Aprile 28, 2021

TESTIMONIANZA DI FRANCESCO ESPOSITO SU CARLO LEVI.

TESTIMONIANZA DI FRANCESCO ESPOSITO SU CARLO LEVI.

TESTIMONIANZA DI FRANCESCO ESPOSITO SU CARLO LEVI Dopo 45 anni dalla morte, Carlo Levi vive ancora in mezzo a noi nella sua Lucania ad Aliano, dove i suoi “compaesani”, così chiamava i cittadini della Basilicata. Carlo Levi, nato a Torino, scrittore, poeta, pittore, politico è stato adottato in Basilicata io nato in Basilicata, Editore- litografo, realizzatore della litografia su pietra ( sistemi tradizionali), adottato in Piemonte Torino. Da questo incontro voluto e consolidato in una sincera amicizia umana e di lavoro ha fatto si che dopo quaranta anni dal uscita del suo “libro “Cristo si è fermato a Eboli” Carlo ha tradotto in immagini grafiche alcuni passi del suo libro. Sono stato un mese a Roma con una tonnellata di pietre litografiche e così abbiamo realizzato una Cartella con sette litografie e una sua testimonianza inclusa nella Cartella,ultimo scritto, come ultimi lavori grafici eseguiti. Era il dicembre del 74 mentre si celebrava la Settimana Sovietica in Basilicata, Carlo ha eseguito un manifesto per l’Unione Sovietica, una contadina lucana e la Matrioska russa per l’amicizia e la cultura che legavano i due Paesi. Con una delegazione sovietica siamo andati a San Costantino Albanese, mio paese natale, dove la popolazione ci ha accolto in costume tradizionale albanese accompagnati dalle zampogne. Il Sindaco e la famiglia Faillace ci hanno accolti nella Proloco per un incontro con la popolazione. Un pranzo luculiano a base di spaghetti aglio e olio con carne alla brace. Balli e canti hanno allietato la serata. Ho preso un carbone acceso e dopo averlo spento ho chiesto a Carlo di di lasciare un ricordo. Ha disegnato nella parete ragazzi in costume, ultimo suo lavoro artistico, ancora custodito religiosamente, sotto vetro nella parete della Proloco.​ Per digerire il lauto mangiare abbiamo visitato diverse cantine per l’assaggio del vino novello, seguiti sempre dal suono della zampogna con Ciccio Ciaffandi. Il giorno dopo 12 dicembre 1974, dopo una breve pausa a Senise nella casa di Mincuccio Faillace, abbiamo proseguito per Aliano, dove la popolazione ci ha fatto una grande festa. Carlo Levi ha voluto visitare alcune famiglie e poi visita in cimitero, dove erano sepolti suoi amici. Mi ha mostrato il luogo della fossa, vedi la litografia realizzata con lui sdraiato, il custode del cimitero con la vanga e due bambini con le capre. Era il luogo preferito di Aliano dove Lui con tavolozza disegnava e scriveva. E’ stato l’ultimo viaggio, da vivo, nel luogo dove era stato confinato dal fascismo. Tornato a Roma, si ammalò e il 26 dicembre entra in coma diabetico. Il 4 gennaio muore. Vengono fatti i funerali alla Casa della Cultura e la signora Luisa Saba, vuole seppellirlo al Verano di Roma. Ho interpellato i parenti che dovevano loro decidere il luogo della sepoltura e mi hanno dato l’autorizzazione di farlo seppellire ad Aliano. Ho telefonato al Sindaco di Aliano, Maria Santo,Massimo, di mandare subito un telegramma richiedendo la salma. Dopo una decina di giorni abbiamo seppellito Carlo Levi nel cimitero di Aliano nel luogo che mi aveva indicato, dove era solito scrivere e dipingere. Carlo Levi non aveva mai espresso di essere seppellito ad Aliano alla sua morte, ho interpretato io il luogo dove era più idoneo seppellirlo: Aliano, dove egli ha avuto la possibilità, tramite il suo libro “Cristo si è fermato a Eboli” di estrinsecare il suo pensiero, poetico, artistico, sociale ed economico del Mezzogiorno.

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