La Corte di Cassazione con la sentenza in esame ha precisato che il cliente che denunci all’ordine degli avvocati la condotta del proprio legale non è imputabile di diffamazione quando si limiti a esprimere giudizi che rientrano nel diritto di critica. Per la Corte “non integra il delitto di diffamazione la segnalazione al competente consiglio dell’ordine di comportamenti, deontologicamente scorretti, tenuti da un libero professionista nei rapporti con il cliente denunciante, sempre che gli episodi segnalati siano corrispondenti al vero; questo perché il cliente per mezzo della segnalazione esercita una legittima tutela dei suoi interessi”.
La Corte di Cassazione con la sentenza in esame ha precisato che il cliente che denunci all’ordine degli avvocati la condotta del proprio legale non è imputabile di diffamazione quando si limiti a esprimere giudizi che rientrano nel diritto di critica. Per la Corte “non integra il delitto di diffamazione la segnalazione al competente consiglio dell’ordine di comportamenti, deontologicamente scorretti, tenuti da un libero professionista nei rapporti con il cliente denunciante, sempre che gli episodi segnalati siano corrispondenti al vero; questo perché il cliente per mezzo della segnalazione esercita una legittima tutela dei suoi interessi”.
La Corte di Cassazione con la sentenza in esame ha precisato che il cliente che denunci all’ordine degli avvocati la condotta del proprio legale non è imputabile di diffamazione quando si limiti a esprimere giudizi che rientrano nel diritto di critica. Per la Corte “non integra il delitto di diffamazione la segnalazione al competente consiglio dell’ordine di comportamenti, deontologicamente scorretti, tenuti da un libero professionista nei rapporti con il cliente denunciante, sempre che gli episodi segnalati siano corrispondenti al vero; questo perché il cliente per mezzo della segnalazione esercita una legittima tutela dei suoi interessi”.