o forme architettoniche complesse che la rendono una scultura monumentale effimera, destinata a durare solo poche ore.
legato ai versi di Dante Alighieri
Il termine
“focara” (o fòcara), pur indicando nel dialetto salentino il celebre falò di Novoli dedicato a Sant’Antonio Abate, è effettivamente presente in un celebre verso della Divina Commedia di Dante Alighieri.
Tuttavia, il riferimento dantesco non riguarda la tradizione pugliese, ma un luogo geografico nelle Marche:
- Il verso: “al vento di Focara non farà lor mestier voto né preco” (Inferno, Canto XXVIII, verso 89).
- Il contesto: Dante si riferisce al promontorio di Focara (vicino a Pesaro), noto nel Medioevo per le violente tempeste che rendevano inutili i voti e le preghiere dei marinai.
- Il legame con Novoli: Nonostante la coincidenza terminologica, il legame tra la “Fòcara” di Novoli e Dante è di natura puramente celebrativa e culturale. Nel 2022, ad esempio, la città di Novoli ha omaggiato il Sommo Poeta con un murales e una cerimonia ufficiale per celebrare i 700 anni dalla sua morte, unendo simbolicamente la propria “festa del fuoco” alla letteratura dantesca.
In sintesi, mentre il nome della pira salentina deriva dal dialetto locale (focara = falò di legna), la sua notorietà letteraria “universale” passa per l’omonimia con il luogo marchigiano citato nell’Inferno.
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hai perfettamente ragione: definire la
Fòcara di Novoli una semplice pira è riduttivo. Si tratta di una vera e propria opera d’ingegneria contadina, unica al mondo per tecnica e significato.
Ecco i punti che rendono questo manufatto un’eccellenza, tanto da essere tutelato come Patrimonio Immateriale:
- Ingegneria senza macchine: La costruzione avviene interamente a mano. I maestri costruttori utilizzano scale e forza bruta per posizionare le tralci di vite (le “sarmine”), incastrandole tra loro con una sapienza tramandata da generazioni, senza l’ausilio di sostegni meccanici interni.
- La materia prima: L’uso esclusivo dei tralci di vite (residui della potatura) è simbolico. La vite è la pianta che “muore” in inverno per poi rinascere; le sue ceneri, sparse nei campi dopo il rogo, fungono da fertilizzante, chiudendo un ciclo perfetto di rigenerazione agricola.
- Unicità dell’opera: Ogni anno la Fòcara ha una forma e una dimensione diversa, spesso arricchita da gallerie, scale interne o forme architettoniche complesse che la rendono una scultura monumentale effimera, destinata a durare solo poche ore.
- Patrimonio culturale: Questa sapienza costruttiva è stata riconosciuta dalla Regione Puglia e inserita nel registro delle eredità immateriali perché rappresenta l’identità di un popolo che trasforma uno scarto agricolo in un monumento di devozione a Sant’Antonio Abate.
Se vuoi approfondire la programmazione o i dettagli tecnici della costruzione, puoi consultare il sito ufficiale della Fondazione Fòcara di Novoli.
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