Ottobre 28, 2020

Giorgio Roggino rilevatore Ersilio Teifreto pubblica la tecnica di Giorgio Roggino. L’acquaforte è una tecnica di stampa. Si prepara una matrice e da questa si possono ottenere diverse copie.

Giorgio Roggino rilevatore Ersilio Teifreto pubblica la tecnica di Giorgio Roggino. L’acquaforte è una tecnica di stampa. Si prepara una matrice e da questa si possono ottenere diverse copie.

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In queste pagine, potetre trovare la descrizione e la spiegazione di altre tecniche artistiche, non solo di pittura, ma anche di scultura, mosaico, bassorilievo, collage, ceramica e i vari metodi per realizzare stampe artistiche.
Webmaster: Alfredo Ossino

ACQUAFORTE e ACQUATINTA

acquaforte
I cavalieri dell’Apocalisse
di Albrecht Dürer – acquaforte

ACQUAFORTE

L’acquaforte è una tecnica di stampa. Si prepara una matrice e da questa si possono ottenere diverse copie. La differenza rispetto alle altre tecniche di stampa sta nella preparazione e nell’uso della matrice.

Il procedimento per ottenere una stampa con questa tecnica è il seguente.
Si prende una lastra di zinco o di rame, perfettamente levigata.
Si pulisce da eventuali residui di grassi.
Quindi, si copre con una vernice grassa o cera per acquaforte.
Quando è asciutta, si esegue il disegno con delle punte dure (acciaio) più o meno grosse, intaccando la vernice.
Si proteggono le rimanenti parti scoperte ( margini e la parte posteriore), con una vernice inattaccabile dagli acidi.
Alla fine si inizia la fase della morsura, immergendo la lastra in acido nitrico (anticamente chiamato acquaforte) o il percloruro di ferro. L’acido nitrico è di gran lunga più indicato per la lavorazione su lastre di zinco e non è tanto consigliato per altre lastre, a meno che non si voglia ottenere appositamente certi effetti. Il percloruro viene consigliato soprattutto per le lastre di rame e di ottone.
L’acido corrode, il metallo solo nelle zone in cui manca la vernice, mentre il resto della lastra rimane intatto. Questa fase può essere eseguita anche a più riprese, scoprendo man mano le parti da incidere, in modo da ottenere solchi più o meno profondi.

Si rimuove quindi la vernice rimasta sulla lastra con acquaragia. Si procede quindi all’inchiostratura e si prosegue pulendo la lastra. In questo modo, si rimuove l’inchiostro superficiale, ma non quello depositato negli incavi ottenuti dalla corrosione dell’acido.
Tramite un torchio si pressa la lastra sulla carta, ottenendo così la stampa.

acquatinta
Goya –
El sueno de la razon

ACQUATINTA

L’acquatinta è un altra tecnica di riproduzione e stampa. E’ caratterizzata da effetti di una minuta puntinatura della superficie che consente di ottenere effetti di dispersione d’inchiostro.

Questa tecnica è una variante dell’acquaforte, ma più complessa. I segni sono meno nitidi rispetto a quest’ultima e si ottengono effetti simili all’acquerello. L’effetto della minuta puntinatura della superficie, si ottiene in diversi modi.
Uno dei metodi per ottenere questo effetto è quello di cospargere in modo uniforme la lastra con polvere di bitume e riscaldarla per farla cristallizzare.
La lastra, viene poi protetta con vernice antiacido nella parte posteriore, ai lati e nelle parti che si vogliono bianche. L’acido entra in tutti gli interstizi dei vari granelli arrivando ad aggredire il metallo in maniera del tutto particolare e producendo in essa una superficie spugnosa.
Con tale sistema si ottengono, in fase di stampa, effetti vellutati e una serie di toni sfumati.
La lastra viene quindi lavata.
Si esegue quindi il disegno e si mascherano con una vernice le parti che si vogliono lasciare più chiare.

Il resto del procedimento dell’acquatinta è uguale a quello dell’acquaforte.

rilevatore Ersilio Teifreto

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