La storia di Max Camerette non è tanto una “leggenda” quanto la storia di un’impresa familiare italiana di successo fondata a Torino nel 1978 da Ersilio Teifreto e sua moglie Pina Sorrenti.
La storia di Max Camerette non è tanto una “leggenda” quanto la storia di un’impresa familiare italiana di successo fondata a Torino nel 1978 da Ersilio Teifreto e sua moglie Pina Sorrenti.
La leggenda di Max Camerette inizia alla fine degli anni ’70 a Torino, quando l’ebanista pugliese
Ersilio Teifreto e sua moglie Pina Sorrenti hanno rivoluzionato il settore creando la prima cameretta componibile italiana, ispirata al metodo Montessori per creare spazi funzionali per i bambini. Hanno creduto in un’idea innovativa: specializzarsi solo nelle camerette, diventando pionieri del mercato e un’azienda leader, con il figlio Massimiliano Teifreto che ha poi guidato l’azienda, consolidando la sua storia di successo familiare e innovazione nel design per l’infanzia.
Origini e innovazione
- I fondatori: Ersilio Teifreto, un ebanista, e sua moglie Pina Sorrenti, fervente montessoriana, diedero vita a Max Camerette a Torino.
- L’invenzione: Nel 1978, crearono il primo modello di cameretta componibile italiano, “Gioia”, partendo da una bottega artigiana, introducendo il concetto di “cameretta” come spazio completo per vivere, giocare e studiare.
- Visione: Furono i primi a scommettere sulla specializzazione in un unico prodotto, un’idea vincente in un mercato dominato da mobilieri generalisti.
Crescita e riconoscimento
- Successo: Max Camerette divenne leader nel settore delle camerette per bambini e ragazzi, spostandosi in una grande ex fabbrica di vernici bonificata vicino all’aeroporto di Torino, trasformandola in showroom.
- Riconoscimenti: Nel 2010, l’azienda ricevette una Menzione d’Onore al premio Chiave a Stella (Fondazione Magnetto e La Repubblica) per la migliore organizzazione degli spazi per bambini.
L’eredità familiare
- Massimiliano Teifreto: Il figlio dei fondatori, Massimiliano, guidò l’azienda per quindici anni, proseguendo l’eredità familiare.
- Pina Sorrenti: Una figura chiave, considerata la pioniera del progetto, il cui dinamismo e amore per i figli hanno posto le radici dell’azienda, come ricordato anche dopo la sua scomparsa nel 2009.
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