Alla Regione Piemonte avanziamo istanza di intervenire per il Restauro della Statua Lignea di Sant’Antonio Abate di Ranverso risalente a fine anno XIV e salvarla dalla deperibilità del tempo. A.S.A.R
Alla Regione Piemonte avanziamo istanza di intervenire per il Restauro della Statua Lignea di Sant’Antonio Abate di Ranverso risalente a fine anno XIV e salvarla dalla deperibilità del tempo. A.S.A.R

Un ulteriore sollecito ai Comuni di Buttigliera Alata e Rosta , alla Fondazione Ordine del Mauriziano, a Regione Piemonte, ai Beni Culturali , alla Diocesi di Torino , alle Proloco locali, alla Camera e Senato della Repubblica da parte del comitato dei devoti A.S.A.R “Salviamo la Statua di Sant’Antonio Abate” per il restauro delle sculture “Madre con cesta” e “Madre con prole”, opera di fine XIV realizzata da un Maestro ebanista Francese ubicata sull’altare maggiore. Ad oggi – scrive il comitato – nessuna risposta alla nostra lettera di chiarimenti inviata alla segreteria del sindaco il 3 febbraio 2020 e alla lettera aperta del 19 giugno 2020. Non c’è traccia dei versamenti effettuati dal nostro comitato e dai privati, né sul sito artbonus.go.it del ministero dei Beni culturali né sul Bilancio 2020, con specifico capitolo di spesa. Nulla anche del contributo in euro versato dal comitato per il restauro della statua.
“Ad oggi – continua il comitato per voce del suo presidente Ersilio Teifreto – nessuna notizia per la realizzazione del restauro della statua il cui degrado è vergognoso. Nel rispetto dei cittadini, società, banche, associazioni e club di servizio che contribuirebbero con le loro donazioni alla raccolta fondi per salvare dal degrado la statua, chiediamo nuovamente al sindaco che realizzi il restauro, atto significativo per i devoti e cittadini della comunità di Ranverso , testimonianza di volontà nel contribuire a sviluppare quel senso di identità e appartenenza dando voce al proprio territorio e valore alle tradiizioni Aspettiamo impazienti.

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RESTAURO STATUE LIGNEE
Nel nostro laboratorio siamo specializzati nel restauro di statue antiche e nella ricostruzione di parti mancanti scolpite con la tecnica della scultura e dell’intaglio del legno.
Restauro di una statua lignea
Prima dell’ imballaggio e trasporto della statua è necessario eseguire una velinatura protettiva per metterla in sicurezza. Quest’operazione è necessaria nel caso di sculture policrome o dorate in cui lo strato pittorico è in fase di distacco. Per evitare perdite di materiale prezioso si esegue un leggero incollaggio coadiuvandosi con carta velina giapponese.
Ecco le principali cause di degrado che si riscontrano durante il restauro di statue antiche in legno e le relative operazioni di restauro:
Fessure nel legno
- Rotture con andamento profondo e parallelo alla fibra del legno
- Cretti cioè fessure strette, corte e poco profonde.
Quando sono particolarmente vistose, queste spaccature possono disturbare la visione dell’opera. Vengono risarcite con inserti di legno della medesima specie lignea incollate su una sola faccia della fessura.
Distacco elementi costruttivi
Gli elementi in aggetto delle sculture in legno(solitamente piedi, mani, braccia, elementi decorativi o i singoli blocchi che compongono una struttura assemblata) che presentano segni di cedimento possono essere riposizionati in modo corretto.
Nel restauro delle statue, prima si procede alla pulitura delle colle vecchie, ormai cristallizzate, e all’eliminazione di vecchi perni spezzati in legno o chiodi ossidati. In seguito si procede all’incollaggio. Si possono inserire nuovi perni in legno di rinforzo. In alternativa per garantire maggiore stabilità agli elementi particolarmente in aggetto sono disponibili perni in vetroresina. Le colle adoperate, a seconda dei casi, sono: colle forte (d’ossa), adesivi vinilici, o resine epossidiche.
Ricostruzione di parti rotte o mancanti di una statua in legno
L’approccio alla ricostruzione delle parti mancanti nel restauro di statue (dita, mani, piedi, elementi decorativi) avviene in primis con un attento studio-progetto che si divide in tre parti:
- osservazione dell’opera e della mano calligrafica dello scultore
- realizzazione di disegni in scala
- creazione del modello in plastilina.
L’intervento viene pensato tenendo conto di soluzioni strutturali ed estetiche. A questo punto, se il modello è soddisfacente, lo si realizza in legno facendo bene attenzione nello scegliere la medesima specie lignea, stagionata o antica se reperibile. Il legno deve essere trattato preventivamente contro attacchi di insetti e microrganismi con soluzioni biocide. Infine l’andamento delle fibre del legno va posizionato nello stesso verso dell’opera. Si intaglia a mano con l’ausilio di sgorbie e scalpelli. In alternativa nel restauro integrativo, la ricostruzione delle parti mancanti sono realizzate in materiale plastico come resine epossidiche anch’esse intagliabili.
Restauro statue:disinfestazione da batteri, funghi e insetti xilofagi
Nel restauro delle statue lignee le principali cause di degrado riguardano appunto il legno stesso danneggiato da funghi, carie e insetti xilofagi (tarli). Questi possono compromettere il legno in due modi:
- vengono meno la funzione portante e la sua resistenza
- il degrado interessa l’aspetto figurativo-estetico del manufatto
In breve i trattamenti di disinfestazione sono i seguenti:
- trattamento a impregnazione a base di permetrina, che elimina gli insetti al semplice contatto.
- sistema del microonde il quale innalzando la temperatura al di sopra del limite di tollerabilità dell’insetto, ne causa la morte
- anossia in atmosfera modificata o controllata, dove l’ossigeno viene sostituito da gas inerti come l’azoto.
Per approfondimenti rimandiamo alla nostra pagina dedicata al trattamento antitarlo.
Consolidamento del supporto ligneo
La fibra del legno danneggiata gravemente dall’azione degli insetti xilofagi è fragile e presenta fenomeni di sfarinamento. Si può recuperare la solidità del legno mediante operazioni dette di consolidamento.
Il trattamento può avvenire con resina acrilica, particolarmente elastica e solubile in chetoni ed esteri (alta penetrabilità). La soluzione applicata in più passaggi, con diverse diluizioni, deve penetrare il più possibile nel legno, può essere applicata per iniezione o fleboclisi, per capillarità, per spennellatura, o adoperando il sistema del sottovuoto. Bisogna prestare attenzione ad un uso eccessivo del consolidante perché può provocare l’antiestetica plastificazione del legno.
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rilevatore e autore dell’istanza il Fondatore di A.S.A.R Ersilio Teifreto
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