Maggio 1, 2020

Italialive la focara di Novoli secondo Ersilio Teifreto 2017 visualizzazioni 515 primo maggio 2020

Italialive la focara di Novoli secondo Ersilio Teifreto 2017 visualizzazioni 515 primo maggio 2020

La Fòcara di Novoli secondo Ersilio Teifreto 2017

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•27 ott 2017                                                

Novoli una media cittadina dista 11km da Lecce si trova nella Valle della Cupa terra tra i 2 mari equidistante 20km dal mare Ionio e Adriatico. Le origini del paese sono molto antiche, infatti, risalgono all’opera del normanno Maureliano che nel 1075 – in qualità di visconte della città di Lecce – munì il territorio circostante di torri. Queste fortificazioni sorsero anche nella via Traiana, attuale sito di Novoli dove fino a pochi anni fa esisteva l’arco di trionfo; pertanto gli abitanti del casale Porziano e dei centri vicini di Lummarde termine che sta: per Longobardi? e dei Pizzinichi, temendo le scorrerie distruttrici dei Saraceni, abbandonarono i luoghi umidi insicuri ed acquitrinosi in cui si trovavano, cercando rifugio tra le torri, dando così inizio al centro di Santa Maria De Novis, sorto attorno a tre antichissime chiese preesistenti (ma non più esistenti) di San Salvatore, San Giovanni e Santa Maria. Le origini del culto per Sant’Antonio Abate risalgono presumibilmente in quell’epoca quando i Saraceni e i Maomettani si spinsero nell’entroterra per conquistare Novoli , ma nell’assalto furono respinti dai crociati, furono gli Orientali che pregando il Santo Eremita tramandarono agli abitanti il culto per il Santo Egiziano. Quando nel tardo medioevo Novoli fu colpito da una grave malattia dal nome: herps zoster la popolazione. che era molto devota al Santo custode del fuoco pensarono di usare il metodo degli Antoniani di Ranverso che in Italia fondarono ben 360 ospedali a Novoli la chiesa del Santo eremita diventò un ospedale e cominciarono così a curare gli ammalati con il grasso dei maiali Novoli e le sue chiese. Le feste che si celebrano tutto l’anno attirano oltre 350.000 persone. per la festa della Fòcara ogni anno tra visitatori, devoti e pellegrini siamo a 250.000 presenze fonte statistiche Doxa News ToriNovoli redazionale di Ersilio Teifreto LA FOCARA DI NOVOLI – Tra Festa delle Vigne e Falò con la potatura nel Parco del Negramaro. Il Prof. Gilberto Spagnolo durante un’intervista svela un dato che molti Novolesi non conoscevamo: già nel 1460 la zecca di Lecce veniva alimentata con i carboni che producevano i Carbonai di Novoli, da allora il contatto con il fuoco è stato continuo e mai ininterrotto il cono riporta la forma delle cataste che preparavano i carbonai e usiamo ancora oggi. L’inizio della costruzione della Fòcara avviene nella Festa delle Vigne. Una processione religiosa di metà dicembre che unisce cittadini, fedeli, viticoltori, istituzioni, e culmina con la posa della prima fascina di tralce di vite secca benedetta. “La festa delle vigne” prevede l’antichissimo rito in cui si posizionano le “sarcine = fascine” provenienti dalla potatura delle viti dei feudi di tutto il Parco del Negramaro. I contadini le prendono con fermezza mettendole sotto le ginocchia, mentre con piccoli rapidi passetti in avanti le accumulano sulle gambe, le voltano rapidamente in perpendicolare lungo il filaro. Poggiandosi sopra ad esse, le immobilizzano e prendendo il “carceriere trasversale” le legano vigorosamente incrociandole e fissandole a “braccia conserte”.Il freddo pungente fa accellerare i movimenti e raggiunta la quantità giusta 250 leune formano la sarcina per dare inizio alla costruzione della Fòcara del Sud Est Salentino. La costruzione della Fòcara deve essere terminata rigorosamente entro la sera del 15 gennaio a costo di lavorare al buio con i fari accesi, tutti gli addetti ai lavori si abbracciano con gli occhi lucidi per l’emozione , anche quest’anno con Antonio che vigilava è stata terminata la Fòcara il falò dedicato a Sant’Antonio Abate più grande del mondo..Il giorno dopo per la vigilia si effettua la bardatura, partendo dal Santuario una catena umana accompagnata dalla banda fissa sulla sommità della monumentale Fòcara l’effige del Santo. La Fòcara ha un diametro di 20 metri con un’altezza media di 25 /26 metri si slancia verso il cielo come un palazzo di 8 piani, la tradizione vuole che non superi l’altezza del campanile alto 36 mt. della chiesa di Sant’Antonio Abate, patrono della cittadina. Il grande falò dipende dal vento può bruciare per 3 /4 giorni: 16, 17, 18 e 19 gennaio. Quando sarà ultimata, la Fòcara, con le fascine asciutte intrecciate con tecniche di maestria che si tramandano di generazione, sopporterà il peso di 700 tonnellate oltre gli assestamenti al vento e alla pioggia. Quando viene accesa, per renderla sicura, il metodo tecnico ”segreto” usato, prevede che la Fòcara man mano che brucia trattenga il fuoco e la cenere all’interno della stessa garantendo un alto grado di sicurezza, consentendo così alle famiglie con i bambini di avvicinarsi al cerchio di fuoco senza pericoli, al ritmo di suoni e danza della pizzica. Per questi motivi la Fòcara, costruita con le caratteristiche descritte, è considerata dai ricercatori Internazionali e da molte istituzioni la più grande al Mondo.

autore Ersilio Teifreto Montaggio a cura del Regista: Elis Karakaci

 

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