Vi segnalo anche questo link al blog di uno degli amici di Sant’Antonio, @ersilioterfreto che qui narra la storia del santo attraverso gli affreschi https://www.torinovoli.it/2021/01/22/san-biagio/ #santi @ilmedioevosocial #precettoriadisantantoniodiranverso #legendaaurea #sanbiagio #candelora
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Affresco nella Chiesa Precettoriale Museale di Sant’Antonio di Ranverso.
Domani, 3 febbraio la Precettoria riaprirà le sue porte!
Ne siamo felicissimi anche perchè domani è il giorno di San Biagio che per noi è, insieme a Sant’Antonio Abate, uno dei santi appartenenti ai più importanti cicli pittorici di Jaquerio. In genere lo si ricorda per la protezione alla gola, ed anche qui viene narrato l’episodio detto “del miracolo della lisca” tra le vicende della vita del Santo, anche se la scena di maggior impatto è quella che lo vede raffigurato in una grotta insieme a molti animali selvatici La leggenda narra che per scappare alle persecuzioni contro i cristiani Biagio scappò e trovò rifugio in una grotta.
Avvenne che gli animali selvatici presero ad andare a trovare Biagio: cervi, caprioli, asini selvatici, ma anche belve feroci e serpenti che rimanevano quieti in pace e non si allontanavano finché il Santo non aveva dato loro la benedizione. Col tempo sempre più i cacciatori si trovarono costretti a tornare dalla foresta a mani vuote, non avendo visto neppure un animale, poiché tutte le bestie erano convenute alla grotta di Biagio: gli uccelli gli portavano di che mangiare e lui, che era medico, curava le bestie ferite e malate.
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