Ersilio TEIFRETO.
Il Masso erratico
di Sant’Antonio di Ranverso
.
12 novembre 2012 Articolo
Note:
Il masso erratico riprodotto nell’immagine (
Masso di S. Antonio di
Ranverso
), come tutti i massi erratici della zona, è stato abbandonato dal
ghiacciaio che nel Pleistocene occupava la Valle di Susa (larghezza circa Km 3 e
spessore da 500 a 600 metri).
Come tutti i ghiacciai anche questo ebbe periodi di maggior avanzamento ed
altri di arretramento:
– durante la glaciazione detta Mindel (circa 400000 – 300000 anni fa) il fronte
del ghiacciaio raggiunse le odierne località di Druento, Pianezza, Grugliasco,
Rivalta, Bruino,
– durante la glaciazione detta Ris (circa 200000 – 120000 anni fa ) il fronte
glaciale toccò Alpignano, Rivoli, Villarbasse, Trana.
– durante la glaciazione detta Wurm (circa 75000 – 10000 anni fa) il ghiacciaio
si ritirò per circa 3 o 4 chilometri,
– nell’Olocene (da 10000 anni fa in poi) il ghiacciaio si ritirò ulteriormente per
circa 45 chilometri.
Da quanto scritto escludo che il masso in oggetto sia stato depositato dal
ghiacciaio nei periodi Mindel e Ris. Posso presupporre che l’evento sia successo
durante la fase Wurm o nell’Olocene, visto il ritiro del fronte glaciale. Quindi il
masso erratico in questione potrebbe essere stato lasciato in sito da 75000 a
poco meno di 10000 anni fa.
Comprendo che il lasso temporale è alquanto ampio ma non oso azzardare
datazioni più ristrette ma meno precise.
Si consideri altresì che anche questa datazione è frutto di ragionamenti legati
al flusso glaciale di quell’epoca e non è, per quanto mi riguarda, confortata da
nessun dato pratico.
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