Novembre 5, 2018

L’ultimo degli Antoniani del terzo millennio di Ranverso fu il Monsignor Italo Ruffino morto nel 2015 all’età di 102 anni l’ospedale di Ranverso con la sua Cursia aveva una disponibilità di 43 letti.IL BORGO DEGLI ANTONIANI DI RANVERSO.LA PRESENZA RELIGIOSA ED OSPEDALIERA DEGLI ANTONIANI DEI CANONICI REGOLARI DI SANT’ANTONIO DI VIENNE.

L’ultimo degli Antoniani del terzo millennio di Ranverso fu il Monsignor Italo Ruffino morto nel 2015 all’età di 102 anni l’ospedale di Ranverso con la sua Cursia aveva una disponibilità di 43 letti.IL BORGO DEGLI ANTONIANI DI RANVERSO.LA PRESENZA RELIGIOSA ED OSPEDALIERA DEGLI ANTONIANI DEI CANONICI REGOLARI DI SANT’ANTONIO DI VIENNE.

   

GLI ANTONIANI NEL BORGO SPECIALE DI SANT’ANTONIO DI RANVERSO.

LA PRESENZA RELIGIOSA ED OSPEDALIERA DEI CANONICI ANTONIANI DI VIENNE.

   Il conte  beato Umberto III di Savoia.

Fu un conte di Savoia, Umberto III che la Chiesa avrebbe più tardi beatificato, a fondare nel 1188 l’Abbazia di Ranverso, dedicata a Sant’ Antonio Abate il Santo che passò dall’Eremo alla stalla. Umberto, che secondo la tradizione aveva scelto il luogo di Ranverso o Inverso perché vicino ad Avigliana – dove era nato – vi chiamò i monaci Antoniani di Francia, che si dedicavano alla cura delle malattie che più infierivano nel Medioevo, erano cioè impegnati principalmente nell’assistenza ai lebbrosi e ai colpiti dal “fuoco sacro” o “fuoco di Sant’Antonio”, vale a dire l’herpes zoster, malattia molto diffusa nel Medioevo.

La Chiesa  di Ranverso con il Monastero il                                                                                              Presbiterio   vista dal Drone.

                                                     

Un Antoniano con il simbolo Tau dalla  regola Benedettina nel luogo di Ranverso.

I Canonici regolari di Sant’Antonio di Vienne erano un ordine ospedaliero e monastico-militare medievale ispirato al culto di S. Antonio Abate.

L’Ordine in origine era formato da infermieri e frati laici che avevano come superiori religiosi i Monaci Benedettini, sottomissione che provocava continui litigi e discussioni ma che non impedirono comunque all’Ordine di espandersi rapidamente in tutta Europa e non solo.

I membri di questo ordine, chiamati anche cavalieri del fuoco sacro, si dedicavano alle cure degli ammalati di “herpes  zoster … detto il fuoco di Sant’Antonio” che cercavano grazia e conforto presso i santuari di Sant’Antonio Abate.

    Tratto dal libro del Monsignor Italo Ruffino.

Per affrontare la malattia allevavano un gran numero di maiali, il cui lardo veniva impiegato nei massaggi per alleviare i dolori dell’herpes e far guarire le cancrene.

Venivano anche chiamati i “cavalieri del tau”, per la loro divisa che era formata da una veste e da un manto neri, con una croce di sole tre braccia di colore azzurro, cucita sopra il cuore.

In  Italia nel 1188 fu costruito  il primo nucleo  dell’ospitale con la Cursia sorto  sulla via francigena una diramazione per  Ranverso dove si unirono anche i Cavalieri Templari per soccorrere i pellegrini che partendo da Canterbury attraversavano la Francia via Montbeliard per entrare  in Italia passavano dal passo de Moncensio o  Monginevro dirigendosi verso Susa scendevano a Novalesa e  proseguivano per la Sacra di San Michele, Avigliana arrivando a Ranverso nella Collina Morenica territorio di  Rivoli fino ad  Avigliana dove potevano trovare  un luogo di sosta con accoglienza, preghiera,  ristoro e potevano ricevere delle cure.

Tutto il comprensorio compreso ospedale e cascine.

Nel 1180  assistiti dai Savoia  gli Antoniani costruirono una chiesa con ospedale per il ricovero dei pellegrini.

A conferma della importanza che gli Antoniani del Borgo speciale di Ranverso avevano acquisito pensarono alla sepoltura dedicando un terreno  al cimitero.  si sa che nella Chiesa di Sant’Antonio  furono sepolti anche dei nobili.

La Chiesa a volte chiamata erroneamente Precettoria, e poi Commenda, in pratica aveva un contratto di origine medievale in cui una parte investiva il proprio lavoro e l’altra il capitale, con l’obbligo tuttavia di riconoscere l’autorità del Vescovo locale, nel nostro caso quello di Torino, e di rendergli un omaggio annuo.

   L’ospedale quando la strada era 50 cm. più bassa dall’attuale.

L’ultimo degli Antoniani del terzo millennio di Ranverso fu il Monsignor Italo Ruffino morto nel 2015 all’età di 102 anni l’ospedale di Ranverso con la sua Cursia aveva una disponibilità di 43 letti.

La Chiesa Abbaziale di Sant’Antonio di Ranverso , negli anni fu rimodellata fu restaurata… praticamente ricostruita nel sec. XlV dai Savoia .

L’Ordine degli Antoniani, alla fine del sec. XVIII, fu soppresso. Nel 1776 una bolla di Papa Pio VI donò la Chiesa di Ranverso all’Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro  diventandone i custodi, e pose fine all’opera caritativa facendo passare i monaci Antoniani superstiti  all’Ordine dei Cavalieri di Malta.

Delle vecchie cascine rimangono ampie tracce affacciate sulla collinetta morena.

autore Ersilio Teifreto

 

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