Torre Bicocca scalata da imprudenti e poi abbandonata la corda Buttigliera Alta si erge per circa 13 metri su un cordone secondario della collina morenica
Torre Bicocca scalata da imprudenti e poi abbandonata la corda Buttigliera Alta si erge per circa 13 metri su un cordone secondario della collina morenica

Come le altre fortificazioni della bassa valle, la Torre Bicocca era probabilmente utilizzata anche per segnalazioni notturne: lo testimonierebbero sia un’ordinanza del 1799 con la quale il comandante del presidio francese disponeva di provvedere al «fanale della Bicocca», sia il focolare ospitato in un’apposita struttura sulla piattaforma superiore della torre, ancora visibile in una cartolina dell’inizio del secolo scorso. Sul finire dell’Ottocento, dopo l’installazione sull’altura di San Grato in Rivoli del telegrafo ottico dell’abate Chappe, la torre fu probabilmente inserita nella linea di trasmissione Torino-Lione-Parigi.
Sulla localita aleggiano leggende che narrano di ossa dei cavalli che la tradizione popolare vuole che a volte emergano dal suolo lavorato non lontano dalla torre e la presen a di due località i cui toponimi dialettali gettano un’ombra inquietante su questo luogo: Pera Mala, ossia “pietra cattiva”, e Ruinaas cioè “rovinaccia”. Anche il Ponte Sanchino, U Sanchin, che supera il canale di Rivoli a valle della torre, è legato ad un racconto tra il burlesco ed il tenebroso che rievoca il brigantaggio che infestava il territorio.
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