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Monsignor Italo Ruffino Cantalupa 2006 esce il suo ultimo libro La Storia Ospedaliera Antoniana.
Blog Torinovoli la parola al territorio e valore alle tradizioni di cultura popolare. Gemellaggio virtuale con la cittadina di Novoli e il Borgo speciale di Ranverso. Il Prof. Mauro Pecchenino scrive:Ci aiuta a scoprire questo angolo di mondo l’imprenditore e cultore dell’etnografia delle tradizioni Ersilio Teifreto, una sorta di cittadino onorario del posto.
Sant’Antonio di Rnaverso , istituito negli ultimi anni del secolo XI a La Motte Saint Didier presso Vienne nel Delfinato per soccorrere malati di fuoco.
Laboratoriovalsusa Ranverso torinovoli.Nel secolo XIV si costrussero le cappelle del fianco settentrionale, fu allungato nuovamente il pre biterio, furono costrutte. le volte, fu aguiunta la navata sud e si edificò la sacrestia. Nello stesso b tempo contro la facciata della chiesa primitiva venne innalzato il portico, con un piano superiore, che tuttora esiste. Sul finire del secolo XV, Giovanni Montchenu, vescovo di Viviers c nominato commendatario di Ranverso il22 aprile 14 70,
Nella Chiesa primitiva di Sant’Antonio di Ranverso fu aggiunta la navata minore a sud, per la quale, probabilmente, furono sacrificati alcuni locali del convento; furono aperte le arcate di comunicazione nel muro laterale sud ed una porta secondaria.
Il prezioso libro del Monsignor Italo Ruffino, 1 Canonici Regolari di Sant’Agostino di Sant’Antonio di Vienne (Francia), in «Dizionario degli Istituti di Perfezione», vol. II, Roma, Edizioni Paoline, 1975, colonne 134-140. 2 Archivio Storico Curia di Bari, Carteggio generale, busta n.2, periodo 1700-1917.
Digi-to Ranverso torinovoli.Italo Ruffino e Arabella Cifani I “Cavalieri della Sindone” a Sant’Antonio di Ranverso Un libro sulla storia di Buttigliera a cura di Antonio Cravioglio
Nel 253 L’egiziano, alessandrino, Beobasso sarebbe giunto a Ventimiglia, dove avrebbe sposato Guitta (Gietta/Ghitta), dalla quale avrebbe avuto Antonio. Trasferita la famiglia ad Alessandria, si sarebbe sviluppata la storia dell’Abate “santo dei deserti”.
Immagine Tratta da:”Storia Ospedaliera Antoniana” di Italo Ruffino EFFATA Editore.Ventimiglia inoltre, nella cappella dedicata al protettore del casato, Sant’Antonio abate appunto, veniva gelosamente conservata la culla, dove la tradizione diceva fosse stato riposto il santo, quand’era infante.
Sozomeno così descrive il luogo natale di S. Antonio: Questi, nato da nobile casato era oriundo di Coma, che è un villaggio vicino ad Eraclea presso gli Arcadi. Anche Niceforo l’afferma quasi con le stesse parole. S. Atanasio: Antonio, nato da genitori nobili e religiosi, era oriundo dell’Egitto.