Giugno 13, 2022

Il Tenimento di Sant’Antonio di Ranverso

Il Tenimento di Sant’Antonio di Ranverso

allegato a – dichiarazione di notevole interesse pubblico del

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Il Tenimento di SantAntonio di Ranverso si trova in posizione … chiesa di SantAntonio e gli adiacenti Palazzo del Priore e Cascine di Levante, Bassa, di.

ALLEGATO A – DICHIARAZIONE DI NOTEVOLE INTERESSE PUBBLICO DEL
TENIMENTO DI SANT’ANTONIO DI RANVERSO ai sensi dell’articolo 136, comma 1,
lett. c) del d.lgs. n. 42/2004. Comuni interessati: Buttigliera Alta (TO), Caselette (TO),
Rosta (TO)

  1. Descrizione generale dell’area e motivazioni della tutela
    Il Tenimento di Sant’Antonio di Ranverso si trova in posizione baricentrica rispetto a
    diverse importanti aree di interesse paesaggistico, naturalistico e geologico. Il lembo
    settentrionale è ricompreso all’interno del Sito di Importanza Comunitaria “Monte Musinè e
    Laghi di Caselette”; la parte centrale è interessata dalla Zona intermorenica aviglianese
    (D.M. 1/8/1985); a ovest si colloca l’affioramento roccioso del Moncuni, Sito di Interesse
    Regionale. Ai piedi del Moncuni si trovano i Laghi di Avigliana, riconosciuti quali Sito di
    Importanza Comunitaria e Zona a Protezione Speciale, nonché inseriti nell’omonimo parco
    naturale; a est del Tenimento si eleva infine la Collina Morenica di Rivoli (D.M. 1/8/1985).
    I Tenimenti della provincia torinese sono collocati in aree a carattere periurbano in un
    territorio caratterizzato da una netta impronta insediativa: Sant’Antonio di Ranverso, in
    particolare, si pone al centro fra le conurbazioni di Rosta, Buttigliera Alta e Caselette e
    costituisce una sorta di “polmone verde” all’interno di un ambito fortemente urbanizzato.
    Per quel che riguarda la rete dei beni culturali, la più importante emergenza architettonica
    è rappresentata dal complesso abbaziale (precettoria) di Sant’Antonio di Ranverso,
    entrato a far parte dei beni dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro a seguito
    dell’abolizione, tramite bolla papale, dell’Ordine Antoniano nel 1776.
    La precettoria – il complesso costituito dalla chiesa, il convento, le cascine e l’ospedale –
    fu costruita in seguito a una donazione (1180-1185 circa) del conte Umberto III di Savoia,
    che la volle in prossimità di un ramo della Via Francigena e la affidò agli Antoniani, che si
    dedicavano all’assistenza dei pellegrini che percorrevano la strada devozionale; a questo
    scopo venne costruito l’ospedale, edificato alla fine del XV secolo.
    Al momento dell’acquisizione del Tenimento da parte dell’Ordine mauriziano, esso era
    prevalentemente composto da un’ampia estensione di boschi, prati e campi, al centro
    della quale si collocavano gli edifici della precettoria ospedaliera. Essa comprendeva la
    chiesa di Sant’Antonio e gli adiacenti Palazzo del Priore e Cascine di Levante, Bassa, di
    Mezzo, di Ponente (sistemati in una “corte” chiusa da muri e percorsa dal canale di Rivoli),
    nonché l’Ospedaletto sull’altro lato della strada e la Cascina Grangetta più a nord, oltre la
    Dora, unita al complesso principale tramite un ponte in legno.
    Tali edifici erano sorti successivamente alla fondazione della precettoria, giacché le prime
    notizie dell’insieme riportavano la sola presenza di chiesa, monastero e ospedale. Il
    monastero, posto a sud della chiesa, venne inglobato negli edifici della Casa Priorale (XVII
    secolo) e più tardi in quelli della Cascina di Mezzo (1724); l’ospedale, già sistemato
    separatamente dagli altri fabbricati lungo la cortina opposta della strada, mantenne solo la
    facciata tardoquattrocentesca, ma fu completamente ridisegnato nella parte retrostante
    quando venne adibito, nel 1738, ad azienda agricola con la denominazione di
    Ospedaletto.
    Nell’ultimo ventennio del Settecento, l’Ordine Mauriziano curò grandi lavori di
    trasformazione, intrapresi allo scopo di razionalizzare i percorsi e di migliorare lo
    svolgimento delle attività agricole. Furono risistemate le aziende che facevano parte del
    complesso della precettoria e tracciate (1778) nuove strade o rotte di caccia realizzate nei
    boschi circostanti Ranverso, che ricoprivano anche la funzione di supporto alla

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