Herps Zoster il Fuoco di Sant’Antonio nel terzo millennio Cure e rimedi per alleviare il fastidio
Herps Zoster il Fuoco di Sant’Antonio nel terzo millennio Cure e rimedi per alleviare il fastidio
” data-onload=”(function l(a,b){function c(){b?S.open():S.open(“text/html”,”replace”);S.write(Y);u.__rendered__=!0; C[F+”__rendered__”]=!0;m=a.offsetWidth;n=a.offsetHeight;q=u.document.body;q.style[“float”]=”left”;h=q.offsetWidth;l=q.offsetHeight;r=q.scrollWidth;p=q.scrollHeight;u.adjustFrame=e;C[F]&&(J(C[F]),C[F]=null);C[F]=ba(e,50);w(f,3E3)}function d(){w(function(){J(C[F]);C[F]=null},5E3)}function f(){d();S.close()}function e(){var b=0,c=0;h=q.offsetWidth;l=q.offsetHeight;r=q.scrollWidth;p=q.scrollHeight;g=h>r?h:r;k=l>p?l:p;for(var d=0;d<q.childnodes.length;d++){var e=”q.childNodes[d];e.offsetWidth&&(b=Math.max(b,” e.offsetwidth),c=”Math.max(c,e.offsetHeight))}if(m!=g||n!=k||t!=b||v!=c)b&&c&&b”>=h&&c>=l?(T.width=b+”px”,T.height=c+”px”):(T.width=g+”px”,T.height=k+”px”),m=a.offsetWidth,n=a.offsetHeight;t=b;v=c}var g,k,h,l,m,n,r,p,q,t,v,u=a.contentWindow,C=u.parent,F=”_inter_”+a.id,w=C.setTimeout,ba=C.setInterval,J=C.clearInterval,Y=a.getAttribute(“data-contents”),T=a.style,S=u.document;u.__rendered__||C[F+”__rendered__”]||(u.__rendered__=!0,b?c():w(c,0))})(this,false)” style=”box-sizing: border-box; vertical-align: middle; width: 728px; height: 90px;”>
Sintomi e come riconoscerlo
Questa varietà di sintomi aspecifici crea grandi difficoltà alla diagnosi precoce. Di solito nel caso se ne intuisca il possibile arrivo, si procede con un esame del sangue che verifichi la presenza degli anticorpi Zoster IGM e IGG. La presenza di questi anticorpi indica una risposta immunitaria attiva contro il virus.
Se appare l’eruzione cutanea, la sua forma è così particolare e tipica che un semplice controllo visivo di solito è sufficiente alla diagnosi.
Consulta le migliori strutture per Virus varicella zoster anticorpi IgG ed eventuali IgM:I migliori ospedali per Virus varicella zoster anticorpi IgG ed eventuali IgM
Fonte immagine: AUSL della Romagna
Cure e rimedi per alleviare il fastidio
Si possono usare degli antivirali, farmaci specifici che bloccano la riproduzione (replicazione) del virus riducendo la durata della malattia, ma che non agiscono sul dolore. Sono più efficaci se somministrati entro le 72 ore dalla comparsa della malattia e si consigliano se l’eruzione, colpisce gli occhi, se è molto diffusa e se il soggetto ha un sistema immunitario indebolito.
Se il dolore è molto forte si possono affiancare ad antidolorifici e antinfiammatori. Anche il gel a base di cloruro d’alluminio, applicato direttamente sulle vescicole ne accelera la guarigione e riduce il prurito/dolore.
Spesso chi soffre di questa malattia non sa come riuscire a lavarsi senza provare fastidio. Per alleviare il prurito e il dolore possono si suggerisce inoltre di preferire indumenti larghi, fare bagni freschi o impacchi con acqua fredda direttamente sulle vescicole e mantenere una buona igiene per evitare sovra-infezione batteriche.
Complicanze. Attenzione agli occhi
Vanno tenuti sotto controllo anche gli occhi. Se lo Zoster attacca il nervo trigemino e colpisce il viso nella zona degli occhi, può danneggiare seriamente la cornea. Si parla di herpes zoster oftalmico. Gli individui colpiti possono sviluppare ulcere e cicatrici permanenti sulla superficie dell’occhio (cornea), infiammazione del nervo ottico, ma anche glaucoma, pressione elevata all’interno dell’occhio. Se non viene curata rapidamente, l’infezione può causare la perdita della vista.
Complicanze possono coinvolgere anche l’orecchio, sebbene raramente. La Sindrome di Ramsay Hunt (Herpes zoster oticus) si verifica quando la riattivazione del virus colpisce il nervo facciale, vicino all’orecchio. Se non curata rapidamente, questa sindrome può causare paralisi facciale e perdita dell’udito.
Altre volte l’Herpes Zoster può causare nevralgia posterpetica, un’alterazione dei nervi nel tradurre gli stimoli esterni. Guarisce, in genere, dopo circa 3-6 mesi ma in alcuni casi può durare per anni o può diventare permanente. Si stima che almeno una persona su cinque oltre i 50 anni possa sviluppare la nevralgia post-erpetica come risultato dell’herpes zoster.
Infine, si registrano infezioni batteriche secondarie e problemi motori.
Herpes Zoster in gravidanza
Il problema è quando la futura mamma non è vaccinata contro la varicella, o non ha avuto la malattia (si stima che in Italia il 12-13% delle donne non abbia avuto la varicella) dal momento che non è possibile sottoporsi al vaccino quando la gravidanza è già iniziata.
Se la varicella viene contratta da una donna all’inizio di una gravidanza (nei primi due trimestri di gestazione) può trasmettersi al feto, causando una embriopatia (sindrome della varicella congenita). Dopo la ventesima settimana di gestazione il feto può invece sviluppare una varicella asintomatica e successivamente herpes zoster nei primi anni di vita. La situazione più grave è se la malattia si manifesta a ridosso del parto. Se la madre ha avuto la malattia da cinque giorni prima a due giorni dopo il parto, può verificarsi una forma grave di varicella del neonato, la cui mortalità può arrivare fino al 30%. Un ulteriore aspetto rischioso per il contagio del neonato è se le vescicole dell’Herpes Zoster si trovano proprio nella zona intima durante il parto.
Si consiglia pertanto a ogni donna di controllare di aver avuto la vaccinazione (o la malattia) di modo da essere protette in una futura gravidanza.
- Humanitas – Fuoco di Sant’Antonio – https://www.humanitas.it/malattie/herpes-zoster-fuoco-di-sant-antonio
- ISS – Herpes Zoster https://www.issalute.it/index.php/la-salute-dalla-a-alla-z-menu/h/herpes-zoster
- VaccinarSI https://www.vaccinarsi.org/scienza-conoscenza/malattie-prevenibili/herpes-zoster
Domande e risposte
</q.childnodes.length;d++){var>