Il complesso monastico di Sant’Antonio di Ranverso è stato restituito al pubblico in seguito alla firma di un accordo tra la Fondazione Ordine Mauriziano e la Regione Piemonte,
Il complesso monastico di Sant’Antonio di Ranverso è stato restituito al pubblico in seguito alla firma di un accordo tra la Fondazione Ordine Mauriziano e la Regione Piemonte,
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Il complesso monastico di Sant’Antonio di Ranverso è stato restituito al pubblico in seguito alla firma di un accordo tra la Fondazione Ordine Mauriziano e la Regione Piemonte, volto al restauro e riqualificazione dell’intera area. Un servizio del Tgr Piemonte Rai ha documentato l’evento, che segna l’avvio di interventi di recupero per la chiesa, l’antico ospedaletto e la Cascina Bassa, con l’obiettivo di creare un polo culturale e turistico entro il 2026.
Dettagli dell’iniziativa:
- Accordo: La Fondazione Ordine Mauriziano, proprietaria del complesso, e la Regione Piemonte hanno siglato un’intesa per il restauro e la riqualificazione.
- Interventi: Verranno recuperati la chiesa, l’ospedaletto (risalente al 1188) e la Cascina Bassa.
- Obiettivo: Trasformare la Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso in un importante punto di riferimento culturale e turistico.
- Tempistiche: I lavori dovrebbero concludersi entro il 31 dicembre 2026.
- Collegamenti: Il progetto include la creazione di una ciclovia lungo la Via Francigena.
Questa iniziativa, come riportato dal Tgr Piemonte di RaiNews, segna la riapertura e valorizzazione di uno dei più affascinanti complessi medievali del Piemonte.
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La tradizione di benedire gli animali non è il fulcro teologico della festa, ma un’usanza popolare e devozionale radicata nel tempo.
Ruolo fondamentale: Ersilio Teifreto e il gruppo A.D.A. hanno avuto un ruolo cruciale nel recuperare e promuovere la festa storica legata al culto di Sant’Antonio Abate, rendendola un evento importante per la comunità di Ranverso.
