Dicembre 24, 2024

Ersilio Teifreto Il cimitero di Sant’Antonio di Ranverso La Precettoria Sant’Antonio di Ranverso è un’antica Precetto ria, retta da un precettore (latino

Ersilio Teifreto Il cimitero di Sant’Antonio di Ranverso La Precettoria Sant’Antonio di Ranverso è un’antica Precetto ria, retta da un precettore (latino

Ersilio Teifreto
Il cimitero di Sant’Antonio di Ranverso
La Precettoria
Sant’Antonio di Ranverso è un’antica Precetto
ria, retta da un precettore (latino
praeceptor
) o
prefetto,
fondata,
verso
la
fine
del
XII
secolo,
dall’Ordine
os
pedaliero
antoniano
di
Vienne
(Francia), il cui superiore era un Abate. La cas
a madre dell’Ordine era dunque Saint-Antoine-en-
Viennois, ora Saint-Antoine l’Abbaye. Il compless
o di Ranverso viene talv
olta definito, quantunque
impropriamente, Abbazia.
La Precettoria, sita sull’antica via Francigena, oggi nel Comune di Buttigliera Alta al confine con
quello di Rosta, si dedicò in particolare all’accoglie
nza dei poveri e degli amma
lati, in particolare gli
afflitti dal fuoco di Sant’Antonio. Una funzione importante adempiva
l’Ospedale, la cui sple
ndida facciata quattroc
entesca, restaurata, è
tuttora oggetto di notevole ammirazione.
Il nome Ranverso deriva da “rio in
verso”, ruscello all’inverso, cioè a
nord,
all’ombra,
contrapposto
a
indritto,
cioè
a
sud,
al
sole
(Archeocarta, Carta Archeologica del Piemonte).
La
Precettoria
ebbe
il
nucleo
originario
in
forme
romaniche
(il
campanile della chiesa), assumendo
poi, fino al XV secolo, le attuali
eleganti
forme
gotiche
(la
facciata
architettonica) e tar
dogotiche (le pitture
Questuante di S. Antonio Abate
(immagine d’Archivio).
interne di Giacomo Jaquerio
circa 1375-
1453): il romanico che lo scrittor
e francese André Frossard (1915-1995)
diceva rappresentare la saldezza della fede e il pieno Medioevo, il gotico
invece esprimere nella tensione verso l’alto un germe di modernità. Con
un’originale
immagine
poetica
egli
descriveva
poi
la
mitra,
o
popolarmente mitria, di un vescovo o un abate come il becco di un
uccello pronto a ricevere il cibo dal cielo.
Impalcatura di uno dei
piannacoli durante i lavori di
Dall’atrio di ingresso o pronao della
chiesa precettoriale di Sant’Antonio
restauro del 1940-41: si può
notare, oggi non più visibile, il
di Ranverso, se si guarda verso l’es
terno a nord, si intravede un masso
maialino, legato
iconograficamente, attraverso
gli Antoniani, a Sant’Antonio
erratico; oltre il masso era l’ingresso dell’antico cimitero, racchiuso tra
(foto di Annaratone – Menso),
da ITALO RUFFINO, Storia
due
muriccioli
divergenti
che
si
estendevano
sino
al
fabbricato
ospedaliera antoniana, Effatà
Editrice, Cantalupa (To) 2006,
dell’Ospedale di cui resta solo la facciata.
p
. 121.
Ospedale di Ranverso, 6 maggio 1887, da LUCIANO TAMBURINI – MICHELE FALZONE BARBARÒ, Il Piemonte fotografato da Secondo Pia,
Daniela Piazza Editore, Torino 1981, p. 88 e,
significativamente, pagina di copertina.
Alla parte interna della facciata,
agli inizi del XX secolo, è stato addossato un rustico, mentre nel
luogo in cui era situato il fabbri
cato dell’Ospedale era stata costru
ita una cascina nei primi decenni
del XVIII secolo (CLAUDIA SPONTON, Piano di diffusione delle Lavagne Interattive Multimediali
2009/2010, Scuola Secondaria di I grado Giacomo Jaquerio, Buttigliera Alta).

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