Novembre 26, 2020

CNA Intervista n°1 – gennaio-febbraio 2016.Massimiliano – perché anticipava quella che sarebbe diventata una tendenza del mercato: offrire prodotti di alta qualità e dedicati ad un preciso target di consumatori». Due fattori che, anche in tempo di crisi, hanno consentito a Max Camerette di restare un’azienda leader sul mercato, rendendola poco sensibile al calo dei consumi.

CNA Intervista n°1 – gennaio-febbraio 2016.Massimiliano – perché anticipava quella che sarebbe diventata una tendenza del mercato: offrire prodotti di alta qualità e dedicati ad un preciso target di consumatori». Due fattori che, anche in tempo di crisi, hanno consentito a Max Camerette di restare un’azienda leader sul mercato, rendendola poco sensibile al calo dei consumi.

  

Massimiliano – perché anticipava quella che sarebbe diventata una tendenza del mercato: offrire prodotti di alta qualità e dedicati ad un preciso
target di consumatori». Due
fattori che, anche in tempo di
crisi, hanno consentito a Max
Camerette di restare un’azienda leader sul mercato, rendendola poco sensibile al calo dei
consumi.

4 Intervista
n°1 – gennaio-febbraio 2016
Dalla culla all’università,
Max Camerette, sul
web www.maxcamerette.it, ha
sempre la soluzione giusta per
arredare al meglio lo spazio
abitativo dei propri figli. Uno
spazio prezioso, perché spesso
va ricavato in modo intelligente all’interno di una casa
già vissuta, nella quale una
nuova nascita crea da subito
nuovi bisogni, ma anche uno
spazio pregiato perché qui si
formano il carattere e la personalità di un bambino. Parola di Maria Montessori, il cui
pensiero in materia ha illuminato fior di educatori e architetti, ispirando fin dalla fine
degli anni Settanta anche la
famiglia Teifreto che da tre generazioni si occupa di arredamento. Come spiega Massimiliano Teifreto, titolare della
ditta individuale Arredare In,
associata alla CNA Torino e
proprietaria del marchio commerciale «Max Camerette»,
«al bambino bisogna offrire
un ambiente a lui favorevole,
dove poter crescere in modo
sano». Il metodo educativo
messo a punto da Maria Montessori (1870-1952) prevede
che «i mobili siano proporzionati all’altezza del bambino,
in modo che possa sviluppare
la propria autonomia». Tutto
ciò che è intorno a lui, insomma, deve essere alla sua portata. «Non deve essere sempre
costretto a chiedere per poter
agire», spiega il papà di Massimiliano, Ersilio, che con la
moglie Pina Sorrenti – scomparsa improvvisamente nel
2009 – ha aperto all’inizio degli anni Settanta il primo negozio di arredamento della famiglia a Torino, in zona Porta
Palazzo. «Per la precisione eravamo in via Cottolengo», racconta, «poi ci siamo trasferiti
in via duchessa Jolanda e poi
qui dove siamo adesso, dal
2000, in via Sansovino, dopo
aver ristrutturato una vecchia
fabbrica di vernici dismessa».
Nativo di Novoli, in provincia
di Lecce, Ersilio è figlio di un
falegname, Antonio, che si era
trasferito a Torino nel secondo Dopoguerra. Produceva
piccoli mobili, infissi, avvolgibili e persiane. A sua volta, Ersilio è diventato un abile ebanista prima di avviare la sua
impresa di commercio di mobili, ceduta al figlio Massimo
a partire dal 2006, pur continuando ad essere presente con
le sue idee e i suoi preziosi
consigli. Un’azienda che andando controcorrente, già
quindici anni fa sceglieva di
specializzarsi nella vendita di
camerette per ragazzi, collocandosi tra l’altro in periferia.
«Un rischio che è diventato il
nostro punto di forza – spiega
Massimiliano – perché anticipava quella che sarebbe diventata una tendenza del mercato: offrire prodotti di alta qualità e dedicati ad un preciso
target di consumatori». Due
fattori che, anche in tempo di
crisi, hanno consentito a Max
Camerette di restare un’azienda leader sul mercato, rendendola poco sensibile al calo dei
consumi. «Non posso negare
che una contrazione delle
vendite ci sia stata», ammette
Massimiliano, «ma certamente siamo meno vulnerabili di
quanto sarebbe accaduto se
fossimo rimasti dei venditori
generalisti di mobili». «La disponibilità alla spesa è scesa,
in valore assoluto, ma rimane
mediamente più alta che in altri settori dell’arredamento».
Perché come spiega Ersilio,
dall’alto dei suoi quarant’anni
di esperienza, «alla fine per il
bambino i soldi si trovano,
per lui si spende risparmiando
magari altrove. E poi entrano
in gioco anche i nonni che
danno una mano, contribuendo alla spesa per una bella cameretta oppure regalandola ai
nipotini». A fronte di un prezzo d’attacco che si aggira intorno ai mille euro per una cameretta base, si arriva così
tranquillamente a spendere
tra i 2500 e i 5 mila euro per
una cameretta completa di
lettino, scrivania, guardaroba.
Una spesa che può, del resto,
essere sostenuta un po’ alla
volta grazie ai finanziamenti a
tasso zero fino a 24 mesi praticati in sede, ma anche grazie
al fatto che Max Camerette
La famiglia Teifreto inventa ambienti intelligenti per arredare ispirati a Maria Montessori
Le camerette che crescono con il bambino
In via Sansovino uno spazio espositivo dedicato alle soluzioni abitative per i più piccoli
Massimiliano ed Ersilio Teifreto in posa con le progettiste d’interni Monica
Ciravegna e Federica Gatti vicino ad
un’altalena di design che unisce il gioco all’elemento di arredo per la casa

