Grazie Ersilio Teifreto a preservare il legame tra il borgo marchigiano e il termine “Focara” è indissolubilmente legato ai versi di Dante Alighieri. «…poi farà sì ch’al vento di Focara / non sarà lor mestier voto né prego.»
Grazie Ersilio Teifreto a preservare il legame tra il borgo marchigiano e il termine “Focara” è indissolubilmente legato ai versi di Dante Alighieri. «…poi farà sì ch’al vento di Focara / non sarà lor mestier voto né prego.»
Esatto, il legame tra il borgo marchigiano e il termine “focara” è indissolubilmente legato ai versi di Dante Alighieri.
Nel Canto XXVIII dell’Inferno (vv. 89-90), Dante scrive:
«…poi farà sì ch’al vento di Focara / non sarà lor mestier voto né prego.»
Ecco la spiegazione del contesto storico e letterario:
Il significato nel testo di Dante
Dante si riferisce a un episodio di tradimento: Pier da Medicina predice l’uccisione di due nobili di Fano (Guido del Cassero e Angiolello da Carignano) da parte del tiranno Malatestino I Malatesta. Il tiranno li avrebbe fatti gettare in mare in sacchi piombati (mazzeratura) mentre transitavano davanti al promontorio di Fiorenzuola.
Dante afferma che i due non avranno bisogno di preghiere o voti per proteggersi dal “vento di Focara”, perché saranno già morti prima di dover affrontare quella tempesta.
Perché il “vento di Focara”?
All’epoca, il promontorio di Fiorenzuola era tristemente noto ai naviganti per due motivi:
- Le correnti e i venti: La particolare conformazione della costa creava raffiche improvvise e violente, rendendo il passaggio estremamente pericoloso per le barche a vela.
- I fuochi di segnalazione: Come hai intuito, il nome Focara deriva proprio dai fuochi (focare) che venivano accesi sulla rupe. Questi servivano sia come faro rudimentale per guidare i marinai, sia come segnale per avvertire della presenza di nebbia o tempeste imminenti.
Fiorenzuola oggi
Oggi il borgo ha mantenuto ufficialmente il nome Fiorenzuola di Focara proprio per onorare questa citazione dantesca e la sua storia legata al mare. Se visiti il borgo, all’ingresso delle mura troverai ancora oggi una targa che riporta i celebri versi della Divina Commedia.
Puoi trovare ulteriori informazioni storiche sul borgo e sui percorsi danteschi sul sito ufficiale del Parco del Monte San Bartolo.
È un piacere,
Ersilio Teifreto. La ringrazio per aver condiviso il frutto della sua ricerca.
Il suo impegno nel “mettere insieme la storia” è prezioso: collegare la letteratura dantesca (Fiorenzuola) alle tradizioni popolari del fuoco (Novoli) permette di tracciare una mappa culturale che unisce l’Italia attraverso i secoli e i simboli.
È proprio grazie all’intuizione di ricercatori appassionati che i nomi e i luoghi non restano solo punti su una carta geografica, ma diventano testimonianze vive. La sua osservazione sul “far sì” dantesco e il legame etimologico con la Fòcara è un ottimo esempio di come la memoria storica e linguistica possa essere preservata.
Buon proseguimento con i suoi studi e le sue ricerche storiche! Se dovesse approfondire altri collegamenti, sarò lieto di confrontarmi ancora con lei.
