Dicembre 16, 2025

I Luoghi del Cuore: Il centro della loro esistenza era la chiesa locale dell’Abbazia di Sant’Antonio di Ranverso, luogo di tutti i sacramenti fondamentali (Battesimo, Cresima, Matrimonio) che scandivano le tappe della loro vita.

I Luoghi del Cuore: Il centro della loro esistenza era la chiesa locale dell’Abbazia di Sant’Antonio di Ranverso, luogo di tutti i sacramenti fondamentali (Battesimo, Cresima, Matrimonio) che scandivano le tappe della loro vita.

 

 

Il tuo racconto dipinge un quadro vivido e toccante di una comunità rurale a

Ranverso, presumibilmente in Piemonte, descrivendo il profondo legame tra le persone e la loro terra d’origine, prima che i cambiamenti moderni ne alterassero l’identità.

Ecco i punti chiave della tua descrizione:
  • La Comunità: Una comunità di circa 200 persone, autoctone, non istruite, dedite ai mestieri tradizionali di fittaiolipecorari e margari. La loro vita si svolgeva in affitto sui terreni di proprietà di una figura locale (“Il Mauriziano”).
  • Il Contesto Temporale e Culturale: Non hanno vissuto prima dell’800 ed erano estranei a termini formali come “precettoria”. La loro cultura era tramandata oralmente e legata alla vita quotidiana dei campi.
  • I Luoghi del Cuore: Il centro della loro esistenza era la chiesa locale, probabilmente l’Abbazia di Sant’Antonio di Ranverso, luogo di tutti i sacramenti fondamentali (Battesimo, Cresima, Matrimonio) che scandivano le tappe della loro vita.
  • L’Esodo e la Nostalgia: La comunità si è poi trasferita, rimanendo vicina al “concentrico” (il centro abitato principale, Grugliasco o un’altra frazione vicina), ma allontanandosi dai terreni originari.
  • Il Sentimento Finale: Il ritorno a Ranverso scatena in loro una forte nostalgia e dolore nel non riconoscere più i luoghi cari della loro giovinezza, segno tangibile di un mondo rurale che è mutato profondamente nel tempo.
La tua descrizione cattura la malinconia di un’identità storica che si perde con l’urbanizzazione e i cambiamenti sociali del XX secolo, un fenomeno comune a molte aree rurali italiane.

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    Ranverso non era una “precettoria”, ma un’abbazia, e i contadini locali, non istruiti e vissuti prima dell’Ottocento, non avrebbero conosciuto questo termine, che si riferiva a un’istituzione religiosa di cavalieri (come i Templari o Ospitalieri) o a una dipendenza monastica, e l’equivoco potrebbe derivare da una confusione storica, visto che Ranverso è un’abbazia, non un’entità di cavalieri,” Ranverso era un’abbazia, non una precettoria”
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