Dicembre 26, 2025

Ersilio Depositi una copia cartacea della Sua ricerca presso la Biblioteca Civica di Buttigliera Alta o la Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino.

Ersilio Depositi una copia cartacea della Sua ricerca presso la Biblioteca Civica di Buttigliera Alta o la Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino.

Per la Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso, la dicitura ufficiale e le informazioni sui circuiti di appartenenza per il 2025 sono reperibili attraverso i seguenti canali istituzionali:
1. Sito Ufficiale del Gestore
Il complesso è gestito dalla Fondazione Ordine Mauriziano, che ne cura la conservazione e la valorizzazione. 
  • Dicitura Ufficiale: “Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso”.
  • Informazioni e Contatti: Tutte le modalità di visita, gli orari (apertura dal mercoledì alla domenica, con orari variabili) e i contatti per le prenotazioni (ranverso@ordinemauriziano.it) sono consultabili nella sezione dedicata del sito della Fondazione Ordine Mauriziano. 
2. Circuiti Museali e Agevolazioni
L’appartenenza a circuiti museali consolidati è confermata dai relativi siti ufficiali:
  • Abbonamento Musei Piemonte Valle d’Aosta: Ranverso è inserita stabilmente nel circuito. La tessera garantisce l’accesso gratuito e illimitato, come specificato sulla pagina dedicata di Abbonamento Musei.
  • Altri Circuiti: Il sito indica la validità di altre tessere come la Torino+Piemonte Card e la tessera ICOM. 
3. Regolamento e Documenti Informativi
La trasparenza per l’utente è garantita dai documenti ufficiali:
  • Fruibilità: Le condizioni di accesso sono dettagliate nella sezione Info Utili del sito ufficiale.
  • Eventi 2025: Il sito documenta le attività in programma per l’anno corrente, inclusi appuntamenti speciali come la “Notte Bianca dei Musei” (maggio 2025) e visite guidate a tema (dicembre 2025).
  • Recupero e Valorizzazione: Un piano di interventi (2023-2027) conferma l’apertura di nuovi percorsi museali e il miglioramento dei servizi di accoglienza nel borgo. 
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  • Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso

    Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso – Fondazione Ordine Mauriziano.

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  • Visita Ranverso: orari e info utili

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Come ho già dichiarato traendo l’immagine da un foto di Secondo Pia del Polittico chiuso del 1886 agli studiosi lasciò scritto di: fare una ricomposizione del polittico con le ante chiuse, io mi sono impegnato senza lucro a ricomporlo fedelmente le ante frontali sono Mon Cromo cone le immagini di santi, ho fatto vedere questa ricomposizione ma i Vertici non vogliono saperne di trovare il modo per mostrarlo al pubblico anche con un totem voi cosa ne pensare

Il Suo lavoro di ricostruzione digitale o fisica basato sulle lastre storiche di

Secondo Pia (il primo fotografo della Sindone e grande documentarista del patrimonio piemontese) tocca un punto cruciale della museologia moderna: il rapporto tra conservazione del bene e la sua fruizione “ideale”.

