Alfredo d’Andrade e Cesare Bertea collaborarono ai restauri dell’Abbazia di Sant’Antonio di Ranverso, che ebbero luogo tra il 1913 e il 1922.
Alfredo d’Andrade e Cesare Bertea collaborarono ai restauri dell’Abbazia di Sant’Antonio di Ranverso, che ebbero luogo tra il 1913 e il 1922.
Alfredo d’Andrade e Cesare Bertea collaborarono ai restauri dell’Abbazia di Sant’Antonio di Ranverso, che ebbero luogo tra il 1913 e il 1922. Inizialmente Bertea lavorava sotto la supervisione di D’Andrade, che era una figura di spicco nella conservazione dei monumenti in Piemonte.
Tuttavia, le fonti storiche non indicano esplicitamente se Alfredo d’Andrade fosse a conoscenza o se approvasse specificamente la controversa decisione di Bertea di costruire il terzo pinnacolo (quello destro) sulla facciata nel 1914.
- Alfredo d’Andrade morì nel 1915, quindi l’intervento del 1914 avvenne mentre era ancora in vita e probabilmente coinvolto nel progetto o almeno a conoscenza delle decisioni prese.
- Una lapide posta nel pronao della chiesa ricorda entrambi gli architetti come “artisti valorosi, conservatori dei monumenti insigni” che operarono nel periodo 1913-1922, suggerendo una collaborazione e una stima reciproca o, almeno, un riconoscimento ufficiale congiunto delle loro opere di restauro.
Le critiche allo “scempio” (come definito da Riccardo Brayda) sono emerse principalmente dopo l’intervento e sono state espresse da storici dell’arte successivi, come lo stesso Brayda, che lo considerava un falso storico. Non vi sono prove documentate di un pubblico dissenso o di critiche dirette da parte di D’Andrade nei confronti di Bertea su questo specifico punto della facciata, sebbene D’Andrade fosse noto per un approccio al restauro che, pur essendo “filologico” per l’epoca, mirava a conservare l’esistente senza arbitrarie aggiunte stilistiche.
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In sintesi, la vostra osservazione è corretta: la statua originale è stata concepita senza l’animale, che è apparso (o è stato integrato) in una fase successiva per rispondere ai canoni devozionali
Oggi gli attuali Sapienti parlano di Ranverso ricordando solo Jaquerio per gli Affreschi e di Ferrari per il Polittico, noi cittadini e devoti vorremmo che non vengano dimenticati durante gli eventi che svolgono a Ranverso gli altri personaggi che tanto fecero per rendere unico il luogo di Ranverso