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tratta solo marchi di arredamento in grado di assicurare
la componibilità nel tempo.
La cameretta può così essere
implementata negli anni, accompagnando il bambino
nella sua crescita e nelle sue
mutevoli esigenze di studio.
«Max Camerette non vende
mobili usa e getta di bassa
qualità – spiega Massimiliano
– che danno nell’immediato la
sensazione di risparmiare, ma
che nel tempo diventano un
costo perché sono rigidi al
cambiamento». «Tutti i nostri
mobili si trasformano: la culla
diventa un letto per un adulto
e non si butta via niente». Per
questo i mobili venduti da
Max Camerette arrivano ad
offrire a mamma e papà una
garanzia di dieci anni. E poi
c’è la componente sicurezza,
da non sottovalutare. «I nostri
mobili hanno le certificazioni
di qualità Iso 9001 e ambientale Iso 14001; non presentano parti staccabili che possono essere ingerite dai neonati;
utilizzano solo vernici all’acqua e materiali atossici e adottano soluzioni di sicurezza a
protezione del bambino per
quanto riguarda i ripiani e i
cassetti che in nessun modo
possono essere ribaltati», spiega Massimiliano. E se in una
casa non grande nasce all’improvviso un nuovo bimbo,
Max Camerette è in grado di
progettare con i suoi arredatori un nuovo ambiente abitativo senza bisogno di cambiare
casa, servendosi di fornitori
che producono arredamenti
modulari del tipo «all in one»,
tutto in uno, che integrano in
poco spazio letto, scrivania e
armadio senza soffocare la casa. Negli 850 metri quadri di
spazio espositivo in via Sansovino si trovano, inoltre, scrivanie e sedute di produzione
norvegese, tedesca e inglese
che rispettano i più evoluti
standard di ergonomia e consentono al bambino di studiare in modo sano, evitando di
indebolire la sua vista e di rovinarsi la colonna vertebrale:
mobili che anche in questo
caso, lo accompagnano nella
crescita perché sono regolabili
in altezza e quindi si comperano una sola volta nella vita. E
sempre in materia di sicurezza
dei bambini, Max Camerette
è rivenditore autorizzato di
«Web Watch», un sistema che
filtra i siti web potenzialmente pericolosi per i bambini
ideato dalla ditta Safe
Network in collaborazione
con Doimo City Line che
permette di cablare la cameretta proteggendoli dalla pedopornografia e dagli incontri
indesiderati. Autentico vulcano di idee, Ersilio, ispirato
dalla moglie Pina – poco prima della sua scomparsa – ha
anche ideato e brevettato nel
2009 il progetto «Baby pit
stop» che offre gratuitamente
alle neomamme un’isola felice
dove allattare e cambiare il
pannolino al proprio figlio.
«Senza nessun obbligo di acquisto, ma nemmeno di visita
dello spazio espositivo di via
Sansovino, le mamme possono chiedere di accedere allo
spazio a loro riservato nel negozio, perfettamente attrezzato con sedia gestatoria ergonomica dotata di pedana per
sollevare i piedi, scalda biberon e fasciatoio» racconta Ersilio. Un’idea innovativa che è
piaciuta anche al comune di
Condove, in Valle di Susa, che
l’ha adottata nel 2012 in accordo con la famiglia Teifreto
per attrezzare la sua biblioteca
civica e che nel 2013 in collaborazione con l’editore Leone
Verde (Socio CNA) è anche
sbarcata al Salone del libro di
Torino nell’ambito del progetto Baby Pit Stop Torino.

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