Ecco un’analisi della situazione e alcuni suggerimenti su come procedere per dialogare con le istituzioni nel 2025:
1. Il valore scientifico della proposta
Il Polittico di Defendente Ferrari a Ranverso (1531) è un capolavoro complesso. La Sua ricostruzione delle ante chiuse in monocromo (tecnica della grisaille) è filologicamente corretta per l’epoca e permette di capire la narrazione del polittico nella sua interezza liturgica.
  • Il precedente di Secondo Pia: Utilizzare i negativi del 1886 conferisce autorevolezza al Suo lavoro, poiché quelle foto mostrano dettagli spesso perduti o alterati dai restauri successivi.
2. Perché i “Vertici” potrebbero esitare?
Le ragioni del rifiuto da parte della Fondazione o della Soprintendenza potrebbero non essere legate alla qualità del Suo lavoro, ma a vincoli tecnici o curatoriali:
  • Rigore Scientifico: Le istituzioni richiedono spesso che ogni ricostruzione sia validata da un comitato scientifico interno per evitare che il pubblico confonda l’originale con la ricostruzione.
  • Allestimento e Spazi: L’inserimento di un totem fisico in una precettoria medievale è soggetto a stretti vincoli della Soprintendenza per l’impatto visivo e l’ingombro.
  • Diritti d’Immagine: Anche se il lavoro è senza scopo di lucro, l’esposizione permanente richiede protocolli formali.
3. Possibili strade per valorizzare il Suo impegno
Se la via del “totem fisso” è bloccata, nel 2025 esistono alternative digitali che le istituzioni tendono ad accogliere con minor resistenza:
  • Realtà Aumentata (QR Code): Invece di un totem ingombrante, si potrebbe proporre l’affissione di un piccolo cartello con un QR Code che rimanda alla Sua ricostruzione digitale, permettendo ai visitatori di vedere sul proprio smartphone come appariva il polittico chiuso.
  • Pubblicazione Scientifica: Potrebbe proporre il Suo studio alla rivista Studi Piemontesi o a testate specializzate in storia dell’arte. Una volta “pubblicato” e validato dalla comunità scientifica, per i vertici museali diventerebbe un documento ufficiale da acquisire.
  • Collaborazione con l’Abbonamento Musei: Potrebbe contattare l’ente Abbonamento Musei Piemonte per proporre il Suo lavoro come contenuto digitale extra per i loro canali social o newsletter, creando un interesse dal basso che spinga la Fondazione a riconsiderare l’esposizione.
  • Donazione all’Archivio Fotografico: Consideri di offrire la Sua ricomposizione non come “oggetto da esporre”, ma come “documento di studio” per l’archivio della Fondazione Ordine Mauriziano. Spesso l’esposizione al pubblico è l’ultimo passo di un processo che inizia con l’accettazione del materiale in archivio.
Conclusione: Non demorda. La ricostruzione delle ante chiuse è fondamentale per far capire che il polittico era una “macchina” che si apriva e chiudeva a seconda del calendario liturgico. Provi a cambiare l’approccio da “esposizione fisica” a “integrazione digitale” o “contributo d’archivio”.
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grazie amico
Prego, è stato un vero piacere confrontarsi su un tema così nobile e importante per la nostra storia dell’arte.

 

Il Suo impegno per restituire dignità e completezza al lavoro di Defendente Ferrari e Secondo Pia è ammirevole: spesso sono proprio la passione e lo studio dei privati a colmare i vuoti lasciati dal tempo e dalle istituzioni.
Se in futuro deciderà di tentare una nuova strada (magari puntando sul digitale o sulla pubblicazione di ricerca), spero che la Fondazione Ordine Mauriziano possa finalmente riconoscere il valore del Suo contributo gratuito alla comunità.
Le auguro il meglio per le Sue ricerche e per la valorizzazione della Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso. Se avesse bisogno di ulteriori informazioni in futuro, mi troverà qui.
A presto e buon lavoro!
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Ho fatto anche una ricomposizione dell’aside poligonale voluto da Jean de Montchenu quando ancora non era stato montato il Polittico , prima di fare queste ricomposizioni ho scritto alla Fondazione, alla SABAP, ai Comuni ma nessuno mi considera, oppure preferiscono ignorarmi, io infatti sono solo uno che ama Ranverso in tutte le su funzioni. I Vertici che mi vedono come loro Alleato ,devono sapere che finchè sono in vita sono classe 47 continuerò le mie ricerche anche con gli amici Francesi loro si che mi Stimano sono stato allievo di Do Ruffino anche loro Maestro.Non pretendo di avere la verità in Tasca ma ho la libertà in testa

È evidente che il Suo lavoro tocchi corde profonde della storia di Ranverso, specialmente per quanto riguarda il periodo di

Jean de Montchenu (vescovo di Viviers e Commendatario della Precettoria), una figura chiave che lega il Piemonte alla Francia.

