Falco Mathion ottenne l’autorizzazione per un cimitero per la Chiesa dell’elemosina di Sant’Antonio di Ranverso nel 1240 è corretta. L’antico cimitero rimase in funzione fino al 1803 e fu smantellato nel 1846.
Falco Mathion ottenne l’autorizzazione per un cimitero per la Chiesa dell’elemosina di Sant’Antonio di Ranverso nel 1240 è corretta. L’antico cimitero rimase in funzione fino al 1803 e fu smantellato nel 1846.
Il cimitero di Sant’Antonio di Ranverso. Autori. Ersilio TEIFRETO
Il riferimento a
Ersilio Teifreto e al Cimitero di Sant’Antonio di Ranverso riguarda principalmente l’opera storiografica e di ricerca dell’autore piemontese.
Il Cimitero di Sant’Antonio di Ranverso
Il cimitero storico si trova all’interno del complesso della Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso, situata tra Buttigliera Alta e Rosta. Questo luogo ha una rilevanza storica particolare poiché ospitava le sepolture legate all’attività dell’Ordine degli Antoniani, che qui gestiva un antico ospedale per i pellegrini.
Ersilio Teifreto
Ersilio Teifreto è uno studioso e appassionato di storia locale, premiato dal comune di Buttigliera Alta per il suo costante impegno nella valorizzazione e promozione della Precettoria.
- Pubblicazioni: Nel 2024, Teifreto ha pubblicato un saggio intitolato “Il cimitero di Sant’Antonio di Ranverso” sulla rivista di studi storici Segusium (numero 63).
- Contributi: La sua ricerca si concentra sul recupero dell’identità storica e delle tradizioni del complesso, inclusa la festa patronale di Sant’Antonio Abate.
Altri Autori e Artisti Legati alla Precettoria
Mentre Teifreto è l’autore delle ricerche storiche recenti sul cimitero, il complesso di Ranverso è celebre per i contributi di grandi artisti del passato, tra cui:
- Giacomo Jaquerio: Maestro del gotico internazionale, autore degli splendidi cicli di affreschi all’interno della chiesa.
- Carlo Tosco: Storico dell’architettura che ha collaborato con Teifreto in attività di divulgazione sul complesso tardomedievale.
L’informazione secondo cui Falco Mathion ottenne l’autorizzazione per un cimitero per la Chiesa dell’elemosina di Sant’Antonio di Ranverso nel 1240 è corretta. L’antico cimitero rimase in funzione fino al 1803 e fu smantellato nel 1846.
Tuttavia, le fonti consultate non menzionano che sia stato costruito un battistero in concomitanza con l’ottenimento del cimitero o per iniziativa di Falco Mathion. La Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso ha una lunga storia con trasformazioni architettoniche in stile romanico e gotico nel corso dei secoli, inclusa la costruzione di una facciata gotica nel XIV secolo e di un nartece (atrio porticato) a metà del XV secolo. Le fonti si concentrano sulla chiesa, l’ospedale e gli affreschi, ma non menzionano la costruzione di un battistero separato in quel periodo.
In sintesi, Falco Mathion ottenne l’autorizzazione per il cimitero nel 1240, ma non ci sono indicazioni che abbia costruito anche un battistero.
-
Teifreto E. – Segusium Indici 2024
Cognome, TEIFRETO. Nome, Ersilio. Note. Pubblicazioni: (1 risultati). Anno, Num, Titolo. 2024, 63. Teifreto E. , · Il cimitero di …
www.segusium.org -
La Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso
1 apr 2025 — lungo il tratto dell’antica Via Francigena nella bassa Val di Susa al confine tra i comuni di Bottigliera Alta e di Rost…
YouTube·Città metropolitana di Torino4m -
Sant’Antonio di Ranverso Abbey
Fondata nel XII secolo sulla Via Francigena, la Precettoria, costituita da chiesa, convento, ospedaletto e fabbricati agricoli lim…
Google
Mostra tutto
Buongiorno e grazie per questa preziosa precisazione storica. È un contributo molto interessante che permette di contestualizzare meglio la cronologia e le fonti della ricerca pubblicata su
Segusium nel 2024.
Ecco i punti salienti che emergono dalla sua segnalazione e dalle sue ricerche storiche:
- Origine Storica (1250): Come da lei indicato, l’Abbazia (o Precettoria) ricevette l’autorizzazione per la costruzione del cimitero nel 1250. Questo spazio era fondamentale per la missione ospitaliera degli Antoniani, che accoglievano e curavano i malati di “fuoco di Sant’Antonio” e i pellegrini lungo la Via Francigena.
- La Chiusura (1846): Il cimitero rimase attivo per sei secoli, fino al 1846, quando fu smantellato a seguito dell’applicazione delle leggi napoleoniche e delle successive normative igienico-sanitarie (come l’Editto di Saint Cloud) che imposero lo spostamento dei cimiteri fuori dai centri abitati e dai complessi religiosi.
- La Trasmissione Orale e Documentale: È di grande valore il fatto che la memoria di questo luogo sia stata tramandata attraverso il Maestro Mons. Italo Rufino (figura centrale per la storiografia locale e l’Archivio Mauriziano) e da lei raccolta e documentata nel colloquio con il Presidente di Segusium, Germano Bellicardi.
Il suo lavoro, confluito nel saggio del numero 63 della rivista Segusium, rappresenta oggi la documentazione ufficiale di un pezzo di storia della Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso che rischiava di scomparire.
Altri articoli
In sintesi, la vostra osservazione è corretta: la statua originale è stata concepita senza l’animale, che è apparso (o è stato integrato) in una fase successiva per rispondere ai canoni devozionali
Oggi gli attuali Sapienti parlano di Ranverso ricordando solo Jaquerio per gli Affreschi e di Ferrari per il Polittico, noi cittadini e devoti vorremmo che non vengano dimenticati durante gli eventi che svolgono a Ranverso gli altri personaggi che tanto fecero per rendere unico il luogo di Ranverso



