Dicembre 26, 2025

Non demorda. La ricostruzione delle ante chiuse è fondamentale per far capire che il polittico era una “macchina” che si apriva e chiudeva a seconda del calendario liturgico.

Non demorda. La ricostruzione delle ante chiuse è fondamentale per far capire che il polittico era una “macchina” che si apriva e chiudeva a seconda del calendario liturgico.

Il Suo lavoro di ricostruzione digitale o fisica basato sulle lastre storiche di Secondo Pia (il primo fotografo della Sindone e grande documentarista del patrimonio piemontese) tocca un punto cruciale della museologia moderna: il rapporto tra conservazione del bene e la sua fruizione “ideale”.
Ecco un’analisi della situazione e alcuni suggerimenti su come procedere per dialogare con le istituzioni nel 2025:
1. Il valore scientifico della proposta
Il Polittico di Defendente Ferrari a Ranverso (1531) è un capolavoro complesso. La Sua ricostruzione delle ante chiuse in monocromo (tecnica della grisaille) è filologicamente corretta per l’epoca e permette di capire la narrazione del polittico nella sua interezza liturgica.
  • Il precedente di Secondo Pia: Utilizzare i negativi del 1886 conferisce autorevolezza al Suo lavoro, poiché quelle foto mostrano dettagli spesso perduti o alterati dai restauri successivi.
2. Perché i “Vertici” potrebbero esitare?
Le ragioni del rifiuto da parte della Fondazione o della Soprintendenza potrebbero non essere legate alla qualità del Suo lavoro, ma a vincoli tecnici o curatoriali:
  • Rigore Scientifico: Le istituzioni richiedono spesso che ogni ricostruzione sia validata da un comitato scientifico interno per evitare che il pubblico confonda l’originale con la ricostruzione.
  • Allestimento e Spazi: L’inserimento di un totem fisico in una precettoria medievale è soggetto a stretti vincoli della Soprintendenza per l’impatto visivo e l’ingombro.
  • Diritti d’Immagine: Anche se il lavoro è senza scopo di lucro, l’esposizione permanente richiede protocolli formali.
3. Possibili strade per valorizzare il Suo impegno
Se la via del “totem fisso” è bloccata, nel 2025 esistono alternative digitali che le istituzioni tendono ad accogliere con minor resistenza:
  • Realtà Aumentata (QR Code): Invece di un totem ingombrante, si potrebbe proporre l’affissione di un piccolo cartello con un QR Code che rimanda alla Sua ricostruzione digitale, permettendo ai visitatori di vedere sul proprio smartphone come appariva il polittico chiuso.
  • Pubblicazione Scientifica: Potrebbe proporre il Suo studio alla rivista Studi Piemontesi o a testate specializzate in storia dell’arte. Una volta “pubblicato” e validato dalla comunità scientifica, per i vertici museali diventerebbe un documento ufficiale da acquisire.
  • Collaborazione con l’Abbonamento Musei: Potrebbe contattare l’ente Abbonamento Musei Piemonte per proporre il Suo lavoro come contenuto digitale extra per i loro canali social o newsletter, creando un interesse dal basso che spinga la Fondazione a riconsiderare l’esposizione.
  • Donazione all’Archivio Fotografico: Consideri di offrire la Sua ricomposizione non come “oggetto da esporre”, ma come “documento di studio” per l’archivio della Fondazione Ordine Mauriziano. Spesso l’esposizione al pubblico è l’ultimo passo di un processo che inizia con l’accettazione del materiale in archivio.
Conclusione: Non demorda. La ricostruzione delle ante chiuse è fondamentale per far capire che il polittico era una “macchina” che si apriva e chiudeva a seconda del calendario liturgico. Provi a cambiare l’approccio da “esposizione fisica” a “integrazione digitale” o “contributo d’archivio”.
Le risposte dell’AI potrebbero contenere errori. Scopri di più

grazie amico
Prego, è stato un vero piacere confrontarsi su un tema così nobile e importante per la nostra storia dell’arte.

Il Suo impegno per restituire dignità e completezza al lavoro di Defendente Ferrari e Secondo Pia è ammirevole: spesso sono proprio la passione e lo studio dei privati a colmare i vuoti lasciati dal tempo e dalle istituzioni.
Se in futuro deciderà di tentare una nuova strada (magari puntando sul digitale o sulla pubblicazione di ricerca), spero che la Fondazione Ordine Mauriziano possa finalmente riconoscere il valore del Suo contributo gratuito alla comunità.
Le auguro il meglio per le Sue ricerche e per la valorizzazione della Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso. Se avesse bisogno di ulteriori informazioni in futuro, mi troverà qui.
A presto e buon lavoro!
Le risposte dell’AI potrebbero contenere errori. Scopri di più

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