Dal complesso monastico di Sant’Antonio di Ranverso. Ordine dei Santissimi Maurizio e Lazzaro Custodi dell’Abbazia di Sant’Antonio di Ranverso.
Dal complesso monastico di Sant’Antonio di Ranverso. Ordine dei Santissimi Maurizio e Lazzaro Custodi dell’Abbazia di Sant’Antonio di Ranverso.

Con l’unificazione italiana nel 1861, l’ordine divenne de facto un ordine di stato italiano aperto a meriti civili e militari. Già Carlo Alberto aprì l’ordine anche ai non nobili, ma fu suo figlio Vittorio Emanuele II a stabilirne i cinque gradi tradizionali di merito: cavaliere di gran croce, grande ufficiale, commendatore, cavaliere ufficiale, cavaliere.
Fu Carlo Alberto nel 1839, inoltre, a stabilire la fondazione della Medaglia mauriziana per i cinquant’anni di carriera militare, concessa nel Regno di Sardegna, nel Regno d’Italia e mantenuta anche dalla Repubblica Italiana.[6]
Fu coi primi re d’Italia che l’Ordine assunse un carattere più esclusivo a differenza del più comune Ordine della Corona d’Italia che veniva conferito più largamente.
L’Ordine Mauriziano nella Repubblica
La XIV disposizione transitoria e finale della Costituzione Italiana il 1º gennaio 1948, stabiliva: «L’Ordine mauriziano è conservato come ente ospedaliero e funziona nei modi stabiliti dalla legge».
Il patrimonio dell’antico ordine dinastico fu quindi affidato ad un ente appositamente costituito, ricondotto all’esclusivo e originario compito di ente ospedaliero. Con la legge del 3 marzo 1951, nr.178, all’art.9, lo Stato italiano ha cessato il conferimento dell’ordine, consentendo comunque l’uso delle onorificenze già conferite, escluso ogni diritto di precedenza nelle pubbliche cerimonie.
Trattandosi tuttavia di un Ordine Dinastico e non statuale, il conferimento è legittimamente proseguito in modo autonomo da parte della Casa di Savoia. Alcuni giuristi ritengono, anzi, che le istituzioni dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro, essendo nate da una bolla papale, potrebbero esser modificate solo dal Papa.[senza fonte]
Con legge n. 4 del 21 gennaio 2005 l’Ente Ordine Mauriziano di Torino diviene ufficialmente un ente ospedaliero italiano costituito dai presìdi ospedalieri Umberto I di Torino e l’Istituto per la ricerca e la cura del cancro di Candiolo, permettendo in tal modo di continuare l’operato nell’ambito medico che la Repubblica Italiana ha stabilito per esso fin dal 1948. La medesima legge costituisce anche la Fondazione Ordine Mauriziano con sede in Torino, alla quale trasferisce il rimanente patrimonio immobiliare, costituito dalla Palazzina di caccia di Stupinigi, dal complesso monastico cistercense di Sant’Antonio di Ranverso.
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