La festa del Patrono è finita di Ersilio Teifreto. E’ tardi e nella graziosa piazzetta innevata di Ranverso non c’è più la gente che impazza.
La festa del Patrono è finita di Ersilio Teifreto. E’ tardi e nella graziosa piazzetta innevata di Ranverso non c’è più la gente che impazza.


La festa del Patrono è finita.
E’ tardi e nella graziosa piazzetta innevata di Ranverso
non c’è più
la gente che impazza.
Resta, sola laggiù
sull’antica Via Francigena con la sua fontana
una gatta soriana.
E’ cisposa, è ormai vecchia
e si gratta un’orecchia.
Della sagra antoniana
non l’è importato niente.
Lei pensa a un espediente
per acchiappar la rana
che ormai quasi da un mese
si cela in una tana
nel fosso della cascina bassa.
Cavallino arrì arrò,
prendi la biada che ti do,
prendi i ferri che ti metto
per andare a Sant’Antonio Abate di Ranverso ;
a San’Antonio c’è una via molto antica
che ti porta a casa mia;
a casa mia c’è una vecchiaccia
che fa sempre la linguaccia!!!
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