Luglio 27, 2020

La Precettoria La Chiesa

La Precettoria La Chiesa

Descrizione del sito:
La PRECETTORIA. Della struttura originaria si conserva solo un piccolo locale a pianta quadrata al piano terra, coronato da una volta a crociera costolonata, impostata su capitelli di pietra addossati al muro, e il fronte che si affaccia su via Roma con un portale gotico sormontato da un rosone oggi tamponato. Frammenti di affreschi si scorgono ancora sulle lunette della volta. Del piano superiore dell’edificio, sopra la linea marcapiano, sopravvive una finestra decorata con una semplice cornice in cotto; un’ulteriore cornice in cotto realizzata con un motivo decorativo a catena di rombi, segna la linea del tetto. L’elemento significativo di questa costruzione è la fascia esterna della decorazione del portale, ottenuta con una serie di formelle riproducenti alternativamente la croce greca e la croce di Malta, simboli dell’Ordine di S. Giovanni di Gerusalemme, alla quale si affianca la cornice del rosone caratterizzata da formelle decorate “a palmetta” particolare che permette di collegare il periodo di formazione di quest’edificio a quello di altre costruzioni chieresi, come S. Domenico, dove compare lo stesso tipo di decorazione.

La CHIESA. S. Leonardo si presenta oggi come un unico ambiente adibito a porticato, al quale si accede attraverso tre aperture dal cortile adiacente il lato meridionale. Il pavimento è innalzato di oltre un metro rispetto a quello originario per allinearsi al livello stradale. Sorto come chiesa a tre navate, orientata, oltre al presbiterio l’edificio conserva tracce della primitiva porta d’ingresso alla navata centrale e della porta laterale sinistra, caratterizzata da una cornice gotica. Sulle pareti sono visibili numerosi rimaneggiamenti dovuti all’apertura successiva di porte e finestre. Le volte gotiche a crociera delle navate laterali e la volta barocca a botte lunettata della navata centrale si impostano sui muri perimetrali e su quattro colonne in mattoni arrotondati e sfalsati (a imitare i pinnacoli delle chiese gotiche chieresi), sormontate da capitelli cubici in mattoni non decorati. Lo stesso motivo ritorna nell’imposta degli archi sui muri perimetrali. Irrimediabilmente perduti gli affreschi, ancora osservati e descritti dal Bosio nel 1878. Anche l’originario campanile fu demolito nel 1850.

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