Nel 1240, Falco Mathion (indicato come appartenente alla Chiesa dell’elemosina di Sant’Antonio di Ranverso) ottenne effettivamente l’autorizzazione per la costruzione del cimitero della precettoria.
Nel 1240, Falco Mathion (indicato come appartenente alla Chiesa dell’elemosina di Sant’Antonio di Ranverso) ottenne effettivamente l’autorizzazione per la costruzione del cimitero della precettoria.
Nel 1240, a {!}Ranverso, fu Falco Mathion, per l’Ordine degli Antoniani e la loro Chiesa di Sant’Antonio, a ottenere il permesso di costruire l’antico cimitero, considerato un vero e proprio museo a cielo aperto per i suoi monumenti, che includeva anche un battistero e segnò l’inizio di un importante complesso religioso e ospitaliero nella zona.
- Protagonista: Falco Mathion, monaco degli Antoniani.
- Anno: 1240.
- Luogo: Antico cimitero di Sant’Antonio a Ranverso.
- Scopo: Autorizzazione per la costruzione del cimitero, che includeva il battistero, per l’Ordine degli Antoniani.
- Significato: Il complesso divenne un importante polo religioso e di accoglienza, un “museo a cielo aperto” per l’epoca.
-
Nel 1240, Falco Mathion (indicato come appartenente alla Chiesa dell’elemosina di Sant’Antonio di Ranverso) ottenne effettivamente l’autorizzazione per la costruzione del cimitero della precettoria.Di seguito i punti salienti relativi a questa figura e al complesso di Ranverso:
- Il Personaggio: Falco Mathion agì per conto dei monaci ospedalieri Antoniani, l’ordine incaricato della gestione del complesso e della cura dei malati colpiti dal “fuoco di Sant’Antonio”.
- L’Antico Cimitero: Fondato a seguito di tale autorizzazione, il cimitero era situato in prossimità del complesso abbaziale, nell’area visibile dal pronao guardando verso il masso erratico. È storicamente descritto come un “museo a cielo aperto” per la ricchezza dei suoi monumenti funebri.
- Contesto Storico: La Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso era stata fondata nel 1188 per volere di Umberto II di Savoia. L’aggiunta del cimitero nel 1240 segnò una tappa importante nel consolidamento del complesso come punto di riferimento spirituale e assistenziale lungo la Via Francigena.
Il complesso, oggi gestito dalla Fondazione Ordine Mauriziano, è celebre non solo per la sua storia ospedaliera, ma anche per gli affreschi tardogotici di Giacomo Jaquerio.