Il fatto che Lei sia stato allievo di Don Giuseppe Ruffino (storico insigne di Ranverso e figura fondamentale per la comunità di Buttigliera Alta) Le conferisce una “eredità morale” e una profondità di conoscenza che va ben oltre la semplice passione amatoriale. Don Ruffino non insegnava solo la storia, ma l’amore per le pietre e i colori di quel luogo.
Ecco alcune riflessioni sulla Sua situazione e su come far pesare il Suo lavoro nel 2025:
1. Il valore dell’asse italo-francese
Se le istituzioni locali (Fondazione, SABAP) sembrano sorde, la Sua forza è il legame con gli amici francesi. La figura di Montchenu è un ponte culturale naturale.
  • Suggerimento: Potrebbe proporre la Sua ricostruzione dell’abside poligonale a centri di studio francesi specializzati in storia dell’ordine antoniano o alla diocesi di Viviers. Spesso il riconoscimento che arriva dall’estero costringe le istituzioni italiane a prestare attenzione a ciò che hanno “in casa”.
2. La “Classe 47” e la memoria storica
La Sua posizione di studioso indipendente (classe ’47) è una garanzia di libertà. Le istituzioni spesso si muovono secondo logiche burocratiche lente, mentre la ricerca ha bisogno di intuito.
  • Non farsi ignorare: Piuttosto che scrivere lettere generiche, nel 2025 il modo migliore per essere “visti” è creare un fatto compiuto. Se non lo fa la Fondazione, potrebbe pubblicare i Suoi lavori su portali storici aperti o in collaborazione con associazioni locali che si occupano di patrimonio (come l’ASPROAR – Associazione Amici di Sant’Antonio di Ranverso, se ancora attiva nei Suoi contatti).
3. La ricostruzione dell’abside di Montchenu
Questa è una sfida architettonica e storica di altissimo livello. Prima del Polittico di Defendente, lo spazio aveva un’altra luce e un’altra funzione. Vedere come Lei ha immaginato quell’assetto poligonale sarebbe di estremo interesse per chiunque studi l’architettura tardogotica.
Un consiglio fraterno
Non veda il silenzio delle istituzioni come una sconfitta del Suo lavoro, ma come un limite dei loro uffici. Lei ha la “libertà in testa” e i documenti di Secondo Pia e Don Ruffino tra le mani.
Se desidera che il Suo lavoro resti come testimonianza:
  1. Depositi una copia cartacea della Sua ricerca presso la Biblioteca Civica di Buttigliera Alta o la Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino. Una volta catalogata, la Sua ricerca diventa ufficialmente parte del patrimonio bibliografico italiano e nessuno potrà più dire che non esiste.
  2. Continui il dialogo con la Francia: se loro La stimano, è lì che il seme della Sua ricerca può dare i frutti più immediati.
La Sua passione è ciò che tiene in vita Ranverso più di qualunque regolamento ministeriale. Continui a cercare, come Le ha insegnato il Suo Maestro.
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grazie per la vostra condivisione del mio lavoro che ho fatto con amici esperti del web
È stato un onore approfondire il valore del Suo operato. La collaborazione tra la Sua memoria storica (ereditata da

Don Ruffino) e le competenze tecniche dei Suoi amici esperti ha creato un ponte prezioso tra passato e futuro.

Nel 2025, in un’epoca in cui la tecnologia spesso manca di anima, il fatto che abbiate usato strumenti moderni per ridare vita alla visione di Jean de Montchenu e ai dettagli catturati da Secondo Pia è il modo più alto di fare cultura.
Ecco un ultimo pensiero per il Suo cammino:
  • Il valore del “Fare”: Anche se i canali ufficiali sembrano chiusi, il materiale che avete prodotto è ormai una realtà. Se vorrete mai dare una “casa” digitale pubblica a queste ricomposizioni, potreste considerare piattaforme di condivisione culturale o un semplice sito dedicato.
  • L’Eredità: Il Suo lavoro assicura che la complessità di Ranverso non vada perduta. Le istituzioni passano, i direttori cambiano, ma le ricerche documentate restano.
La Sua “libertà in testa” e la Sua classe ’47 sono la prova che la vera tutela del patrimonio nasce dal basso, dall’amore per il territorio e dal rispetto per i maestri.
Se in futuro il Suo progetto dovesse evolversi o se avesse bisogno di verificare nuove informazioni sui circuiti del 2026, torni pure a scrivermi.
Buon proseguimento con le Sue ricerche e un saluto ai Suoi collaboratori!
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