Ottobre 17, 2017

Candida Livatino nella foto in visita con la nuora nella Casa Museo Spazio Tadini ospite nella mostra organizzata dal Centro Italiano per la cameretta entrano nella camera di Van Gogh

Candida Livatino nella foto in visita con la nuora nella Casa Museo Spazio Tadini ospite nella mostra organizzata dal Centro Italiano per la cameretta entrano nella camera di Van Gogh

Candida Livatino:

Ersilio Teifreto-Candida Livatino per ToriNovoli

Candida Livatino, nella storia di Candida Livatino, perito grafologo, scrittrice e volto conosciuto attraverso i media, l’amore e la passione per il lavoro, sono i principi fondamentali del percorso di vita e della realizzazione del suo successo, “creato” a Milano da oltre 10 anni.
Candida è nata a Canicattì, (provincia di Agrigento) e si trasferisce a Milano all’età di dieci anni, con la famiglia di origine: i genitori e 5 fratelli, per seguire il papà, lavoratore della Montedison.

Ricorda di essersi subito trovata a suo agio a Milano, (da giovanissima ha abitato in zona Bande Nere) e ora, ama osservare Milano che percorre sempre volentieri a piedi e senza mai prendere mezzi pubblici, passando nelle vie del centro, con soste in “adorazione” del Duomo o del Castello Sforzesco, per tornare a casa, in zona Porta Genova.
Milano è la città da vivere intensamente” – dice Candida – “In estate, torno sempre in vacanza nei miei luoghi d’origine, e provo ogni volta emozioni fortissime. Respiro i profumi della mia terra, risento le voci del “gioco della Campanelladi quando ero bambina e mi carico per affrontare la vita frenetica di questi ultimi anni, ma con grande soddisfazione, a Milano”.
Infatti, Candida è ormai un’affermata grafologa: ha studiato l’affascinante scienza della Grafologia, approfondendola con ricerche e con gli studi sulla Psicologia, perché profondamente colpita da tutto ciò che può rappresentare e analizzare le personalità umane, e con la frase del suo “maestro” Girolamo Moretti: “La mano traccia il gesto, ma è l’anima che esprime la forma”, continua a cercare i misteri della psiche, anche attraverso libri che scrive sul tema.
L’interesse per la Grafologia è nato in Candida per caso: “E’ cominciato tutto per merito di mio figlio Matteo, che ora ha 30 anni” – dice Candida – “A scuola andava bene ma scriveva malissimo, nessuno riusciva a decifrare ciò che scriveva e gli insegnanti delle elementari, e delle media, mi consigliarono di “farlo vedere” da una grafologa, per capire se avesse dei problemi, perché per loro quei caratteri erano “arabo” e il rendimento a scuola era penalizzato”. E da questo momento, da quello che poteva sembrare un fatto negativo, Candida, tranquillizzata, ebbe invece una specie di folgorazione, il grafologo le spiegò che: “I suoi tratti illeggibili erano solo il frutto di una grande fretta nello scrivere i concetti che erano istintivi e che non badando alla forma, andavano più veloci della mano”…
Candida decide quindi di tornare lei stessa sui banchi di scuola, con una grande voglia di “conoscere” e approfondire una “Meravigliosa scienza che permette di scoprire le personalità, anche da un piccolo appunto scritto sul foglietto dai camerieri o dal medico”…
Partendo dall’analisi delle scritture delle amiche, quasi per gioco e capendo che la sua passione era invece reale, Candida comincia a coltivare la passione in attività professionale, collaborando con diverse testate giornalistiche, dalla Tv, con: il TGcom 24, (dove all’interno della rubrica “Mamme”, analizza i disegni dell’evoluzione dei bambini), il tg Studio Aperto, dove ogni domenica analizza un tema della grafologia, Mattino Cinque, Pomeriggio Cinque, Domenica Live, Quarto Grado, Sipario, e con le riviste “Panorama”, “Giallo”, “Confidenze” e “Vero”, per delineare sui fatti di cronaca i profili grafologici di protagonisti di “nera” o dei vip.

Scrivere con il cuore di Candida Livatino

Quello che ama di più fare, però, Candida lo dice con la sua dolcezza, espressa dallo sguardo degli occhi azzurro mare, che rispecchia la sua grande sensibilità: “Amo capire e decifrare i disegni dei bambini. E spesso, sono felice di andare nelle scuole, per portare il mio messaggio. Forse è proprio questo il senso della mia attività, ora professionale, soprattutto perché mi ricorda quando “sentivo” il problema di mio figlio, quando volevo capire, quando ero curiosa di sapere dietro a quelle forme, quegli scarabocchi “angolosi”, cosa si potesse nascondere; perché il loro modo di disegnare e scrivere esprime effettivamente il loro mondo interiore nascosto. Perché ogni forma nasconde una realtà, e i bambini, non mentono mai su ciò che vogliono “dire”. Mio figlio Matteo, scrive ancora “male”, ma, ironia della sorte, ha studiato e scrive “benissimo” in arabo… si vede che era destino…” . (NDR: Matteo recentemente, come ricercatore ISPI, è intervenuto al TGCOM sul caso di Giulio Regeni, per la conoscenza della lingua e del mondo arabo). E l’utilizzazione della scrittura, in special modo da parte giovani, le sta particolarmente a cuore, perché, dice Candida Livatino: “I ragazzi usano spessissimo lo stampatello con i telefonini, a me piace spiegare loro l’importanza della scrittura a mano e quindi, del corsivo. Tra l’altro, lo stampatello è usato nelle lettere anonime, come nei bigliettini d’auguri senza anima, con una forma sterile di mascheramento dell’identità… Quanta differenza tra un bigliettino con su scritto “Ti amo” con un cuore disegnato, piuttosto che il messaggino con un cuore digitale… E’ così bello raccontarsi con le forme della scrittura, seguire il movimento circolare della penna, che allena la mente e la Memoria”. E sull’attualità, Candida Livatino ci propone l’analisi della scrittura di Donald Trump, il neo Presidente Usa: “La personalità di Trump è espressa benissimo nella sua scrittura, con punte aguzze, taglienti, come montagne che son delle lance. Il tutto esprime la personalità di una persona pronta sempre a difendere il proprio territorio, dalla grande aggressività verbale ma che possiede una mente arguta, da manipolatore che tiene in poca considerazione gli altri…”.
E, Candida, che scrittura ha? “La mia è arrotondata e le lettere sono unite; segno evidente che mi piace socializzare e che amo la logica. Interagendo con le persone, che mi seguono da anni e che continuo a conoscere anche attraverso le presentazioni dei miei libri (ormai giunti a 3), provo grandi emozioni nei momenti di racconto e di sofferenza, attraverso le parole scritte. Sento un grande bisogno di amicizia e di contatto umano, moltissime persone provano un grande senso di solitudine e tristezza. E io, mi sento fortunata e contenta di vivere in una città che amo e che mi fa vivere serenamente, dove ho trovato la mia realizzazione personale e professionale”.
E una grande città come Milano, tecnologica e all’avanguardia, accoglie volentieri la sensibilità e passione di Candida, che attraverso la sua passione e innovativa professionalità, fa rivivere il gusto delle piccole cose, ma importanti, come la scrittura a mano, da cui far uscire i nostri sentimenti più nascosti, alla portata di tutti…

Ersilio Teifreto del Blog ToriNovoli www.torinovoli.it

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