Il Prof. Edoardo Rotunno autore di libri sui beni del Mauriziano identifica la Chiesa di Sant’Antonio Abate di Ranverso descrivendola nei particolari
Il Prof. Edoardo Rotunno autore di libri sui beni del Mauriziano identifica la Chiesa di Sant’Antonio Abate di Ranverso descrivendola nei particolari
Sul lato nord, nel piazzale antistante l’odierno accesso alla chiesa, si erge una stele di granito ottagonale, risalente al XIV secolo, collocata su un masso erratico. Essa rappresentava un segnale ben visibile per i pellegrini che erano in cerca di un rifugio e di una sicura accoglienza. La stele è scolpita a scudi, recanti la T inframmezzata da simboli. Prima di essere completamente distrutta dal generale Catinat25, esisteva una croce in marmo con la base scolpita su entrambe le facce che mostrava da un lato un pellicano e dall’altro un colombo. La data esatta della fondazione della chiesa di Ranverso non è certa, anche se è verosimile collocarla alla fine del XII secolo. La tradizione vuole che essa sia stata costruita su una preesistente cappella dedicata a San Biagio, ma di ciò non vi è traccia in alcun documento, tranne che non si voglia pensare all’origine dell’attuale cappella dedicata proprio a tale Santo. La Chiesa è segnata nel corso dei secoli da parecchie ricostruzioni, modificazioni e alterazioni successive. In origine aveva dimensioni ridotte, consisteva di una sola navata con un’abside semicircolare con un basso campanile sul quale nella seconda metà del Trecento fu costruito quello attuale. Il campanile che si erge a sinistra della chiesa, leggermente inclinato verso sud, di stile lombardo gotico è alto m. 31,30 dalla base all’estremità della cuspide. È suddiviso in cinque piani: i primi due sono illuminati da semplici feritoie, il terzo ha finestre bifore con archi a tutto sesto nei lati nord e ovest, mentre ai lati est e sud si trovano due orologi; il quarto e quinto piano, anch’essi con finestre bifore su tutti e quattro i lati, e di pregevole fattura con archi a tutto sesto e con deliziose decorazioni in cotto terminanti al vertice in forma ogivale, divise da eleganti fasce orizzontali di archetti acuti e trilobati26. Il campanile ha sulla sommità
25 Nicolas de Catinat de La Fanconnierie nacque a Parigi il 1° settembre 1637 e morì a Saint-Gratien il 22 febbraio 1712. Condusse le campagne militari francesi in Italia prima a fianco dei Savoia con la persecuzione dei Valdesi e, successivamente, contro i Savoia con la disfatta di molte città piemontesi (Carmagnola, Avigliana, Rivoli, Saluzzo, Savigliano e Fossano). 26 Le bifore del quarto piano sui lati est, sud e ovest presentano decorazioni di ciotole maiolicate. Una di queste si trova al Museo Adriani, a Cherasco, con un’annotazione che recita “Piatto di terracotta dipinta della facciata della Chiesa di Sant’Antonio di Ranverso, fondata nel 1181”.
La chiesa: esterno
Ranverso e… oltre
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una cuspide ottagonale, ornata da quattro pinnacoli con in cima una T in ferro battuto; sul vertice della cuspide campeggia una banderuola segnavento, riproducente l’immagine di Sant’Antonio con il bastone e il maialino tra i piedi. Nel corso del XIII secolo le risorse economiche della Precettoria ebbero un’inattesa implementazione, tant’è che gli Antoniani ritennero insufficiente l’originaria “chiesetta” e avviarono un cantiere di lavoro, con l’estensione dell’abside trasformata in un presbiterio a pianta quadrata e volta a crociera. I lavori di ampliamento continuarono nella seconda metà del secolo successivo: vennero costruite le due cappelle del lato settentrionale, la chiesa fu allungata e fu costruita la Sacrestia con volta a nervature ogivali dipinte, venne eretto il portico (nartece) di ingresso con i tre archi acuti sormontati dalle tipiche ghimberghe27 per finire con la navata minore meridionale. La chiesa assunse l’aspetto attuale negli ultimi decenni del Quattrocento, con un ulteriore allungamento che sfocia nell’abside poligonale composto di sei contrafforti, terminanti con altrettanti pinnacoli sui quali svetta il simbolo antoniano della TAU, (gran bell’esempio di stile gotico). Essa prende luce da eleganti monofore ogivali, circondate da decorazioni in cotto, sormontate da altrettanti rosoni anch’essi decorati in cotto; la parte superiore dell’abside è quasi circondata da una serie di deliziosi archetti; l’impressione che se ne riceve è quella di un edificio religioso, ma anche di una piccola fortezza. La facciata a capanna della chiesa è costituita da tre portali, sormontati da ghimberghe adorne di terrecotte a decorazioni floreali, foglie giganti, fiori, frutta e ricca vegetazione, che culminano in altrettanti pinnacoli. Esse vanno sicuramente annoverate tra i capolavori di quella magistrale arte del cotto che in parte del Piemonte (Avigliana, Ciriè, Chivasso e Saluzzo) raggiunse la massima perfezione plastica e decorativa del periodo gotico28
rilevatore Ersilio Teifreto collaboratore per molti anni di Edoardo Rotunno