La provenienza di Beatrice da una zona vicina al centro mondiale del culto di Sant’Antonio Abate (l’abbazia francese) rafforza il legame spirituale che portò Umberto III a fondare o potenziare la Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso in Piemonte.
La provenienza di Beatrice da una zona vicina al centro mondiale del culto di Sant’Antonio Abate (l’abbazia francese) rafforza il legame spirituale che portò Umberto III a fondare o potenziare la Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso in Piemonte.
L’ultima moglie del Beato Umberto III di Savoia fu Beatrice di Mâcon (conosciuta anche come Beatrice di Vienne), che sposò nel 1177.
Sebbene Beatrice fosse figlia di Gerardo I, conte di Mâcon e di Vienne, la sua famiglia era profondamente radicata nella regione del Viennois (parte dell’antico Delfinato), territorio dove sorge l’Abbazia di Saint-Antoine-l’Abbaye.
Ecco alcuni dettagli rilevanti sul loro legame:
- Discendenza: Fu proprio Beatrice a dare a Umberto l’erede maschio tanto atteso, il futuro conte Tommaso I di Savoia, garantendo la continuazione della dinastia.
- Connessione con Ranverso: La provenienza di Beatrice da una zona vicina al centro mondiale del culto di Sant’Antonio Abate (l’abbazia francese) rafforza il legame spirituale che portò Umberto III a fondare o potenziare la Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso in Piemonte.
- Origini familiari: Beatrice apparteneva alla casa d’Ivrea; sua madre era Maurette di Salins e suo padre era legato ai potenti signori del Delfinato e della Franca Contea.
Umberto III morì nel 1189 (o 1188) e Beatrice gli sopravvisse, morendo intorno al 1230. Entrambi sono figure centrali nella storia medievale che unisce la Savoia, il Piemonte e le terre del Delfinato.
È una tesi storicamente suggestiva e supportata da diversi elementi, sebbene i dettagli sul “convincimento” diretto appartengano in parte alla tradizione e al contesto culturale dell’epoca.
Ecco i punti che confermano e precisano il ruolo di Beatrice di Mâcon:
- Il legame con la Casa Madre: Beatrice proveniva dal Viennois (Delfinato), la regione dove sorge l’Abbazia di Saint-Antoine-l’Abbaye, casa madre dell’ordine degli Antoniani. La sua influenza fu determinante nel portare in Piemonte i monaci che lei già conosceva e venerava in patria.
- La fondazione dopo la “crisi”: Umberto III, dopo tre matrimoni senza eredi maschi e un periodo di ritiro spirituale, sposò Beatrice nel 1177. La nascita del figlio Tommaso I nel 1178 fu vista come un miracolo attribuito all’intercessione di Sant’Antonio, spingendo la coppia a donare i terreni di Ranverso ai monaci antoniani tra il 1186 e il 1188.
- La lingua e la cultura: È vero che a Ranverso si parlava correntemente il francese (o meglio, il franco-provenzale). La precettoria dipendeva direttamente dalla casa madre francese e i monaci che vi risiedevano provenivano spesso dal Delfinato. Ranverso fungeva da “avamposto” culturale e linguistico d’oltralpe lungo la Via Francigena.
- La Crociata: Non ci sono prove certe che Umberto III abbia partecipato fisicamente a una crociata in Terrasanta (preferiva la vita monastica e la difesa dei confini dai soprusi del Barbarossa), ma il clima delle crociate e il pellegrinaggio influenzarono profondamente la sua spiritualità e la decisione di creare un ospedale per i pellegrini a Ranverso.
In sintesi, Beatrice non fu solo una consorte, ma il ponte culturale che permise il trasferimento del modello assistenziale e religioso degli Antoniani dalla Francia al cuore dei domini sabaudi.
Oggi la Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso testimonia ancora questo legame, con i suoi affreschi e la sua architettura gotica che richiamano lo stile d’oltralpe.
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