Stampa Noir Studio, Simona Savoldi conservazione preventiva nella chiesa abbaziale di Sant’Antonio di Ranverso, a seguito di un accordo quadro pluriennale
Stampa Noir Studio, Simona Savoldi conservazione preventiva nella chiesa abbaziale di Sant’Antonio di Ranverso, a seguito di un accordo quadro pluriennale
Ersilio Teifreto A.D.A
La Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso è un capolavoro assoluto dell’architettura del gotico internazionale, che conserva anche ampi cicli di dipinti murali, la cui straordinarietà è costituita dalla firma del pittore Giacomo Jaquerio, maggior esponente di quello stile, che ha lasciato proprio a Ranverso l’unica sua opera autografa, eseguita intorno agli anni Trenta del XV secolo. La chiesa, inoltre, presenta tracce di affreschi di epoca precedente oltre al monumentale polittico della Natività, opera di Defendente Ferrari e capolavoro del Rinascimento, sull’altare maggiore dal 1532. La manica conventuale adiacente alla chiesa e il chiostro sono un raro palinsesto di stili e decorazioni attraverso cui è possibile leggere l’articolata storia del luogo. Posizionata sulla via Francigena della bassa valle di Susa, la Precettoria era un luogo ricettivo e ospizio per la cura e il rifugio di pellegrini e bisognosi, attraverso la presenza dell’antistante “Ospedaletto”. Dopo la soppressione dell’Ordine degli Antoniani, la Precettoria passa sotto l’Ordine Mauriziano, mantenendo in un certo modo la natura di luogo dalla missione sociosanitaria originaria. IL PROGETTO DI RESTAURO Con l’obiettivo di rendere fruibile, per la prima volta nella storia, tutto il complesso della Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso, la FOM ha avviato un complesso progetto di riqualificazione finalizzato all’ampliamento del percorso di visita e servizi al pubblico con il recupero dell’area aulica conventuale. Ad oggi l’investimento ammonta a circa 2 milioni e 400mila euro, ammessi alla richiesta di contributo in conto capitale da parte del Ministero della Cultura come progetto pilota dalla strategica rilevanza territoriale, grazie alla fondamentale collaborazione della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio della città metropolitana di Torino con i funzionari competenti, Valeria Moratti e Daniela Sala. Il primo lotto di lavori è iniziato ad ottobre 2023 con attività di ripristino delle coperture della manica conventuale e della cascina alta, attraverso interventi diagnostici sulle facciate e strutturali di consolidamento e risanamento che coinvolgono il deflusso delle acque e il canale adiacente alla Precettoria. Il progetto è seguito dallo studio dell’architetto Enrico Giacopelli di Torino con l’ingegnere Roberto Accastelli per la parte strutturale, sotto la supervisione degli uffici tecnici della FOM. La ditta aggiudicataria dei lavori che sta operando attualmente in cantiere è R&C. Una preziosa collaborazione territoriale è rappresentata dall’impegno del CCR Centro Conservazione e Restauro La Venaria Reale, che da oltre 4 anni si occupa del monitoraggio termoigrometrico e di programmi di conservazione preventiva nella chiesa abbaziale, a seguito di un accordo quadro pluriennale per la conservazione, il monitoraggio e la valorizzazione dei beni mauriziani con la finalità di costruire programmi di ricerca scientifica, percorsi didattici e di alta formazione professionale. Dal 2022 è in atto un cantiere pilota sugli affreschi tardo gotici della parete sinistra del presbiterio che recano la firma di Giacomo Jacquerio. Il cantiere di analisi e di definizione delle metodologie di intervento è finanziato dalla Fondazione CRT (Bando Cantieri Diffusi 2021) e dalla Fondazione Magnetto di Alpignano e terminerà nel mese di gennaio 2024 con la restituzione di un progetto esecutivo che potrà essere esteso alle altre superfici pittoriche della chiesa. In questo momento i professionisti del CCR stanno lavorando anche allo studio preliminare e al progetto pilota per il recupero dei dipinti murali della manica conventuale, in particolare nella Cappella dell’abate Montchenu, che oggi si presenta quasi completamente ricoperta da scialbo (copertura a calce), ad eccezione di una crocifissione anteriore al 1450. Dopo queste prime attività che termineranno a fine 2023, in base ai risultati diagnostici e agli studi propedeutici, potrà essere avviato il secondo lotto di lavori, nel 2024-2025, orientato alle opere di restauro delle superfici decorate e degli affreschi, permettendo di aprire al pubblico nuovi percorsi museali di grande valore storico ed artistico. Verrà infatti resa accessibile la manica denominata “Corridoio degli Stemmi”, al primo piano, alla quale si accede dallo scalone monumentale nel cortile delle guardie. La messa in sicurezza e il recupero conservativo dello scalone e del Corridoio degli stemmi consentirà di aprire a visite guidate per piccoli gruppi gli spazi aulici e inaspettati del monastero: dalla piccola Cappella dell’abate de Montchenu, al locale denominato “Coro d’Inverno”, dietro il rosone centrale della facciata, che presenta una stratigrafia architettonica articolata e che racconta le diverse fasi costruttive della chiesa attraverso uno straordinario ciclo di affreschi. Infine, sarà finalmente valorizzato uno spazio restaurato e progettato dall’architetto Gianfranco Gritella nel 20002001, sopra le capriate della navata destra della chiesa, che è possibile percorrere grazie ad un camminamento e una passerella moderna che consente di osservare la stratigrafia architettonica della chiesa, dal Trecento agli ampliamenti quattrocenteschi, e di comprendere le diverse fasi di decorazione pittorica perfettamente integre. In diretta complementarità con le iniziative di recupero del compendio della Precettoria già in corso, è intenzione della FOM prevedere interventi di recupero, tutela e rifunzionalizzazione dell’area dell’Ospedaletto. L’intervento permetterà di colmare una mancanza – quella di un’attività di ristoro/struttura ricettiva – già avvertita oggi ma la cui necessità è destinata a farsi sentire in misura ancora maggiore una volta che saranno aperti al pubblico i previsti nuovi percorsi museali. Inoltre, il progetto permetterà di usufruire di nuovi parcheggi a uso pubblico, incrementando sostanzialmente le piccole (e già ora insufficienti) aree di sosta attualmente disponibili. Per tali opere sono stati presentati progetti specifici nell’ambito dell’accordo quadro della Regione Piemonte per l’attuazione dei FESR 2023-2027 per un totale di 5 milioni di euro di investimento. Infine, un filone di programmi di recupero prevede la valorizzazione del giardino storico del chiostro quale elemento inscindibile dalla religiosità del luogo, punto di riferimento e di conoscenza ancora attuale per pellegrini e turisti, ma anche per le comunità locali, ed esempio di un paesaggio rurale e spirituale che rischia di perdersi per sempre. INFO Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso Località Sant’Antonio di Ranverso, Buttigliera Alta (TO) www.ordinemauriziano.it Ufficio stampa Noir Studio, Simona Savoldi +39 339 6598721 simona.savoldi@noirstudio.it rilevatore Ersilio Teifreto A.D.A